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Mi alzo dal letto e mi affaccio alla finestra che si trova accanto al mio comodino.

Il sole non è ancora sorto, quindi deduco che saranno circa le sei di mattina.

Sono davvero stanchissima!

Non sono abituata a svegliarmi così presto, ma oggi sono stata costretta a farlo: è il primo giorno di scuola e non voglio rischiare di arrivare in ritardo.

Sono ormai quattro anni che frequento il liceo classico, e non vedo l'ora di iniziare il quinto!

Non sto più nella pelle.

Vado molto d'accordo sia con i miei professori che con i miei compagni di classe, esclusi Andrea e Chiara.

Quest'ultima è un tipo molto estroverso e loquace: fa amicizia con tutti e sta simpatica a tutti.

A me, però, non è mai andata troppo a genio, e sono più che sicura che non sarà mai simpatica ai miei occhi.

Mai e poi mai.

Andrea invece è stato il mio ragazzo per buona parte dell'estate, ma esattamente una settimana fa ci siamo lasciati.

Un pomeriggio, mentre eravamo in spiaggia, mi ha confessato che si era innamorato di Chiara, e qualche giorno fa lei è diventata la sua nuova ragazza.

Mi sono sentita presa in giro: il modo in cui lui si è comportato nei miei confronti mi ha fatto stare davvero male... e tutt'ora mi fa stare male.

Oggi, però, tento di non pensarci, di non permettere ai ricordi, appartenenti al passato, di rovinarmi anche il presente.

Vado in bagno per sciacquarmi la faccia con dell'acqua fredda e mi guardo allo specchio.

Ho un aspetto bruttissimo: due occhiaie molto evidenti segnano il mio volto, i capelli sono sporchi e spettinati.

Sono inguardabile.

Decido di farmi una doccia veloce: ne necessito proprio.

Una volta che ho terminato di lavarmi, raggiungo la mia famiglia in sala da pranzo per fare colazione.

Mi verso del latte in una tazza e la metto nel microonde per scaldarlo, intanto prendo dei biscotti al cioccolato dalla credenza e inizio a sgranocchiarli.

Appena finisco di mangiare, torno in bagno per continuare a prepararmi.

Piastro velocemente i capelli, subito dopo mi lavo i denti e mi dirigo in camera per scegliere i vestiti da indossare.

Nonostante abbia l'imbarazzo della scelta, alla fine opto per una semplice t-shirt nera e dei jeans blu scuro.

Decido di prendere il telefonino e gli auricolari dato che durante il tragitto per arrivare a scuola spesso mi annoio e non so come distrarmi.

Vado sempre a scuola a piedi perché adoro camminare, inoltre non è molto distante da casa mia.

Per raggiungerla, infatti, ci impiego giusto una ventina di minuti.

Certe volte, tuttavia, ce ne metto anche venticinque: dipende a che velocità cammino.

Saluto la mia famiglia e mi incammino verso la scuola, dopodiché controllo l'ora sul mio cellulare.

Now... I still believe. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora