Cap 6: I'm his father too.

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"Mi ami ancora?" chiede Harry, una volta finito il mio sfogo. La domanda mi lascia col fiato sospeso; Lo amo ancora? La risposta a questa domanda, sinceramente, non ce l'ho. Se devo pensare ad Aidan, sarebbe la cosa migliore. Formeremmo una famiglia, finalmente. Ma devo pensare anche a Damon, non vedrebbe più Aidan così spesso, dovrebbe andare a vivere in un altro posto. Troppe cose si complicherebbero. Non sono nemmeno sicuro se Harry mi resterebbe fedele e che sarebbe un bravo padre per il figlio.

"Louis?" mi richiama, ma non lo guardo. Cosa posso dirgli? Sto in silenzio per degli istanti che a lui sembrano ore a me centesimi di secondo. Sospiro e alzo lo sguardo nei suoi occhi verso, così tanto simili quanto diversi da quelli di Aidan.

"No." rispondo, anche se so nel profondo non è la verità. Guardo il suo viso, i suoi tratti così marcati, i suoi occhi prima luminosi di rabbia ora di...tristezza? Mi guarda dritto negli occhi ed indietreggia di qualche passo, per poi girarsi e darmi le spalle. Vedo queste alzarsi per poi abbassarsi lentamente, segno di un profondo sospiro per poi girarsi verso di me e inchiodarmi sul posto.

"Bene, ma voglio avere tutti i diritti che mi sono stata negati negli ultimi cinque anni su mio figlio. So già che ha il mio cognome, ma voglio avere voce in capitolo su ogni decisione che dovrai compiere nei suoi confronti. Quando tornerò a Los Angeles voglio portarlo con me e presentargli l'altra fetta della sua famiglia. E tu, non avrai nulla da ridire. Tutto chiaro?" parla velocemente, senza mostrare nessun segno di debolezza. Solo sicurezza vedo nei suoi occhi.

"Tutto chiaro, Louis?" insiste nel chiedere. Annuisco senza aprire bocca.

"Va bene, ma a Los Angeles non andrà senza di me. É l'unica cosa che ho da ridire." rispondo. Lui mi guarda e inarca un sopracciglio.

"Ci sono già io, mi prenderò cura io di lui. Non c'è bisogno della tua presenza." ribatte lui, cosa che mi subito innervosire.

"É mio figlio. Dova va lui, vado anch'io, almeno fino ai suoi diciotto anni. Tu fino ad allora non sei nessuno per dirmi di non poterlo fare."

"Sono suo padre. Posso decidere eccome. É già tanto se non ti porto in tribunale a chiedere la custodia e portartelo via come tu hai fatto con me." dice Harry, guardandomi con occhi di fuoco.

"Custodia? Hai scoperto di essere suo padre da nemmeno un giorno e mi minacci?! Non azzardarti Styles!" urlo, avvicinandomi verso di lui, puntandogli contro l'indice.

"Non ti azzardare a portarmi via mio figlio!"

"É nostri figlio, Louis! Nostro! Come te lo devo spiegare?! Non ci sei solo tu adesso, ci sono anch'io." dice Harry poggiando una mano sulla mia ancora sul suo petto.

"Lo abbiamo fatto insieme, Harry è vero, ma l'ho cresciuto io! Non puoi pretendere di avere chissà qualche diritto su di lui."

"Avresti dovuto dirmelo il giorno in cui hai scoperto di portarlo in grembo, non dopo cinque anni. Che poi ho dovuto capirlo da solo! Non hai nemmeno avuto le palle a dirmelo tu stesso!" urla Harry, gli occhi di fuoco. Sto per ribattere quando sento il portone di casa venir aperto.

"Louis!" mi sento chiamare, in poco tempo raggiungo la porta con Harry dietro di me. Quelli che vediamo è il piccolo Aidan con le manine sbucciate e gli occhioni rossi, segni di un pianto appena concluso.

"Amore, cos'è successo?" chiedo inginocchiandomi davanti al piccolo che tira su col naso.

"Sono caduto e...e...il gelato non c'era più..." balbetta il piccolo con un musetto tristissimo. Con la coda dell'occhio vedo Harry inginocchiarsi a sua volta davanti al bambino.

"Piccolo, vieni in braccio da papà e andiamo a pulire le manine e ti prometto che domani ti porto a mangiare il gelato più buono al mondo, ci stai?" gli chiede per poi mostrargli un sorriso tutto fossette.

"Sì!" esclama felice Aidan, per poi tuffarsi tra le braccia del padre.

"Louis, vieni con me, cosi mi mostri dove sono i cerotti e il disinfettante." mi richiama e io annuisco per far loro strada verso il bagno.

Lo so è corto ma ho voluto scrivere almeno qualcosa, visto che è da tanto che non aggiorno questa storia! Ditemi cosa ne pensate!

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