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Michael's POV

Continuo a passare le mie mani sul corpo di Sarah, lasciandole baci lungo il collo. Le sfilo il vestito e lei appoggia le sue mani sulla vita dei miei jeans e sfiora il mio stomaco.

Quando cerchiamo di andare oltre, qualcuno da fuori deve rompere l'atmosfera urlando il mio nome.

Sbuffo nell'incavo del collo di Sarah e poi mi risistemo.
Mentre lei si riveste, io cerco di uscire fuori.

Scendo le scale e vedo Calum inginocchiato per terra, con una gran folla intorno. Mi avvicino di più e vedo il corpo di Jasmine steso per terra privo di sensi e Calum che le tiene la testa tra le braccia.

Mi avvicino e mi abbasso, cercando di capire cosa è successo.

Prendo il telefono e digito il numero dell'ambulanza, perché non può rimanere qua. Sono sicuro che sia andata in coma etilico, avrà esagerato e lei non regge per niente l'alcol.

Mentre cerco di prendere il corpo di Jasmine da terra, vedo Sarah scendere le scale e soffermarsi sugli ultimi gradini portandosi una mano sulla bocca per la scena che si trova davanti.

Io le rivolgo un veloce sguardo e poi torno a dare attenzioni a Jasmine.

Questa situazione non può andare avanti così, sta degenerando.

«Michael è arrivata l'ambulanza» annuisco alle parole di Kyle e vado, con il corpo della mora, incontro ai paramedici che la caricano su una barella.

Calum è troppo ubriaco per essere cosciente della salute della sorella, quindi vado io con lei fino all'ospedale.

I medici mi fanno qualche domanda su cosa ha potuto prendere, bere o fumare, ma io non so che rispondere poiché non ero presente.

La signora annuisce e segna delle cose su un foglio di carta.

Invio un messaggio veloce a Sarah, in cui l'avviso di tutto e le dico anche di portare Calum in ospedale, essendo l'unico parente nei paraggi.

Non posso fare a meno che avere il pensiero fisso sulla ragazza che ho lasciato alla festa. Non posso fare a meno di pensare a quanto possa stare male per questa situazione. Le ho detto che avrei lasciato Jasmine, che mi sarei allontanato per lei e poi accade tutto il contrario.

È come se ci fosse qualcosa che debba sempre impedire le cose, una volta che decidiamo di fare un passo avanti.

È come la corrente marina che ti spinge per forza nel verso opposto a dove vuoi andare tu. Non importa quanto tu cerchi di nuotare facendoti forza, vincerà sempre lei mandandoti nel suo verso.

L'ambulanza arriva davanti l'ospedale e i paramedici scendono la barella con Jasmine. Io li seguo fino dentro, poi mi dicono che non posso proseguire e che devo aspettare nella sala attesa. Cerco di chiamare Calum, ma ha la segreteria. Opto così per un altro messaggio a Sarah, ma quando lo sto per inviare, li vedo entrare dalle porte scorrevoli.

Calum si è leggermente ripreso dalla sbornia e sembra un po' più lucido di come lo avevo lasciato al party. Non in grandi condizioni, ma meglio di prima, sicuramente. Noto che sono venuti soli, così azzardo a chiedere dove sia Ashton.

«È tornato a casa. Io gli ho detto che sarei rimasta fino a che non si fosse saputo qualcosa di più sulla sua salute.» mi risponde la ragazza presente e sono anche tentato di abbracciarla, ma poi mi ricordo di Calum e mi fermo.

«Parenti della signorina Hood?» un'infermiera si avvicina a noi, uscendo da una porta.

«Noi. Cioè lui è il fratello» indico Cal che si alza e cerca di prestare attenzione alla donna.

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