chapter two

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"Oggi è un'altra splendida giornata, no? No."

La mattina seguente riprende i sensi e sbatte più volte le palpebre aprendo poi gli occhi per mettere a fuoco. Geme piano dal dolore e si mette seduta mentre si guarda attorno
- devo esser svenuta di nuovo - lascia andare un sospiro mentre si alza lentamente. Porta una mano in grembo e cammina lentamente avvicinandosi alle scale. La casa era troppo silenziosa, segno che suo padre era andato in uno dei suoi soliti pub. Sale le scale e per ogni scalino c'è un gemito di dolore. Una volta su cammina andando poi in camera sua, chiude la porta a chiave e cammina verso il bagno. Apre la porta entrando per poi richiuderla alle sue spalle. Si spoglia lentamente e come ogni santo giorno il suo corpo presentava lividi nuovi. Si avvicina alla doccia ed entra mentre con la mano ruota il pomello dell'acqua fredda. Chiude gli occhi e lascia che l'acqua gelida bagni il suo corpo. Dopo un po' rigira il pomello spegnendo così l'acqua ed esce dalla doccia, prendendo poi l'asciugamano avvolgendolo attorno al suo corpo. Come sempre spazzola i capelli e si lava i denti. Dopo aver finito tutto esce dal bagno e cammina verso l'armadio. Lo apre e come sempre nasce il suo dubbio
-oggi cosa metto per apparire meno cessa?- sospira e alla fine indossa un jeans nero e una delle sue solite felpe larghe. Mette le scarpe e si avvicina alla sua scrivania per poi prendere il profumo per spruzzarselo un po' addosso. Prende lo zaino ed esce dalla stanza mentre cammina verso le scale. Sospira e scende le scale e senza nemmeno fare colazione esce di casa incamminandosi verso la scuola. Dopo circa mezz'ora, come tutte le mattine, arriva a scuola. Varca il cancello e con sguardo basso si dirige verso l'entrata principale. Entra e sospira di sollievo non notando nessun bullo, ma mentre cammina sente qualcuno farla cadere a terra

- ops - ridacchia guardandola
Megan Ryder. 18 anni. La classica cheerleader. Alta, formosa e dai capelli biondi. Mentre i suoi occhi sono di un banale marrone.

La guarda e sospira mentre scuote piano la testa vedendo arrivare Josh.

-guarda guarda. Già a terra eh- ridacchia in modo cattivo. Si guarda intorno accertandosi che nessuno lo veda e poi la tira dai capelli dirigendosi in bagno. Dopo un po' esce dal bagno fischiettando e in modo sorridente mentre cammina verso la classe

Singhiozza rimanendo a terra e poi si alza rivestendosi velocemente. Esce dal bagno e corre uscendo poi dall'ingresso. Ignora le urla del bidello che le ordinava di rientrare e corre uscendo anche dal cancello. Singhiozza piangendo e continua a correre veloce fino a casa. Una volta arrivata spinge la porta e sale velocemente le scale dirigendosi in camera sua. Entra e sbatte la porta mentre lascia andare un urlo liberatorio. Singhiozza cadendo a terra e si rannicchia su se stessa continuando a piangere. Dopo un po' si alza e tira su col naso asciugandosi le lacrime. Sposta la sedia e si siede mentre prende il suo diario. Prende una penna e lo apre.

"Caro Diario

Oggi è il 14-04-2004. Come sempre è stata una giornata di merda. Non è ancora finita ma la immagino. Stamattina..anzi...Poco fa a scuola Megan mi ha fatto cadere a terra e dopo è arrivato Josh, ma stavolta non mi ha picchiata. Mi ha portata in bagno e mi ha stuprata.. A quanto pare si divertono tutti a farlo. Così sono scappata dalla scuola e sono tornata a casa.. sai? Non capisco cosa ho fatto di male per meritarmi questa vita"

- Brooke!- urla a squarciagola chiamandola. Era appena tornato. Sbatte la porta e butta le chiavi sul mobiletto accanto a lui.

Sospira sentendolo

"Adesso vado diario, è tornato. Tua Brooke. "

Si asciuga la lacrima che precedentemente era caduta e si alza chiudendo prima il diario. Fa un respiro profondo ed esce dalla camera chiudendo prima bene la porta. Scende le scale e rimane lontana da lui.
-si papà ?- guarda a terra. Non riusciva più a guardarlo in faccia.

-Va a fare la spesa scansafatiche - sbotta guardandola. -non fai mai un cazzo - la guarda male e poi sbatte una banconota da dieci sul mobiletto accanto alle chiavi. Poi si avvicina a lei e la spinge salendo poi di sopra.

Sospira sentendolo e prende sia i soldi che le chiavi per poi uscire di casa. Comincia a camminare verso il supermercato più vicino e per strada incontra Michael. Sospira e distoglie lo sguardo facendo finta di non averlo visto.

ride scherzando con i suoi amici ma smette subito quando il suo sguardo incontra quello di Brooke. -hey ragazzi ci vediamo ..Ci vediamo dopo eh- li saluta sbadatamente e corre da lei fermandola poi dal braccio. -hey Brooke.- la guarda sorridendo leggermente.

Sospira e alza lo sguardo guardandolo. -Ciao Mr. non so ancora il nome -

trattiene una risata sentendola e scuote la testa - sono Michael. Che fai qui? - la guarda con sguardo curioso

"Mmh..Michael eh. Proprio un bel nome. "Lo guarda e annuisce piano - devo andare a fare la spesa scusa - riprende a camminare mettendo le mani in tasca

la segue e la affianca. - senti volevo chiederti scusa per ieri ero..arrabbiato per fatti miei

-Okay senti devo andare a fare la spesa- lo guarda con la coda dell'occhio mentre continua a camminare

-si lo so. Non sono cretino l'ho capito. Voglio solo venire con te -

Sospira sentendolo ma poi si arrende -come vuoi -entra nel supermercato e prende il carrello per poi girare tra i reparti.

la segue rimanendo in silenzio e guarda ogni tanto quello che prende.

Sospira facendosi coraggio e poi lo guarda fermandosi -come mai oggi non sei venuto a scuola?

alza piano le spalle guardandola - non ne avevo voglia. Perché? È successo qualcosa? - la guarda cercando di capire.

-N-no niente- si schiarisce la voce e riprende a fare la spesa per poi dirigersi alla cassa.

- sicura?- la segue tenendo le mani in tasca

-Sì sì- mormora distratta e comincia a sistemare la roba in cassa e una volta passato tutto guarda la giovane cassiera

- sono 10 dollari- la guarda masticando la sua gomma.

Annuisce leggermente ed esce dalla tasca la banconota di Suo padre. Paga e poi prende le buste - arrivarci -senza neanche aspettarlo esce velocemente dal supermercato.

-Arrivederci - la guarda e poi guarda Michael alzando un sopracciglio

-hey aspetta - la segue velocemente uscendo anche lui - torni a casa?

Annuisce -si.- cammina tenendo lo sguardo fisso alla strada

-ti accompagno -sorride

-no, davvero. Lasciami in pace- si ferma di scatto guardandolo

sospira ma annuisce. -Va bene..- mormora per poi cambiare strada allontanandosi.

Cammina per poi tornare a casa. Apre la porta entrando per poi richiuderla. Sospira posando le chiavi e cammina andando in cucina. Nota suo padre e deglutisce per poi posare la busta sul tavolo

- tutto questo tempo?!- sbotta urlando per poi avvicinarsi e tirarle uno schiaffo forte.

Porta velocemente una mano sulla guancia e abbassa lo sguardo - mi dispiace - sussurra piano e impaurita

-sai dire solo questo cazzo- le tira un altro schiaffo per poi spingerla verso i fornelli. -e adesso cucina. E sbrigati. - la guarda male per poi uscire dalla cucina.

Trattiene un singhiozzo e sistema la spesa per poi cominciare a cucinare la carne. Dopo aver messo a cuocere la carne comincia ad apparecchiare solo per lui. Dopo prende un piatto mettendoci la carne e si guarda attorno per vedere se fosse sola. Con la certezza di essere sola in quel momento, sputa nel piatto. Poi gira la carne coprendo lo sputo e poggia il piatto a tavola. Esce dalla cucina e lo guarda -è pronto. -

si alza e senza degnarla di uno sguardo entra in cucina andando a mangiare.

Sorride un pó soddisfatta e poi sale le scale. Si avvicina alla porta della sua camera ed entra chiudendosi poi a chiave. Sospira guardando la sua libreria. Si avvicina e prende il suo libro. Si sdraia sul letto e lo apre cominciando a leggere. Dopo circa due ore di lettura sente la stanchezza e senza farci caso si addormenta con la testa appoggiata sul libro.

The Perfect Boy //In Pausa //On viuen les histories. Descobreix ara