Un po' incerto si spostò osservando la casa. Era molto ben tenuta, pulita e con molte foto attaccate alle pareti di un bel bianco avorio.

Le foto rappresentavano tutte Ivan, il fratello maggiore, nei suoi diversi anni e questo rese triste e confuso il fanboy.

Perché non ci sono foto di Igor?

Fece il corridoio, dopo aver passato il sottoscala pensando a Harry Potter dagli zii nel 'La Pietra Filosofale', si trovò davanti alla prima porta fermandosi dal bussare.

"... ho detto di no!"

"Papà! Avevi detto che se avessi preso minimo una B mi avresti mandato!"

"Infatti non l'hai preso, Igor. È una B-!"

"Ci ho lavorato molto, ho studiato anche con il mio tutor!"

"Allora devi impegnarti di più e forse hanno dato il compito di aiutarti ad un idiota come te."

"Oskar è la persona più intelligente che abbia mai visto! Non ti permetto di insultarlo!"

"Eh... perché non sei come tuo fratello?"

"Se fossi Ivan mi chiamerei Ivan e non Igor."

La porta si aprì spaventando il moro, il quale fece un passo indietro quasi inciampando e abbassò il pugno.

"Salve... " sussurrò. L'uomo, che lo squadrava dall'alto al basso, era molto basso con i capelli biondo platino alla Lucius Malfoy e anche la stessa espressione da stupido purosangue razzista.

"Tu chi saresti?"

"Sono Oskar Antares, signore.- gli porse la mano.- Il tutor di suo figlio."

"Cosa stavi facendo qui?"

"Mrs.Volkov mi ha chiesto di chiamarvi per la cena." lanciò una veloce occhiata a Igor. Aveva il viso contratto da un cipiglio di rabbia, la quale si poteva intravedere anche dalla verifica di biologia stropicciata nel suo pugno sinistro.

Il padre del ragazzo alto guardò la mano di Oskar con disgusto prima di dare un'occhiata gelida al figlio e superare il moro.

Si ritrovarono soli.

"Ehm... simpatico tuo padre."

Il biondo fece una risata che non aveva niente di divertito. "Vieni. Forse, non è stata buona l'idea di portarti qui oggi. È furioso."

Il fanboy annuì seguendolo in cucina trovando la tavola apparecchiata con bicchieri di cristallo, posate d'argento e piatti di porcellana rifiniti con piccole pennelate di color oro.

Beh... niente da fare con il mio servizio dell'IKEA.

"Com'è andata, Igor?" chiese la mamma prendendo un vino rosso dalla mensola.

"Niente di niente. Ha detto di no perché non è una B."

"Perché quanto hai preso?"

"Una B-"

"Ah, io prendevo sempre una A+ in tutte le materie." lo prese in giro il fratello con sguardo vittorioso.

"Non è colpa mia se io non mi fotto tutte le professoresse per dei bei voti."

"Non è vero! Non l'ho mai fatto! Ma se proprio pensi questo forse sarà perchè ce l'ho grande."

Ehm...; pensò Oskar; stiamo entrando in un discorso tabù!

"Da quanto non facciamo un bagno insieme, caro fratello?"

Il maggiore lo fissò con il sopracciglio alzato non capendo dove volesse arrivare.

I due fratello erano divisi solo dal tavole, anche se l'ombra del minore troneggiava sul corpo del maggiore.

"L'ultima volta tu ne avevi sette e io tre. Che dire... il bimbo è cresciuto negli anni." sorrise strafottente con gli occhi quasi due fessure sputafuoco.

Ivan stava per ribattere quando, finalmente per il pensiero del moro, la madre dei due "Adesso basta! Ivan ormai sei adulto non dovresti comportarti da bambino di cinque anni. E tu,- indicò Igor- potevi studiare di più e prendere quella maledetta B! Potevi impegnarti di più se quella cosa era così importante per te. Mi stupisco ancora che tuo padre non ti abbia già ordinato di smetterla con quell'idiozia." si intromise nella questione.

Aspetta che? Non dovrebbe essere la madre quella? Sono finito nella famiglia Malfoy?! Caspio!

Entrò il padre sedendosi a capotavola davanti la moglie. Ivan era alla sua destra davanti a al moro un po' impaurito vicino al pugile.

Il ragazzo dagli occhi da Giacimento fissò l'altro per cercare uno sguardo, non dico amico ma almeno di un conoscente.

Lo trovò con un lato del labbro in basso però non era un broncio capriccioso, anzi era come stesse progettando una vendetta. Gli occhi erano ancora più glaciali e Oskar si impaurì pensando:

Se quello è lo sguardo di quando combatte e io fossi uno dei suoi avversari, beh, scapperei a gambe levate.

Igor, infatti, sembrava veramente pronto ad uccidere chiunque gli capitasse a tiro come [Spoiler Hunger Games] Cato quando aveva era fzrioso per le provviste scoppiate e avea ucciso il ragazzo delle granate.

Iniziarono a mangiare i maccheroni al formaggio con solo il rumore delleforchette nella stanza.

"Quindi Oskar, andra all'università?" s'interessò Mr.Volkov.

Il ragazzo in questione mandò giù una forchettata dei buonissimi maccheroni al formaggio cucinata da Mrs.Volkov "Sì, sir."

"Bene, qualcuno che usa il cervello per qualcosa.- prima frecciatina per Igor...- Cosa vorresti fare?"

"Vorrei diventare un assistente sociale."

"Wow. Hai sentito Igor? Un ragazzo che vuole fare qualcosa nella vita e non il pugile o l'allenatore."

Oskar vide il suo vicino di tavola irriggidirsi sotto la frecciatina del padre e si stupì tanto quando mon lo vide rispondere a toni ma rimanere in silenzio con sguardo di fuoco.

Sono capitato in una casa piena di Lucius Malfoy contro il povero piccolo super figo Draco?! Ci vorrebbe Herm- ASPETTA! Sono io Hermione in questo caso! Oh, caspio, io e Igor formiamo la Dramione! Figo... e inquetante.

"Mr.Volkov io non sarei d'accordo con il suo pensiero.- Silenzio, Oskar pensò che neanche un fratello Silente fosse così silenzioso, però continuò- Io, io credo che in jn momento di crisi come questo uscire da scuola ed imiziare subito un lavoro sia la cosa più giusta da fare. Anzi, dovrebbe essere molto fiero di avere un figlio con già un lavoro. Decisamente non rimarrà giorni sul divano a poltrire come la maggior parte degli adolescenti."

"Dovrei essere fiero di un allenatore di boxe?" domandò Lucius Malfoy divertito della cosa.

"Sì, suo figlio aiuterà molte ragazze a non essere violate nei vicoli e ragazzini riagire ai loro bulli. Farà del bene." Il fanboy sorrise mostrandosi orgoglioso di Igor e, diciamocelo, anche un po' saccente.

Lo aveva affrontato per un ragazzo scorbutico e gentile e poteva quasi sentire

"Questo è il mio gioco! Credi di potermi battere al mio gioco?" la voce di Stiles urlare.

"Ognuno di noi ha pensieri diversi." esclamò Lucius, sì, da adesso lo avrebbe chiamato così, finendo la pasta. Iniziò una conversazione con il figlio maggiore sulla scuola. La cena filò bene senza altre cattive frecciatine. Oskar aveva vinto quella battaglia però non la guerra.

Dizionario russo del capitolo:

-Игорь: Igor
-Иван: Ivan

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