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Michael's POV

"Io questo non lo accetto. Non puoi seriamente pensare queste cose. No, cazzo. Sarò egoista ma non posso non essere felice io perché gli altri ne soffrirebbero troppo. Ce ne andiamo via, lontano. Dove nessuno può dirci niente. Creeremo la nostra famiglia e saremo felici insieme. Non puoi lasciarmi così. Abbiamo detto un'altra possibilità per affrontare tutte le conseguenze insieme come ci si presentano e ti tiri indietro prima del previsto?" sono le parole che le urlo contro e poi la vedo andare via da me, dalla mia vita.

Era l'unica cosa certa che avevo. L'unica felicità di questa vita di merda. Non sono mai stato fiero di ciò che ho fatto nella vita. Di come mi sono comportato. Delle scelte che ho fatto. L'ho sempre fatto perché in quel momento era ciò che volevo. Era ciò che mi passava in mente di fare. Quando sono finito a letto con Jasmine, seppur ubriaco, sapevo chi fosse e con chi era fidanzata, ma mi sono fatto trasportare ed è successo. Il senso di colpa c'era all'inizio, ma non era poi così vero. Sono stato per una parte della mia vita un'ipocrita e una persona di merda, che pensava solamente al divertimento. A scuola sono sempre stato pessimo e lo sono tutt'ora. Un fallimento vivente e l'unica cosa che ho veramente amato e che amo, oltre la musica, è lei. Sarah. La mia Sarah, mia e di nessun altro. Solo ed esclusivamente mia. Adesso non posso accettare che sia andata via da me, che mi abbia lasciato qui. Solo.

Mi alzo dalle sedie di plastica nel corridoio, richiamato dalla voce del medico. Calum ancora non è arrivato e non mi spiego perché, quindi per ora ascolto io cosa hanno da dirmi.

"Non è stato niente, ha solo una gamba rotta ma l'abbiamo ingessata e deve riposare. Non ha riportato danni celebrali o altri traumi. Può entrare a vederla, se vuole" il medico mi lascia le indicazioni e mi saluta.

Decido di andarla a vedere, perché merita spiegazioni e scuse, devo finirla una volta per tutte. Entro nella stanza grigia e spenta e lei è lì sul lettino con la gamba ingessata, leggermente più rialzata su un cuscino.

"Calum?" domanda, vedendomi entrare. Si sta risvegliando adesso, non ha ancora messo bene a fuoco il tutto.

"No, sono Michael" le dico, rimanendo ancora fermo sulla porta.

"Ah, ciao" mi saluta e fa apparire un debole sorriso sul viso.

"Jasmine, ho bisogno di parlarti" le dico avvicinandomi maggiormente a lei e spostando la sedia di fianco il letto per sedermi.

"Michael, non serve che parli ho visto tutto"

"No, devo farlo. -lei annuisce e attende che io le dica tutto- Si, hai visto tutto e non mi pento che tu ne sia venuta a conoscenza in questo modo. Lo avremmo detto al momento giusto. Non sappiamo bene come sia successo, che cosa ci ha fatto innamorare l'uno dell'altro ma è successo"

"Michael ti prego, non serve che tu dica altro. Lo hai appena detto. Sei innamorato di lei, poi lo intuivo che ci fosse qualcos'altro. Eri strano e tra di noi le cose stavano andando già male. Io ci ho provato a mantenere la relazione stabile, ma quando i sentimenti sono in un unico senso è inutile. Puoi fare di tutto, ma non si cambia la realtà dei fatti.

Non dico che sia contenta che la mia amica e il mio fidanzato si siano innamorati alle mie spalle, ma lo accetto. Al cuor non si comanda" Io annuisco non sapendo cos'altro dire. Mi ha spiazzato.

"Mi dispiace per come tu lo sia venuto a sapere, non era assolutamente il modo, dato come tu sia ridotta adesso -le dico, squadrandola tutta e lei abbassa lo sguardo- Però io amo Sarah, la amo con tutto me stesso..." mi blocco lasciandomi scappare qualche lacrima

"Dov'è lei?"

"Se ne è andata via, mi ha lasciato dicendomi che le persone intorno a noi non possono soffrire per causa nostra dato quello che ti è successo" spiego velocemente tra un singhiozzo e l'altro.

to the moon and back || mgc {complete}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora