Capitolo 1

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Questa è la mia prima fanfiction, spero vi piaccia! :)
                 
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"Sylvia, amore, svegliati... Faremo tardi in aereoporto!" aprii gli occhi, ancora in dormiveglia, vedendo gli occhi verde smeraldo di Thomas "Che ore sono?" gli chiesi confusa, mettendomi a sedere e raccogliendo i lembi del lenzuolo bianco per coprirmi il seno "Le nove e mezza. Alzati e vatti a fare la doccia!" disse in tono severo. Mi faceva sempre ridere quando cercava di essere il ragazzo maturo della situazione, lo conoscevo ormai da tempo e sapevo che in realtà era totalmente diverso, ma quel suo atteggiamento paziente e premuroso esplicitava il suo affetto nei miei confronti. Mi alzai raccogliendo la mia biancheria intima da terra e mi diressi verso il bagno, aprii il getto della doccia, ed aspettando che diventasse calda diedi un'occhiata al cellulare
"Mi hanno già aggiunta ad un inutile gruppo Facebook'' pensai scuotendo la testa ed infilandomi nella doccia.
Uscii dal bagno, rinfrescata, e cercai i vestiti che avevo deciso di indossare per il viaggio. Un paio di jeans attillati, una maglia bianca di almeno due taglie più grande ed una delle mie giacche preferite legata in vita (in aereo non si sa mai, l'aria condizionata può rovinarti) poi indossai un paio di stivaletti.

 Un paio di jeans attillati, una maglia bianca di almeno due taglie più grande ed una delle mie giacche preferite legata in vita (in aereo non si sa mai, l'aria condizionata può rovinarti) poi indossai un paio di stivaletti

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Raggiunsi Thomas in cucina, sedendomi di fronte a lui "Grazie" gli dissi semplicemente. Difficilmente preparava la colazione per me, ma questo rendeva il suo gesto ancora più speciale. I miei pensieri furono interrotti dalle sue parole "Quando torni?" mi chiese schietto, con occhi incollati sul suo caffè macchiato "Penso dovrei riuscire a ritornare per il giorno di Natale" dissi, sebbene non ne fossi certa. Il suo atteggiamento diceva più di mille parole. Avrei voluto rassicurarlo che la distanza non avrebbe cambiato nulla fra noi due, ma sapevo bene che la nostra relazione era a rischio. Era già successo che, a causa dei suoi continui spostamenti lavorativi, lui mi avesse tradita, e sapevamo entrambi che sarebbe potuto succedere di nuovo, ma stavolta non lo avrei perdonato, non di nuovo. Sospirai finendo il mio caffè ed attaccando un biscotto prima di andare a raccogliere le ultime cose da mettere in borsa "Le valigie sono già in macchina?" chiesi a Thomas dalla stanza da letto "Si" mi rispose lui, andando a prendere la macchina. Mi guardai intorno, quasi certa di non aver dimenticato nulla e mi fermai un attimo davanti allo specchio "Si parte" dissi alla figura della ragazza davanti a me. Capelli castano-ramati, occhi verdi, pelle di porcellana... Una perfetta ragazza nordica nata al sud. Sorrisi, sicura di me e raggiunsi Thomas in macchina.

Arrivammo in aereoporto e Thomas mi aiutò con le valige, portandole fino alla zona del check in. "Mi mancherai" mi disse semplicemente, abbracciandomi forte
"Anche tu Tommy" gli risposi stringendolo fra le mie braccia "Torna presto ok?" mi disse stampandomi un bacio sulle labbra "Promesso" sussurrai accarezzandogli una guancia "Giurin giurello?" disse lui porgendomi il mignolo
"Giurin giurello".

Il viaggio fu molto pesante, dieci ore su un aereo non sono da sottovalutare. Appena arrivata raccolsi i miei bagagli e con un taxi mi diressi verso il mio appartamento che avrei diviso con altri due colleghi: Chelsea e Ryan.
Avevo parlato con loro su Skype, sembravano simpatici e disponibili.
Chelsea aveva 18 anni, come me, mentre Ryan ne aveva 21.
Questo primo semestre aveva già il sapore di avventura in cui tanto speravo.

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