Capitolo 2.

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Addison

Mi giro per vedere a chi appartenga la voce,e vedo uscire un ragazzo dallo sgabuzzino nel retro..
È molto alto,magro ma muscoloso,si capisce guardando le braccia. Ha la pelle chiara,i capelli scuri coperti da un cappello di lana gli ricadono nella fronte,coprendo in parte i suoi occhi grigi;porta un paio di jeans lenti e una maglietta bianca a maniche corte;ha uno sguardo arrogante ma affascinante allo stesso tempo.
È molto bello.
Non è il momento di pensare alle stupidaggini!!
"Ehm,mi dispiace,il locale era chiuso e.."
"Se era chiuso evidentemente non dovevi entrare." Risponde lui,gelido come un iceberg.
Uhm,simpatico.
"Sono qui per.."
"Qualunque cosa sia,la caffetteria apre tra mezz'ora." mi interrompe lui. "Quindi sparisci. Le ragazze curiose mi hanno sempre dato fastidio..soprattutto se si vestono peggio di mio fratello." aggiunge fissando la mia felpa e i miei anfibi.
Sempre più simpatico!
"Beh,immagino che per te il concetto di ragazze che si vestono bene equivalga a minigonne e top che sembrano più dei reggiseni." Ribatto incrociando le braccia. Già ho capito,è uno di quei tipi arroganti che si credono chissà chi solo perché sono belli e palestrati:"Comunque" aggiungo "mi ha mandata Molly,da oggi lavoro qui e lei mi ha detto di chiedere a te cosa fare." Non mi arrendo,non ho intenzione di farmi mettere i piedi in testa da un tipo così irritante.
Lui alza gli occhi al cielo e si spettina il ciuffo:"Ah,quindi dovrò sopportarti anche fuori dalle lezioni" dice sbuffando.
Ignoro l'insulto:"Come fai a sapere che abbiamo le stesse lezioni? Guarda che io.."
"Studi lettere,come me." finisce lui per me. Sono confusa..
"Come fai a saperlo??"chiedo,infastidita dal fatto che abbia indovinato.
Lui si avvicina a me e raccoglie il suo borsone:"Semplice,molte ragazze che studiano lettere sono delle quattrocchi come te." dice con un sorrisetto mentre mi sfila con una mossa fulminea gli occhiali dal viso.
"AH-AH-AH, simpatico." dico sarcastica,riprendendoli.
"Già,sono in molti a dirlo. Comunque,quello che devi fare è semplicemente servire i clienti al bancone,ma visto che la caffetteria è ancora chiusa non devi preoccupartene fino all'orario di apertura." Detto questo spinge la porta ed esce.

Quel ragazzo è odioso. Lo rincorro fuori:"Aspetta! A che ora devo venire allora??"  Nulla da fare,ormai è lontano e non mi sente..o forse non vuole rispondermi. Che tipo. Se penso che dovrò lavorare con lui tutti giorni mi sale il sangue al cervello..

Torno dentro la caffetteria. Non ho lezioni,quindi aspetterò che il locale apra,in fondo è questione di una mezz'ora,a detta di quel ragazzo.
J.M. ..chissà come si chiama.
Beh,non mi importa proprio. Mi siedo nel divanetto in fondo al salone e decido di leggere un po' per far passare il tempo.
Ma una stanchezza improvvisa ha il sopravvento su di me ancor prima che possa prendere il libro nella borsa..in fondo stanotte ho dormito molto poco..in pochi minuti le mie palpebre si fanno pesanti,fino a quando la caffetteria viene inghiottita dal buio ed io sprofondo nel sonno.

Scusa se ti amo.Where stories live. Discover now