Era così pietrificata da tutto. Specialmente da me.

Sono stato qui in palestra per la maggior parte del tempo in questi ultimi due giorni, solo per cercare di calmarmi per ogni volta che pensavo a lei, mi sentivo furioso e disgustato da me stesso e ho fatto del mio meglio per non mettermi a urlare dalla frustrazione.

Ho cercato di stare lontano da lei così che non si sarebbe spaventata ancora di più, ma non riesco a non pensare a lei. La mia mente è costantemente concentrata su di lei.

Sai cosa? Fanculo. Non ho intenzione di rimanere seduto qui e non fare nulla. Andrò da lei. Andrò dove lavora oggi e mi scuserò per quello che ho fatto e spero che mi perdonerà.

Wow, sembra quasi sentimentale. Sono proprio fottuto.

Mi alzai dal mio posto e mi avvicinai all'erogatore del disinfettante posto sulla parete e pulii l'attrezzatura che avevo usato prima di avviarmi verso le docce. Quando finii, mi vestii, con una camicia, jeans e degli stivali neri, e poi me ne andai.

Era mite il tempo mentre mi avvicinavo al mio SUV e ci salivo. Non persi tempo e guidai fino al piccolo bar, perché non avevo idea di quale fosse il suo orario di lavoro , poteva stare uscendo proprio in quel momento. Non avevo pianificato nulla, ma di certo non sarei rimasto lì seduto.

In pochi minuti arrivai e scesi dalla macchina. Quando aprii la porta, mi aspettai di vederla servire qualcuno o leggere un libro dietro il bancone, ma non la vidi da nessuna parte.

Un'altra cameriera si avvicinò a me e cominciò a dire la solita frase di accoglimento ma io la interruppi.

"Dov'è Elizabeth?" chiesi velocemente e lei sbatté le palpebre un paio di volte, presa alla sprovvista. Si raddrizzò e mi guardò con circospezione prima di sollevare un sopracciglio.

"Conosci Ellie?" chiese, come se non ci credesse. Chi cazzo è Ellie?

Oh, è un soprannome. Ok. E farò finta di non aver visto quell'occhiata che mi ha lanciato contrariata.

"Si. E voglio sapere dov'è," dissi a denti stretti e la ragazza sembrò un po' nervosa davanti alla mia poca pazienza. Bene.

"E' nel retro. Posso andare a chiamarla se vuoi," disse, girandosi.

"No!" La fermai e lei si voltò, confusa. Non potevo distoglierla dal suo lavoro. L'avrebbe potuta mettere in guai seri e probabilmente non avrebbe migliorato quello che provava nei miei confronti. "No ... ugh," grugnii arrabbiato prima di guardare la ragazza di nuovo, "Quando finisce il suo turno?"

Borbottò, con il labbro superiore più sporgente. "E perché dovrei dirtelo?"

Giuro su Dio ...

Assottigliai lo sguardo e incrociai le braccia al petto, ignorando il leggero dolore ai miei bicipiti. "Me lo dirai perché sei davvero una brava persona e perché sono un amico di Ellie." Le lanciai un'occhiata, praticamente dicendole di non dire nulla. Lei si accigliò e poi fece cadere le braccia lungo i suoi fianchi.

Non disse nient'altro, ma alzò gli occhi al cielo e tornò al bancone, prendendo un foglio. Lo osservò per un minuto circa poi tornò da me.

Prego, prenditi tutto il tempo che vuoi.

"Il suo turno finisce alle quattro, quindi, tipo, fra mezz'ora," mi disse e io annuii.

"Bene. Oh, e non dirle che sono stato qui. Voglio farle una sorpresa," mentii. Beh, sarà sorpresa. Ma non in modo felice tipo 'Oh mio dio, sei qui!". Ma più come 'Oh cazzo, sei qui!'.

Ma fortunatamente per me, la ragazza annuì e io mi voltai e aprii la porta prima di andarmene, tornando in macchina. A quanto pareva avevo trenta minuti morti. Ma cosa le avrei detto quando l'avrei vista?

Mend the Broken [Italian Translation]Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum