Tattoo your name across my heart.

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"Da quanto tempo sei a New York?" domandò il moro.

"Due settimane." Rispose il ragazzo.

"Sei un novellino, allora? Hai visitato già qualcosa?"

"Solo Central Park!" rispose Liam.

"Solo quello? Ah, ti suggerisco di non allungare le gambe a quel modo: i lividi mi sono rimasti su per ben tre giorni e ci sono molti corridori assenti come me che frequentano il parco!"

"M- mi dispiace." Fece il biondino, sentendosi maledettamente in colpa.

"Capita!" sorrise Zayn "Sul serio sei stato solo a Central Park?"

Liam annuì .

"Non va bene! Ti farò da guida: devi vedere ancora molto della grande mela e, credimi, ne vale veramente la pena!" esclamò entusiasta.

"O- ok non vorrei toglierti del tempo ..." rispose Liam: era combattuto fra la riservatezza e l'indiscrezione.

"Scherzi?! Si inizia da sta sera!"

"Sta sera?"

"Sì!"

L'ascensore arrivò al piano e Zayn si perse immediatamente fra i meandri degli uffici. "Aspettami qui appena finisci, ok?" aggiunse poco dopo, poi entrò nel suo studio.

Liam si diresse immediatamente verso l'ufficio che avrebbe condiviso con Jess – la ragazza gliel'aveva mostrato il giorno prima – trovandola al telefono.

"No, no abbiamo detto fra due settimane. L'ala destra dell'Hilton deve essere completamente libera e la sala conferenza ci serve per l'intera giornata. Perfetto, grazie mille! A presto!"

Non appena chiuse la cornetta Liam le sorrise, leggermente in imbarazzo.

"Ehi Liam!" fece la ragazza, alzandosi e raggiungendolo "Come ti senti?"

Il ragazzo prese un lungo respiro.

"Agitato!"

"Vedrai andrà benissimo, questa è la tua scrivania!" fece Jess, indicando la lastra di vetro alla sua sinistra. "Puoi sistemare le tue cose qui, io devo fare ancora un paio di telefonate."

Il biondino si sedette, così come fece la ragazza, quando qualcuno bussò alla porta.

"Ehi Jess sei libera?"

Liam alzò lo sguardo verso la porta, per vedere chi fosse la fonte di quella voce così profonda e rimase semplicemente senza fiato.

A parlare era un uomo sui trent'anni, alto e tremendamente affascinante.

"Sto chiamando la Collar Consulting Company, vengo da te fra poco." Rispose Jess con la cornetta già in mano, l'uomo annuì e poi chiuse la porta.

"Chi era?" chiese, quasi in un sussurro, il biondino.

"Sean DeKay, consulente e gran fico!" rispose Jess.

"Già!" fece Liam "Intendo ... consulente, eh?"

"Sì, perdonami ma adesso devo chiamare!"

La pausa pranzo arrivò abbastanza in fretta: tutto il lavoro che gli aveva assegnato Jess lo stava tenendo occupato, non era molto complicato ma a volte doveva chiedere informazioni alla ragazza.

Si riunirono nella sala dove il giorno precedente aveva conosciuto tutta l'equipe.

"Allora Liam" prese subito parola Niall "Come va?"

"Oh abbastanza bene!" sorrise il ragazzo: era molto contento di aver trovato un ambiente lavorativo ospitale come quello, tutti erano stati molto gentili con lui e sperava che quell'equilibrio lo avrebbe accompagnato nel suo percorso lavorativo.

Take Care. |Ziam Mayne|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora