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Arrivata a casa, decido di farmi una doccia e poi andare da Crawford. Indosso una maglietta nera e degli shorts bianchi con le mie insuperabili vans, ovviamente nere.

"Cam, io vado da Crawf, tu che fai?"chiedo urlando a mio fratello dal salotto.

"Beh, oggi vado con gli altri della squadra alla pista di skateboard, e forse anche Charlotte" urla.
Charlotte? La cosa è più seria di quanto mi aspettassi. Mi dispiace che lei non me ne abbia ancora parlato ma magari non è ancora niente e non vuole dar peso a una storiella così leggera quindi senza aggiungere altro lo saluto ed esco di casa.
Non so se vedrò anche Chris, sinceramente mi piacerebbe parlargli e capire cosa gli prende e dirgli che sono felice di essere al corso con lui.

Alla porta mi apre Crawf con gli occhi gonfi ma senza lacrime. Deve aver pianto. Subito lo abbraccio senza nemmeno parlare. Un abbraccio di quelli comprensivi, che sostituiscono molte parole e danno conforto.

"Entra, su" mi intima Crawf e ci sediamo in salotto.
"Sai, di andare in spiaggia non ho proprio tanta voglia.. Ti fa niente?" Mi chiede guardandomi e con quella voce così sensibile e debole.

"Certo che no, dimmi di cosa hai bisogno e ci sono per te" gli sorrido per farlo stare meglio.

"No, sto bene grazie" sorride leggermente "La tua compagnia fa sempre bene" mi guarda e io gli sorrido di nuovo.

"Chris è in casa?" Gli domando. Non voglio sembrare disinteressata a quello che mi deve raccontare ma sono curiosa di sapere il motivo del suo comportamento di oggi.

"Si, è in camera sua o nello studio. Da quando è arrivato si è chiuso da solo di sopra e non ci siamo parlati. Perché me lo chiedi?" Non me lo sta chiedendo maliziosamente, è solo curioso.

"Allora.. Non mi ha mai sopportata in questo anno, e questi ultimi giorni, soprattutto gli ultimi due siamo stati bene, invece oggi era distante e non ne capivo il motivo. Vorrei che capisse che ci tengo ad un'amicizia tra di noi. Tengo a lui come a tutti voi e non capisco perché con lui sia diverso, perché non mi sopporta? Ha dimostrato di essere civile e gentile con me, perché certe volte cambia atteggiamento? Io ci sono sempre per lui..' dico con le lacrime che rischiano di uscire. Guardo Crawf che mi massaggia la mano sulla coscia, dopo noto che fissa il vuoto dietro di me ma si distrae e torna a guardarmi negli occhi. D'istinto mi giro e vedo Chris che è in piedi alla fine delle scale.
Ci guardiamo, ma non dice niente si gira e va in cucina.

"Forse ora capirai tutto, se vuoi" mi sussurra Crawf nell'orecchio, mentre suo fratello sale le scale senza nemmeno degnarci di un saluto. Io annuisco e mi accomodo meglio.

'Allora, oggi non c'ero a scuola perché ero a trovare mio padre che vive con suo fratello a San Francisco, Chris non è venuto perché non lo sentiva necessario, ma oggi è il quinto anniversario della morte di nostra madre'. Guarda per terra, e poi intorno come se qualcuno potesse sentirlo. Io ho una fitta al petto, non sapevo della morte della loro mamma. Non ne aveva mai parlato, anzi ero convinta che i suoi genitori vivevano in un'altra città, come i miei.

'Ma perché non lo ritiene necessario tuo fratello? È vostra madre! Come ha potuto saltare l'anniversario della sua morte?' Sono triste, confusa e irritata dal suo comportamento.

'Ti racconto tutto. Da quando eravamo piccoli, i nostri continuavano a litigare, anche davanti a noi, e mia mamma era veramente esausta della relazione con mio padre ma stavano insieme per garantirci dei genitori disponibili per qualsiasi cosa, anche se mia mamma aspirava sempre a qualcosa di più grande. Una casa più grande, più vestiti, più soldi, cose che mio padre non poteva darle. Quando, a 15 anni, mio padre perse il lavoro a causa della chiusura della ditta, la crisi gravava sulla nostra famiglia che dovemmo stringere le spese. Mia mamma era troppo stanca della situazione che ha cominciato ad ubriacarsi ogni giorno e a drogarsi perennemente. Tornava a casa che non ci riconosceva, che ci urlava dietro se usavamo troppa carta igienica, ci picchiava o ci rovinava le cose a cui tenevamo di più e andava subito a dormire. Mio padre, nonostante amasse davvero la mamma, decise di divorziare e lei non prendendola bene, si tolse la vita' finisce il discorso tirando su col naso. 'Dopo siamo andati a vivere con nostro padre da nostro zio, ma dopo pochi anni siamo venuti a vivere qui'.
Non so se posso davvero piangere. Non ho vissuto la sua storia ma la sento, sento quanto è difficile. E dev'essere stato anche difficile raccontarmelo. Il dolore che deve sentire è davvero forte, come Chris. La causa del suo atteggiamento è data dal suo passato? Quello che è successo con la madre gli ha cambiato completamente il modo di vivere?

"Perché non me ne hai mai parlato?" Gli chiedo in tono premuroso.

"Non è facile raccontare questa storia, più ci ripenso e più fa male. Cerco di lasciare questo mio passato alle spalle e ricominciare, e ce l'ho fatta. Niente del passato inflenza il mio presente o futuro. Invece Chris è ancora legato al passato, non riesce ancora a perdonare la mamma, non ha mai visto soffrire mio papà in quel modo e poi era molto legato alla mamma. Anche se la considera la causa della distruzione della nostra famiglia e della nostra vita, oltre alla distruzione di tutte le cose a cui lui teneva tantissimo'. Dice guardandomi e accarezzandomi le mani. Ragiono su quello che ha detto e cerco di capire il comportamento di Chris.

"Secondo te è per questo che non vuole nulla di serio con le ragazze? Ha paura di soffrire a causa loro?" Gli domando e lui ci sta a pensare su per poi annuire con la testa.

"Secondo me non è solo perché ha paura di soffrire. C'è qualcosa di strano, come il desiderio di proteggere le persone a cui tiene per non farle soffrire, ma pensando di non riuscire a dare a loro tutto quello che desiderano, farle dunque soffrire, preferisce soffrire lui che far soffrire gli altri, perché sa cosa vuol dire' gli spiego il mio punto di vista.

"In che senso sa cosa vuol dire?" domanda piegando la testa di lato.

"Vostra madre ha fatto soffrire voi per i suoi problemi e lui ha capito quanto male fa far soffrire gli altri quindi cerca di non avvicinarsi troppo'. Mi dispiace dirlo cosi, ma se sua madre l'ha reso cosi, Chris ha sofferto veramente tanto, anzi, soffre ancora tanto.
Invece Crawf è riuscito quasi a perdonarla, a farle visita, suo fratello non riesce a dimenticare quello che è successo.

"Sai cosa? In tutti questi anni io e Chris di questa storia ne abbiamo parlato pochissime volte e pure ieri, quando gli ho chiesto di venire dallo zio ha rifiutato subito. E tu, per la prima volta che ascolti la nostra storia, forse hai capito meglio Chris di chiunque altro". Sorride alla fine.

"È che ci tengo a voi e vorrei stare bene con entrambi, con te è andato sempre tutto a meraviglia e mi dispiace avere nella compagnia una persona con cui non andavo d'accordo.. Voglio conoscerlo meglio, spero si risolva tutto" sospiro e sorrido. Crawf mi abbraccia forte forte e ci stacchiamo, ci fissiamo per poi ridere a crepapelle.

"Ora basta" dice passandosi l'indice sotto le palpebre "Dimmi piuttosto, che corso hai scelto?" Domanda sorridente.
"Canto, e tu?" Gli sorrido un po' imbarazzata.
"Informatica, ci so fare con le attrezzature tecnologiche" imita una faccia e una voce da nerd e scoppio a ridere.
"Canto? Ti piace cantare?" Mi domanda.
"Si, canto da 13 anni ormai. È la mia più grande passione" dico con le guance rosse.
"Allora saliamo che mi mostri il tuo talento nel mio superfigo studio signoraa" si alza e mi porge la mano.
Sono molto insicura ma decido di seguirlo, sono troppo curiosa di vedere il loro studio.

SHASTIANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora