Capitolo 6

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"REDUCTO!"
I due centauri volarono rapidamente oltre le siepi, vicino ad alcuni alberi al limitare della radura.
"Vieni, muoviti! Dobbiamo andare via da qui!"
Hermione si sollevó un pó stralunata afferrando la mano buona di Draco, e corse sul terreno ricoperto di ciottoli e terriccio.
"Sono riuscito a stenderli per un pó." Draco stava ansimando. "È solo questione di tempo prima che.....ATTENTA!"
Si raggomitoló su di lei annaspando nella terra, mentre un lampo di luce verde sorpassava di poco le loro teste. Hermione sentí un assordante suono di zoccoli che si dirigeva verso di loro, fino a giungere in un silenzio tombale. L'unica cosa che riusciva a percepire era il respiro affannoso di Draco, che le arrivava come nuvolette calde sul collo e le dava dei piccoli brividi- probabilmente di terrore- che le scuotevano tutto il corpo.
La mano le sudava intorno alla bacchetta che stringeva fino a rendere le nocche bianche, e sentiva il cuore pulsarle nelle tempie fino a scoppiarle per la tensione del momento; il peso del corpo del ragazzo le premeva su ogni centimetro del corpo, mentre le sue braccia erano distese in avanti sul terreno e le sfioravano appena la schiena sottile. Doveva fare qualcosa. Doveva alzarsi. Doveva...
"STUPEFICIUM!"
Il bagliore dell'incantesimo appena partito dalla bacchetta della strega attraversó a vuoto la notte, schiantando un albero posto a molti metri di distanza.
Ma dov'erano finiti i centauri?
"Draco....Oh dai, alzati, alzati! Dove sono i centauri?"
Il mago sembrava spossato, quasi insonnolito, come se non avesse dormito da tempo.
"Mmmh....Lo senti...Lo senti anche tu?"
"Che cosa?"
"Magia antica....Hanno usato l'incantesimo....Il rituale di protezione per questo posto...Tende ad indebolire qualsiasi forma magica."
Hermione si rese conto di avere le gambe sempre più pesanti, come inchiodate al suolo, e il cuore batterle lentamente, affaticato. Peró non era di certo ridotta come Draco! Lui aveva un aspetto orribile, scure occhiaie contornavano gli occhi grigi, e il pallore del suo viso stava volgendosi ad un bianco cereo.
Ma certo! Lei era una mezzosangue, non avrebbe potuto risentire degli effetti di quella magia cosí eccessivamente. Si guardó intorno disperatamente, ricercando nella foschia della notte una qualche arma che avrebbe potuto esserle utile. Gli zoccoli dei centauri erano adagio, si stavano avvicinando lentamente, ma poteva sentire il loro respiro rabbioso percuotere le narici.
Ad un tratto infiló meccanicamente la mano in tasca: una pepita nera e luccicante le brillava nel palmo sudato, come una gemma preziosa nella drammaticitá del momento, nell'oscurità piú totale. Polvere buiopesto peruviana! Senza neanche rifletterci la lanció in aria.
Ad un tratto un buio che aveva poco a che fare con la notte avvolse tutto quello presente intorno a loro. Sentí i grugniti rabbiosi dei centauri.
Non li avrebbero trovati tanto facilmente. Mentre rimuginava crogiolandosi in quella breve vittoria, Draco mormoró qualcosa.
"La bacchetta...La mia bacchetta...."
"No! Che cosa vuoi fare?"
"Incantesimo...Leggeri Granger...Dobbiamo tornare leggeri..."
"Sí lo so! Ma come? Che intendi?"
Hermione stava iniziando a sentirsi davvero pesante.
"Weasley...Ronald Weasley..."
"Cosa? Che c'entra Ron?"
"Lezione...Pronuncia....Weasley..."
Nella mente della strega si affacciarono una serie di flashback confusi.
La prima lezione di Vitious; Ron era seduto accanto a lei; "è Leviòsa, non Leviosá."; lo sguardo arrabbiato di lui; "quella dovrebbe rivedere le sue priorità."; dall'altra parte della sala qualcuno la stava osservando con ammirazione, con la coda dell'occhio; un bambino biondo dagli occhi grigi la fissava ammaliato; lei se n'è accorta; lui ha distolto lo sguardo; "è Leviòsa, non Leviosá."
"WINGARDIUM LEVIOSA!"
L'urlo di Hermione eccheggió nella foresta buia: un urlo rapido, con la gola dolorante, pieno di confusione.
Draco se lo ricordava! Draco la stava ascoltando quel giorno....Draco la stava osservando, e con ammirazione per giunta!
"Granger, che ci fai lí imbambolata? Alzati!"
Di nuovo Hermione si tirò su, e cominció a correre senza una meta. Era completamente persa nei suoi pensieri, annebbiata da quei ricordi che non sapeva di avere, si sentiva davvero confusa....Ma dov'era finito Draco?
La Polvere aveva un effetto troppo asfissiante, anche mentre stava svanendo, non riusciva più a vederlo.
Draco!
Dove stava Draco?!
Un ruggito la fece voltare rapidamente. Malfoy aveva le braccia attorcigliate al collo di uno dei bestioni, il volto rosso dallo sforzo, appena a due passi da lei.
Hermione strinse forte la bacchetta.
Non poteva fare incantesimi, o avrebbe colpito anche lui.
Ad un tratto il centauro cadde a terra svenuto, con un livido viola a segnarli il collo.
"Hermione....GRANGER! Il cespuglio, è libero!"
Cosero verso il centro della radura. Hermione sentiva i passi pesanti di quelle creature correre nel vento, con tutta la loro rabbia.
"Preso!" Draco stringeva un oggetto di media grandezza nella mano. "E adesso andiamo!"
La strattonó dolcemente tenendola per mano, e poi corsero a perdifiato. Erano ormai al limitare della radura quando la ragazza si bloccò.
"Che stai facendo? Dobbiamo scappare di qui."
"Ci seguiranno!" Hermione ansimó.
"Protego totalum...Repello nemicum...."
Piccoli fiotti di luce magica fuoriuscirono dalla bacchetta fino a creare una barriera luminosa sotto gli occhi ammirati del mago. Aveva creato una barriera che neanche la McGranitt stessa avrebbe potuto montare pezzo per pezzo con tanta facilità.
Aveva talento. Draco sorrise senza rendersene conto.
Lui lo sapeva, da prima di tutti.
Arrivarono nello spiazzo erboso poco prima della capanna di Hagrid, quando le luci delle stelle erano leggermente piú fioche rispetto all'inizio di quella gelida serata.
"Ecco qua, Granger. Fai pure la tua identificazione."
Draco tese la mano, e le mostró il piccolo oggetto che reggeva nella mano. Era una scatolina di latta completamente sigillata, non vi era un nome, nè una scritta, nè le giunzioni per tenerla unita. Era riconoscibile quanto l'ignoto.
"Non ho idea di cosa sia." Ammise la ragazza, avvilita.
"Scoprirai cosa contiene fra poco." Draco scrutó il cielo."Diciamo il tempo di una decina di minuti di pausa."
Si distese sul prato, il sudore perlaceo a contornargli la fronte come una corona.
Hermione si sedette di fianco a lui.
"Come facevi a ricordartelo?"
"Che cosa?" Draco aveva un tono di voce consapevole.
"Lo sai."
"Dell'incantesimo?" Si giró a fissarla. "Ho occhi e orecchie ovunque, Granger. Dovresti saperlo."
"No invece!" Ribattè Hermione cocciuta. "Solo io, Ron e Harry ricordavamo di quel giorno in cui abbiamo litigato, nessun altro ne è consapevole. E poi io ti ho visto...Ti ho visto fissarmi"
"Beh siamo pari allora! Ti ricordo che eri tu l'osservatrice in biblioteca."
Hermione sorrise, sorniona.
"Granger?" Lei lo osservó di nuovo.
"Grazie per avermi salvato la vita...Due volte."
Draco non la stava guardando negli occhi.
"Ma mi hai salvata anche tu, con il centauro....Due volte!" Ammise sorridente.
"Pari anche qui." Disse il ragazzo, ricambiando il sorriso.
"I vostro metodi babbani per depistare i nemici non sono male, quel centauro era proprio steso."
"Ma è ovvio! Sono mezza babbana anche io!"
Hermione osservó il cielo trapuntato di stelle.
"Proprio steso." Ripetè.
"Già. Se non fossi stata mezzosangue non ci saremmo alzati tanto facilmente."
"Magari con una flebo."
"Che cos'è?"
"Lascia stare. Ti spiegheró un'altra volta."
"Neanche tu sei tanto male Granger."
"Neanche tu sei tanto male, Malfoy."
E si stesero entrambi con il naso in aria a guardare le stelle, sentendosi terribilmente leggeri.
Una leggerezza che aveva poco a che fare con la magia.

SPAZIO AUTRICE:
Ciao miei piccoli, amati lettori. Come state? Sono particolarmente emozionata e felice perchè oggi (udite udite) abbiamo superato le 100 visualizzazioni! 103 per la precisione. Spero che la storia vi piaccia, anche perchè da qui in poi la situazione tra Draco ed Hermione comincerà a complicarsi, con l'arrivo di nuovi (nuovissimi) personaggi e anche diverse altre avventure.
Vi ringrazio di tutti i commenti carini che mi state lasciando e vi mando un bacio grande quanto il valore di 1000 galeoni.
xx
Francesca.

Lights || DramioneWhere stories live. Discover now