Cap 5: Afraid.

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Sono congelato, Harry ha confermato ad Aidan di essere suo padre. Lo tiene ancora in braccio, le fossette gemelle sulle loro guance ed io non so che dire, so solo che la rabbia sta montando dentro di me. Avrebbe potuto avvertirmi, avrebbe potuto dirlo prima a me. Alzo lo sguardo ed incontro quegli occhi di giada, apro la bocca per dire qualcosa ma lui mi anticipa.

-Louis, possiamo parlare?- chiede freddo, io annuisco ed in quel momento alle mie spalle appare Damon. Non mi guarda nemmeno. Che sia arrabbiato? Con me?

-Parlerete dopo la festa, Harry.- dice Damon con il tono della voce molto serio.

-Va bene. Allora, ricciolino oggi fai cinque anni?- chiede dolcemente Harry, al piccolo che si trova ancora fra le sue braccia.

-Si, papà! Mi hai portato un regalo?- chiede entusiasta Aidan, i suoi occhi azzurri si illuminano alla parola papà. Sento una stretta allo stomaco, quando mi sorpassano e vanno in salotto. In silenzio li seguo. Harry poggia il piccolo davanti al tavolo, con sopra la torta e piattini con ciascuno una fetta dentro. Ogni bambino comincia a mangiare la torta, Harry imbocca Aidan mente Damon registra la scena, io me ne sto seduto sul bracciolo del divano ad osservare tutto in silenzio, come se fossi estraneo in tutta la situazione. Come ha fatto a capirlo? L'ha sempre saputo, ma faceva finta di nulla? Qualcuno glielo ha detto? Edward? Sono queste le domande che mi frullano in testa. Vengo riscosso, quando qualcuno poggia la mano sulla mia spalle destra: Damon.

-É ora dei regali, papino.- mi sussurra all'orecchio. Annuisco e mi avvicino al tavolo. Tutti i bambini consegnano il regalo ad Aidan; ci sono figurine dei Pokémon, figurine di calcio, un pallone da calcio e alcuni libri per bambini. Per ultimo abbiamo tenuto quello mio e di Damon.

-Aidy, amore, questo è da parte nostra. Auguri piccolo!- gli consegno il piccolo pacco color verde smeraldo con un fiocco azzurro.

-Grazie! Vi voglio bene!- ci abbraccia forte ad entrambi una volta aperto il regalo. Dopo alcuni minuti, vedo Harry alzarsi ed avvicinarsi ad Aidan con pacco rosso e verde in mano.

-Piccolo, anche papà ti ha fatto un regalo.-  dice, per poi inginocchiarsi alla sua altezza. Aidan lo apre subito, pochi istanti dopo lancia un urlo di gioia e aggrappa le sue braccine corte al collo del padre saltellando felice. Alla scena, mi scappa un sorriso.

-Papà! Papà! Le Cars!!!! Grazie, grazie, grazie!- grida, saltellando ancora per la gioia. Harry lo abbraccia ancora più stretto, lasciandogli alcune carezze sulla schiena. Quando a un certo punto alza lo sguardo, e mi guarda dritto negli occhi; uno sguardo indecifrabile.

-Di niente, amore. Avevo capito che ti piacessero tanto le macchine, così te ne ho prese alcune.- dice Harry, alzando il bimbo in braccio. Mi avvicino alla scatola, e noto che, Harry, per alcune intende una ventina di macchinine. Tutte diverse, dal primo all'ultimo personaggio del cartone animato.

-Aidan, posso parlare un po' con Ha...con papà?- mi correggo subito. Vedo il piccolo sbuffare per poi annuire e scendere dalle braccia di Harry, non prima di avergli lasciato un bacio sulla guancia bucata da una fossetta profonda.

-Vai dallo zio, andate a prendere qualcosa da mangiare, magari un gelato.- Gli dico, lui annuisce e va via non prima di aver lasciato secondo bacio sulla guancia del riccio, che ridacchia divertito da tutte le coccole che Aidan gli riserva.

-Ciao, papà!- lo saluta, mentre si dirige verso l'entrata dove Damon ha appena salutato gli ultimi ospiti, con già in mano due cappotti ad indicare che ha sentito il nostro discorso.

Ci guardiamo in silenzio, finché non sentiamo il rumore della porta venir chiuso, segno che Aidan e Damon sono usciti. Siamo rimasti soli. Solo noi due; Louis ed Harry. Il riccio mi scruta attentamente, mettendomi quasi a disagio. Per non rimanere come uno stoccafisso, mi giro verso il tavolo e comincio a sparecchiare indisturbato, ma il suo sguardo riesco ad avvertirlo per tutto il tempo.

-Hai intenzione di stare zitto tutto il tempo? O vuoi, per caso, dirmi qualcosa? Come mh... "Oh Harry, cinque anni fa ho dato alla luce tuo figlio. Ma non preoccuparti non lo saprà mai!"- sbotta Harry, la rabbia nel suo tono di voce più che evidente. Rimango girato di spalle, non ho il coraggio di affrontarlo, non oggi almeno.

-Rispondi cazzo! Abbi le palle almeno di guardarmi in faccia mentre ti parlo!- urla, afferrandomi per il gomito. Mi fa girare di scatto verso di lui, e rimane sorpreso quando nota le lacrime inondare i miei occhi.

-Perché stai piangendo, Louis?- addolcisce un poco il tono di voce. Un forte singhiozzo mi sfugge dalle labbra prima che abbia il tempo di soffocarlo.

-Louis, te lo chiedo per favore, dimmi solo il perché.- chiede ormai esausto di questa situazione, abbassa gli occhi e si passa una mano sul viso e quando la toglie posso notare veramente il suo stato. Sembra invecchiato di dieci anni. Stanco e...sconfitto. Prendo coraggio e incateno i suoi occhi ai miei, ancora pieni di lacrime.

-Avevo paura.- dichiaro, fra un singhiozzo e l'altro. Lui mi guarda stranito.

-Parli del video? Video che per la cronaca non ho visto?- chiede il riccio, ora guardandomi sedere sul divano.

-No, Harry. Avevo paura di te.- confesso guardando il pavimento. Vedo la confusione farsi largo sui lineamenti del suo viso.

-Avevi paura di me?- chiede confuso. Si avvicina verso il divano e con un sospiro si siede a pochi centimetri dal mio corpo.

-Si. Avevo paura di essere giudicato un mostro, uno strano essere, un'esperimento andato male, contro natura. Avevo paura che tu odiassi il bambino, il nostro bambino, che odiassi me. Non volevo che andasse a finire come l'ultima volta. Non volevo risentire tutto il dolore che ho già provato. Amo Aidan più della mia stessa vita, e so di aver sbagliato ad avergli negato un secondo genitore, un padre, te. Solo stasera mi sono reso conto il male che gli ho fatto, è ancora piccolo per capire, ma un giorno si farà anche lui delle domande che richiederanno delle risposte, delle vere risposte. Ma ciò di cui avevo davvero paura, sai cos'era? Rimanere solo. Ma non ho dato tempo al fato e mi sono allontanato prima io. Mi sono allontanato dal cosa che più amavo; te.-

Ecco, sono tornata! Spero che vi piaccia il nuovo capitolo, fatemi sapere.

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