Capitolo 18

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La mattina seguente mi svegliai e ovviamente al mio fianco c'era il vuoto più totale.Sapevo che Sherlock non sarebbe rimasto, insomma ma ve lo vedete Sherlock Holmes dopo un'azione come quella di ieri sera rimanere al mio fianco per farmi le coccole una volta sveglia?Già neanche io. 
Mi vestii:Misi un vestito nero corto e sotto le parigine con le Vans, sistemai i capelli ed andai nel suo appartamento. Scendendo le scale nella mia testa continuavano ad insinuarsi delle domande 'Come sarà?E' tornato quello di prima?E' cambiato?Sarà arrabbiato?No aspetta perché dovrebbe esserlo, non ho mica abusato di lui. Era pienamente lucido ed in grado di agire.
"Buongiorno" Dissi sorridendo come una bambina entrando nell'appartamento
"Buongiorno tesoro" Rispose lui, forzatamente. Si sentiva che fingeva.
"Cos'hai Sherlock?" Dissi andando in cucina con l'intenzione di prepararmi un caffè 
"Niente"
"Finiscila di fare il bambino. Hai fatto una cosa umana ieri sera"Dissi cercando quel maledettissimo caffè, possibile che vivono di tea?
"Ma..Cosa dici?! Sono stato un vent'enne anche io..Cioè insomma."Rispose chiaramente imbarazzato.
"Sherlock?"Lo chiamai
"Si?"
"Grazie, per ieri sera. Intendo con il maniaco ecco."
"Figurati" Disse alzandosi e prendendo il caffè da dentro il frigorifero 
"Metti seriamente il caffè nel frigorifero?"Chiesi scioccata 
"Non lo metto io, la signora Hudson è dura come un marmo italiano dice che mantiene meglio la flagranza ma a me sinceramente sembra sempre uguale."Ridacchiò e io risi. Devo dire che ha preso molto bene la nostra situazione di ieri sera. E non sta facendo lo strano,meglio. 
"Metti i pantaloncini sotto al vestito sta per arrivare Lestrade." Disse indossando il cappotto
"Come fai a sapere che non ce li ho?" Chiesi ridendo 
"Quale donna indossa dei pantaloncini sotto una gonna?...Nessuno appunto"Esclamò scendendo le scale "E muoviti" Urlò dal piano inferiore,andai di corsa di sopra e dovetti mettere dei pantaloncini sotto il vestito, certo avrei potuto cambiarmi ma sono le 8 e 50 del mattino e mi secca dovermi cambiare di nuovo.
Scesi di sotto misi il cappotto e uscì cercando il mio detective, eccolo la a chiamare un taxi.
"Perché ho dovuto mettere dei pantaloncini?" chiesi una volta nel taxi
"Perché dovremo correre oggi"
"Hai detto che dobbiamo andare da Lestrade" 
"Sei dimagrita ancora! Ma vivi d'aria?" Chiese guardandomi
"So che sono dimagrita non so come però..Ehy non cambiare discorso."Risi e anche lui
"Diciamo che andiamo prima a fare un sopralluogo  e poi ci raggiungerà lui"Io annui.E lo segui in nel taxi,in tutto il tragitto tenne lo sguardo fisso sopra al display del suo cellulare.
"Dove stiamo andando?"Domandai,guardando fuori dal finestrino il paesaggio a me sconosciuto.
"Siamo al cimitero di Highgate" Disse stringendo il suo cappotto a se.
"C-cosa?Perché siamo in un cimitero?E perché cosi lontano da casa?"
"Siamo a meno di 10 chilometri da casa!"Esclamò
"Okay non siamo sperduti dal mondo,ma perché siamo qui?"Domandai guardandolo entrare nel cancello del cimitero.Io rimasi li,non avevo voglia di entrare,per nessuna ragione.
"Fu costruito nel milleottocentosettantanove assieme ad altri sei cimiteri in un progetto chiamato 'I sette magnifici' (The magnificient seven) fu destinato a dismettere i cimiteri di quartiere per riunire le salme in punti specifici organizzari allo scopo,fuori dal tessuto cittadino.Fino ad allora infatti le sepolture avvenivano direttamente sul suolo delle chiese e..."
"Okay,Sherlock.La storia è molto interessante ma non ti ho chiesto questo."Lo interruppi. E lui sbuffò,so quanto odiava essere interrotto ma si stava dileguando dalla mia domanda.
"Entra e te ne parlo"Disse gelido,e continuò la sua strada,decisi di seguirlo anche perché non mi andava di restare da sola al cancello di un vecchio cimitero.Davvero,davvero orripilante. "Allora,stavo dicendo?Ah si,oltre alla sua affascinante storia il cimitero di Highgate è famoso per i suoi 'fantasmi'"Disse virgolettando l'ultima parola.
"Stiamo cercando un fantasma?"Domandai incredula 
"Niente di così stupido.Stiamo cercando una lapide."Disse iniziando a guardarsi intorno.

"Una lapide..Bene.Che tipo di lapide?"Domandai tentando di restare al suo passo.
"Oh fidati la riconoscerai...Oh eccola li"Disse facendo un sorrisetto beffardo.Scomparì dietro una piccola cappella e io lo segui,e la vidi immediatamente.Aveva ragione Sherlock,era una lapide davvero particolare.Era un vero e proprio pianoforte.
"Wow.."Dissi davvero stupita..Di certo non è il concetto di lapide che immagino io.
"E' davvero davvero bella."Disse Holmes "Ma chi se ne frega.Non è la bellezza estetica che ci interessa." Disse prendendo la sua lente e iniziando a guardare i tasti,ovviamente in marmo.
"Sherlock..Posso sapere di più?"Domandai 
"Tempo fa due ragazzi molto annoiati decisero di imbattersi in questo cimitero.Per poi morire."
"Così mi annoi."Dissi secca
"Due settimane fa,un ragazzo e una ragazza,fidanzati.Decisero di fare i trasgressivi e di entrare in questo cimitero di notte e riprendere tutto.I due ragazzi sono scomparsi ma la loro telecamera no,la telecamera registrò un suono di un piano forte e ovviamente i due ragazzi iniziarono a correre verso il cancello ormai chiuso.Nella registrazione si sente anche la voce di un guardiano,scomparso anche esso.Come ben sai,non si può accusare un fantasma di omicidio.Lestrade e il resto di Scotland Yard saranno qui tra pochi minuti a cercare prove e questa sera io e te dovremmo fingerci due curiosi per vedere cosa succede,in ogni caso ci saranno loro appostati da qualche parte."Disse alzandosi e pulendosi le ginocchia
"Non poteva venire John?"
"John non è la mia compagna." Rispose sorridendo, e io sorrisi,mi aveva appena detto che ero la sua compagna. 
"Sherlock" Udimmo la voce di Lestrade"
 "Lestrade,non c'è niente di anomalo in questa lapide"Parlò Holmes
"Siete pronti per sta sera?"Domandò l'ispettore,io annuì ma ovviamente Sherlock doveva dire la sua."Lestrade ancora con queste domande?" L'ispettore seccato dalla risposta di Sherlock Holmes andò via sbuffando.
*
Calò la sera e tutti i poliziotti era appostati sia all'interno che all'esterno del cimitero,io e Sherlock avevamo solo una torcia,le nostre mani erano legate tra loro grazie alle nostre dita,e insieme camminavamo nel cimitero.
"Questo è un mio 'appuntamento  tipo' "Ridacchiò e io risposi "Al tuo stile." Sempre ridacchiando.Stavamo ancora camminando quando ci trovammo davanti alla lapide in quel esatto momento,un tasto di pianoforte suonò.Di certo non proveniva dalla lapide,i tasti erano fatti di marmo,com'era possibile?
"Se escludi l'impossibile quello che resta per quanto improbabile deve essere possibile"Sussurrò Sherlock,mi meravigliai.E' incredibile come riesca a dire le parole giuste al momento giusto.Ci avvicinammo e il suono,come da noi intuito,non proveniva da dentro la lapide.Sentimmo un vetro rompersi e una voce che urlava' Ragazzi che ci fate qui?' 

"E' registrata" Disse Holmes,sempre a bassa voce.
"Come?Era cosi vera Sherlock!"
"Dice le stesse parole che ha detto ai due ragazzi.Le probabilità che dica le stesse parole sono minime.Conclusione: La voce è registrata." 
"Che facciamo?" Domandai 
"Niente,continuiamo a camminare,vedo già Lestrade da quella parte.Andiamo li."Sussurrò al mio orecchio. Continuammo a camminare ancora mano nella mano come due adolescenti, verso Lestrade. Sentimmo dei passi sopra al brecciolino dietro di noi.
"E' qui" Sussurrò Holmes,da sotto la sua giacca prese la pistola e passò a me la pistola più piccola,quella che mi lasciò Mary. Sparò un colpo a vuoto e sentimmo i passi aumentare.Ci staccammo un minuto  e una mano sudicia mi coprì la bocca,io con un calcio riuscì a liberarmi e a sparagli successivamente,sulla spalla.Iniziò a correre ma Lestrade gli si buttò letteralmente sopra,bloccandolo per terra e facendolo gemere di dolore.Sherlock ci raggiunse e parlò.
"Questa volta,per chi lavori?"
"Non dirò nulla.Sherlock Holmes" Parlò l'uomo.Lestrade gli puntò la pistola alla testa.
"Per chi lavori questa volta?E dove sono i ragazzi,Golem?" Domandò nuovamente Holmes.
"Stiamo calmi.Una domanda per volta." Disse il golem.
"Per chi lavori?"Domandò per la terza volta Sherlock.
"Conoscete James Moriarty?" 



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