Capitolo 9

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''che ci fai qua?'' lancio la borsa nel retro del locale con Cam alle calcagna ''sono venuto a lavorare'' mi chiudo nello sgabuzzino a cambiarmi e quando esco trovo lui che mi fissa. Ha un succhiotto enorme sul collo ''stasera non eri di turno'' ''hai un succhiotto enorme'' mi fa l'occhiolino ''diciamo che ho passato una serata molto piacevole, in ogni caso. Perché sei qua?'' lo guardo con espressione supplicante ''ti prego, fammi lavorare senza fare domande''.

Mi guarda allibito ''penso che tu sia l'unica che mi abbia mai pregato per lavorare, comunque dai vieni, non puoi esserci che d'aiuto'' l'abbraccio stampandogli un bacio sulla guancia ''ti ho mai detto che ti voglio bene?'' alza gli occhi al cielo ''muovi quel culo e andiamo di là. Ah, un'altra cosa'' ''che ?'' mi mette un braccio intorno alle spalle ''prima o poi l'uccido''.

Non c'è bisogno di sapere a chi si riferisce. Ormai mi conosce troppo bene, dopo gli racconterò tutto.

Sono immersa nel preparare due pina colada e quando alzo gli occhi mi trovo davanti il ragazzo della panchina,quello che mi offrì il muffin.

Mi sorride ''ciao, non sapevo che lavorassi qua'' ''ehi ciao... sì, ormai da un bel po'... Nick giusto?'' annuisce ridacchiando ''ti ricordi come mi chiamo a quanto pare'' ''beh...'' si appoggia al bancone mentre mi fissa divertito ''spero che non sia per il muffin'' mi mordo il labbro cercando di non ridere ''ti offenderesti se dicessi di sì?'' ''mi offenderei se mi dicessi che non l'hai mangiato'' ''l'ho mangiato ed era davvero buono'' ''l'ho preparato io'' ''davvero ?'' ''no, volevo fare bella figura'' scoppio a ridere ''che cosa prendi?'' ''sbizzarrisciti, fammi qualcosa inventato al momento''.

Devo avere un'espressione di panico perché cerca di trattenere un sorriso ''non ti agitare, se ti può consolare lo berrò lo stesso senza dirti che mi fa schifo... o forse sì'' ''beh grazie, questo migliora le cose.. che ci metto?'' ''sei tu la barista non io, io al massimo posso farti un disegno di te che prepari un drink''.

Inizio a prendere alcolici a caso unendoli. So solo che io non avrei mai il coraggio di berlo ''ecco tieni'' glielo passo incerta mentre i suoi occhi brillano divertiti.

Fa per prenderne un sorso dalla cannuccia ''sei proprio sicuro?'' guarda prima me poi il drink '' assolutamente no'' ridiamo entrambi ''ma lo assaggerò lo stesso''.

Lo guardo mentre beve e appena inizia a tossire lo guardo allarmata ''era buono?'' continua a tossire ''hai cercato di uccidermi?'' mi dice divertito ''Isabel scusami ma faceva cagare'' rido ''ti avevo avvertito, per farti perdonare ti offro una birra'' si alza in piedi ''che ne dici se per farti perdonare mi offri una birra e mi fai compagnia mentre la bevo?''.

Ci penso un attimo ''perché no? Lo dico a Cam, aspetta qua'' mi dirigo dalla parte opposta del bancone ''vado a prendere una birra con un.. un ragazzo'' si gira di scatto ''dov'è che vai?'' '' a bere una birra con quel tipo laggiù appoggiato al bancone'' mi fa un mezzo sorrisetto ''se serve a farti star tranquilla, vacci pure a letto'' lo guardo male '' ma che cavolo dici?'' '' quello che penso. Piccoletta a te serve una bella scopata per rilassarti, fidati di me'' mi volto senza rispondergli e lo sento ridere.

Magari ha ragione, il punto è che l'unico con cui andrei a letto è anche la causa dei miei problemi. Quindi non risolverei niente.

Usciamo fuori a prendere una boccata d'aria e ci mettiamo a sedere su un muretto vicino al locale ''hai preso una birra italiana, è buona'' ''a voi americani non vi si può nascondere niente. Ti ricordi che sono italiana?'' ridacchia ''come ti dissi è il tuo accento che ti frega... e perché sei venuta qua? io darei qualsiasi cosa pur di vivere in Italia. La toscana, i suoi paesaggi. Starei tutto il giorno a dipingere'' sospiro ''storia lunga, ma principalmente per seguire gli studi'' lo guardo di profilo mentre si porta la bottiglia di birra alla bocca.

l'infinito tranne noi #wattys2016Where stories live. Discover now