Chapter Seven

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"Possibile che non riesco ad essere una normale 16 enne? No. Mai nella vita. Ovviamente devo essere una bambina infantile. Si. Sono rimasta tutta la notte chiusa in quel cazzo di armadio. Volete proprio sapere perché? Bene."

Flashback.

Ridacchia cantando con la propria mamma

- Chi siano non lo so
gli strani ometti blu,
son alti su per giù
due mele poco più.- batte le sue piccole manine mentre continua a guardare il volto angelico di sua madre. Sua madre. Sophie Panker. All'epoca una donna di soli 40 anni. I suoi capelli erano di uno splendido marrone. E i suoi occhi erano di un verde magico. Era alta nella norma e aveva un sorriso che riusciva a scioglierti in pochi secondi.
Ma tornando a noi.
Quel giorno mio padre era strano. Sembrava così stanco, eppure lui aveva detto di avere ancora tanta energia. Il tempo non era uno dei migliori. Pioveva a dirotto e lampi e tuoni contornavano il cielo. Ma nonostante questo, sua madre riusciva a tenere il buonumore anche a lei. All'improvviso però l'incubo inizia, l'auto sbanda perde il controllo. Mio padre si era addormentato sul colpo. Vedevo mia madre scuoterlo e chiamarlo urlando. Ma niente. Lui non si svegliava. Non ricordo molto, ricordo solo un urlo, quello di mia madre. Poi tutto nero. Al mio risveglio mi trovavo in una stanza tutta bianca. Accanto a me c'era mio padre con una strana cosa al braccio. Il gesso. Lui si era solo rotto un braccio. Io ero finita in coma per una settimana circa. Mentre mia madre..beh lei non ce l'ha fatta. La macchina si è schiantata contro un albero, a quanto pare lei non aveva la cintura così all'urto è volata letteralmente fuori. Quando mi dessero la notizia piansi per settimane. Lei. Era la mia luce, la mia ancora. Circa un mese dopo mio padre impazzì. Cominciò ad insultarmi e a darmi la colpa. Stavo davvero male, ma il colpo di grazia arrivò l'anno seguente. Quando lui una sera tornò a casa ubriaco e mi stuprò. Da quel giorno smisi di mangiare. Solo ogni tanto sgranocchiavo qualcosa.
Fine flashback.
"Bene. Capito perché ho paura dei tuoni? Ho paura dei tuoni perché mi ricorda quel giorno. Beh adesso la situazione riguardo il cibo non è cambiata, mangio ancora poco giusto per non sentire il brontolio della pancia. Direi che è arrivata l'ora di uscire da questo armadio."
Spalanca le ante dall'armadio ed esce lentamente. Ovviamente tutto è un disastro. A causa della finestra aperta il vento aveva buttato tutto a terra e sotto alla base della finestra c'era tanta acqua.
-pulisco dopo- mormora velocemente. Ovviamente era in ritardo. Senza nemmeno farsi una doccia, "ma ehi vi assicuro che non puzzo," si veste indossando un jeans leggermente strappato sul ginocchio e un maglioncino." Devo dire che con la fretta forse mi vesto più decente." Velocemente indossa le scarpe e prende di sfuggita lo zaino da terra. Esce velocemente dalla stanza e corre per le scale uscendo poi di casa. Come tutte le mattine ci mette mezz'ora. Una volta varcato il cancello nota una cerchia di persone che urlavano
"Rissa. Rissa. Rissa."
Ovviamente un po' incuriosita si avvicina e si fa spazio tra quelle persone. Spalanca la bocca notando Michael e Josh picchiarsi.

-tu non la tocchi. Hai capito bastardo?!- urla mentre sferra l'ennesimo pugno sul volto del ragazzo. Ci aveva pensato tutta la notte e più ci pensava più voleva ucciderlo. "Così stamattina incontrandolo non ho saputo resistere e gli sono saltato addosso."

-Michael smettila! - urla con non so quale coraggio e lo guarda." Odio quando le persone si picchiano. In parte perché mi ricordano me e in parte perché non ha senso. Insomma ma a che serve la bocca? Solo per sparare cazzate?." Lo guarda e velocemente indietreggia via. Si gira e corre verso l'entrata. Non voleva vederlo, forse Michael non era tanto santo come se lo immaginava. All'improvviso sente qualcuno spingerla e sbatterla contro il muro. Alza velocemente lo sguardo impaurita e si rilassa leggermente notando Michael.

- perché non me l'hai detto?! Eh?!- urla furioso.

-ma sei pazzo?! Dirti cosa?!-" questo ragazzo un giorno di questi mi avrebbe fatto impazzire. Insomma mi confonde così tanto con quel suo spirito da eroe! Ma perché ci tiene così tanto?"

-perché non mi hai detto che quella merda di Josh ti ha stuprata in bagno?! - urla adesso rosso in viso. "Oh adesso comincia a fare la ragazza indifferente, piccola con me sbagli. Io sono Michael Mcadry e a me niente sfugge."

-sono fatti miei hai capito?! Non ti devi intromettere. Cazzo ma cosa vuoi da me - comincia a straparlare.

sbuffa sentendola e di colpo la bacia. "Giuro che se mi rifiuta anche questa volta faccio una strage." Le accarezza i fianchi e la stringe contro il suo petto. "Dio era perfetta. Le sue labbra erano così morbide che ti veniva la voglia di prenderle a morsi. Il suo corpo sembrava un pezzo di puzzle che combaciava perfettamente con il mio."

Spalanca gli occhi presa alla sprovvista e poggia le mani sul suo petto pronta a spingerlo, ma poi si lascia andare." Insomma... Le sue labbra.. Sono proprio come me le sono immaginate, morbide. Dio, avete presente le famose farfalle nello stomaco? Ecco. Beh io ho uno zoo altro che farfalle. Questo ragazzo mi sta facendo uscire di testa"

sorride staccandosi lentamente." Wow posso avere un altro round? Bacia da dio"

Sorride leggermente imbarazzata e lo guarda mentre deglutisce -era il mio primo bacio - sussurra guardandolo. "Ebbene si non ho mai baciato un ragazzo in vita mia. Michael è il primo."

sorride dolcemente guardandola. "Questa ragazza è troppo adorabile oltre ad essere molto bella. Ma io dico, gli altri ragazzi sono ciechi? Non vedono quanto è bella? Beh. Michael 1- gli altri ragazzi 0." - ah si? Sono contento di essere stato il primo ad assaggiare quelle splendide labbra - le fa l'occhiolino.

Lo guarda e di colpo arrossisce." No basta glielo devo dire" - perché ti comporti così? Con me?-

alza un sopracciglio guardandola. "Davvero non ci è ancora arrivata?" -perché mi piaci.-

The Perfect Boy //In Pausa //Where stories live. Discover now