Capitolo 4.

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Passò una settimana da quando il signor Holmes si " Trasferì " A casa mia, passata quasi tutte le notti a girare per la piccola casa ha blindato il portoncino con una password che conosciamo solo io e lui e chiuso con il lucchetto le mie finestre, in questa settimana i ragazzi italiani (miei ex migliori amici) mi invitarono nuovamente alla loro cena di 'rimpatriata' come dice Sasha, comunque io negai di nuovo.
Sono circa le otto e mezza del mattino, è una bellissima giornata il sole appare tra le soffici  nuvole bianche di Londra, più mi trovo qui più amo questa città e i suoi cappuccini, okay dovrei amarla per il Big Bang o per il London Eye ma no, io la amo per i cappuccini.
Mi alzai dal letto e di malavoglia mi vestì c'era Sherlock nell'altra camera e anche se sembrava di ghiaccio e senza sentimenti è pur sempre un uomo meglio non provocarlo, comunque decisi che quella mattina andavo a correre tanto vale mettersi i leggins e la maglietta termica, misi le scarpe e andai in cucina dove ovviamente Sherlock era affacciato alla finestra con una tazza di tea in mano fumante.
"Buongiorno Amanda"Disse con le sguardo ancora  fisso sulla finestra
"Emh.. Buongiorno Holmes" Mi sedetti al piccolo tavolo e lui mi porse una tazza di tea con il latte, odiavo il tea con il latte ma lo bevetti comunque
"Odi il tea con il latte" Affermò
"No, cioè lo preferisco con il limone ma grazie comunque per il gesto" Dissi abbozzando un sorriso, ma lui stava per fare un piccolo sorriso che si rimangiò subito
"Andiamo a correre?" Domandò
"Si"
"Tetti?"Chiese avviandosi al suo cappotto sistemato sulla poltroncina blu e io annui, devo dire che l'altra volta anche se stavo per morire mi sono abbastanza divertita.Uscimmo dal mio appartamento e salimmo le scale fino ad arrivare al tetto, l'aria fredda mi abbracciò e Sherlock era già dall'altra parte, saltai, saltai saltai fino a che non mi trovai faccia a faccia con il tetto dell'altra volta.
"Sherlock.."
"Non dire che non puoi farcela! Smettila e salta" E cosi feci saltai, e sapete che vi dico?Che una scarica di adrenalina cosi non l'avevo mai avuta. Avevo superato questo ostacolo, anche se all'atterraggio caddi come un sasso ma comunque ero saltata ed ero sana e salva
"Dobbiamo lavorare sull'atterraggio "Disse "Complimenti comunque"
"Grazie Sherl.."
"Dobbiamo tornare indietro, subito" Disse scattando lo sguardo verso la strada
"Che succede?"Chiesi allarmata
"Corri" Mi ordinò e io cosi feci dietro di lui, corremmo per le scale del mio palazzo e trovammo la porta del mio appartamento aperta, esitò un attimo poi entrò sicuro di se.
"Un po brusco entrare a casa degli altri senza bussare non trovate?" Si rivolse ai due ladri che subito ci puntarono la pistola e per un secondo stavo per scoppiare a piangere ma mi feci subito coraggio alle parole di Sherlock
"Non puntateci la pistola idiota, siete uomini o degli stupidi codardi?" Ci fu il silenzio e poi posarono le pistole "Prego accomodatevi" Disse indicando il divano  i due ci ripuntarono la pistola e Holmes sbuffò scocciato, aprì un cassetto della mia cucina e ne tirò fuori una pistola. Ero a dir poco scioccata quell'uomo aveva messo nella mia casa un'arma e senza neanche dirmelo.Ovviamente.
"Uno dei due fuori odio essere in minoranza" Disse e io stavo per offendermi visto che eravamo quattro persona, mi auguro intendeva armati.I due si accordarono poi uno dei due se ne andò
"Chi ti manda?" Chiese rude Sherlock sempre con la pistola puntata sul gigante
"Non ti dirò mai chi mi manda,sarebbe facile il gioco" Rispose il gigante vestito di nero
"Gioco...Quale gioco?" 
"Indovina chi mi manda, stupido idiota" Rise il gigante e Sherlock rimase impassibile, senza neanche muovere un dito 
"Vattene immediatamente"Gli ordinò questo
"Me ne vado volentieri, non è una bella vista vedere uno psicopatico con una troietta" Rispose il gigante e Sherlock premette il grilletto, il gigante di accasciò a terra, non gli aveva preso nulla di grave solo la spalla ma lo sparò richiamò l'altro gigante che entrò e sparò nella direzione di Sherlock,gli saltai addosso e fortunatamente il proiettile ci mancò  entrambi, adesso i due giganti neri scapparono via.
"Perché lo hai fatto?"Chiese Holmes
"Fatto cosa?"
"raticamente eri disposta a prenderti un proiettile per me" Disse incredulo 
"Non so perché l'ho fatto semplicemente non volevo che ti ferissi" Wow dirlo è ancora più assurdo che pensarlo
"Gr..Grazie" Disse, eravamo entrambi in imbarazzo visto la posizione in cui ci trovavamo:Io sopra di lui e lui sdraiato per terra, subito dopo aver elaborato l'imbarazzo entrambi ci tirammo su in piedi.
"E tu? Perchè hai sparato?" Chiesi una volta in piedi
"Non sono uno psicopatico, e odio la gente che chiacchiera a vuoto" E io che pensavo volesse difendermi. " Comunque, questa sera andrai alla cena?" Continuò a parlare, come se niente fosse successo, lo assecondai anche perchè non era da tutti i giorni combattere con pistole e uomini enormi pronti ad uccidermi che poi, per quale motivo dovevano uccidermi?
"No" Dissi congelando l'argomento
"Devi andare" O almeno provai..
"Per quale motivo?Sono stati i miei migliori amici per la fine dell'università ma non si presentarono neanche al mio esame" Dissi chiudendo la porta per non far sentire la nostra conversazione a orecchie superflue.
"Te lo dirò dopo il motivo ma tu devi andare" Mi ordinò e poi gli squillò il telefono da quel che capì era John. Chiacchierarono poco e dopo mi disse : " Visto che ti stanno antipatici, ti dispiace se vengo con te?" Disse riporgendo il cellulare sul tavolo "Non mi cambia la vita" Dissi facendo spallucce "Okay perfetto allora ci vediamo alle sette e mezza.. Dove?" 
"Emh, al Century Leen21" Dissi perplessa, non avevo la minima idea di dove fosse
"Astuto... Emh volevo dire, perfetto! Ci vediamo li, è un locale molto elegante, a dopo " Disse chiudendosi la porta alle spalle, continuo a pensare che sia sempre più strano.
**
Sono le sette e mezza e sto aspettando Sherlock, mi ha detto che è un locale elegante, quindi mi vestì in un certo modo, un abito lungo con il  top nero a cuore e la gonna piatta azzurra, una pochette nera e tacchi nero, feci una coda alta ed ero pronta alle 19:31 suonò il campanello.
"Ciao Amanda andiamo?" Disse Sherlock senza neanche guardarmi " Ah, emh, bel azzurro" Preferivo che non mi guardasse 
"Grazie, ho chiamato un taxi.."
"No ho la mia auto, cioè quella di un mio amico, John" Stavamo scendendo le scale quando si guardò il cellulare, erano le 19:33 e sussurrò un 'perfetto'.
Arrivati al ristorante vidi immediatamente le facce dei miei ex amici, Miranda aveva un abito rosso MOLTO scollato praticamente si vedeva tutto il seno, molto provocante ma allo stesso tempo elegante portava i capelli sciolti, neri e ondulati. Lucrezia portava un abito verde scuro molto meglio di quello di Miranda, anche se aveva un trucco eccessivo e volgare a mio parere, invece Sasha e Roberto avevano dei classici vestiti eleganti da uomo, mi sentivo in imbarazzo...Sembravo una bambina con questo abito in confronto a quelli delle altre ragazze.
"Ehy Amanda!" Mi chiamò sventolando una mano Miranda
"Sono loro" Sussurrai a Sherlock 
"Mio dio, una cassiera di un supermercato, un banchiere,una donna delle pulizie di un centro commerciale e un assistente tecnico di un'albergo. Cara mia sei stata eccezionale nella tua scelta di vita" Adoravo quando Sherlock squadrava completamente una persona in meno di 7 secondi, oggi stava particolarmente bene, vestito in questo modo e con i capelli completamente all'indietro, tornando a noi ci avviammo al tavolo
"Wow Amanda complimenti per il tuo uomo" Disse Lucrezia bevendo un liquido rosso acceso
"Oh no noi non.." Cercai di dire "Non ci definiamo fidanzati ma una coppia fissa" Mi interruppe Sherlock baciandomi la guancia e io arrossì, che gli passa per la testa?
"Arrossisce sempre la mia principessa" Aggiunse spostandomi la sedia per farmi sedere. Dopo aver mangiato Sasha chiese " Perchè non andiamo in un locale qui vicino?" E tutti annuirono tranne io e Sherlock "Noi saltiamo ragazzi" Parlò Holmes prendendomi la mano per l'ennesima volta questa sera , se non fosse lui penserei sul serio che  si fosse innamorato di me.Tornammo in macchina e tornò con il ghiaccio nel cuore, mi lanciò  una borsa e mi disse "Cambiati" aprì la borsa e c'erano i miei leggins neri e la maglia termica con le scarpe da ginnastica,  mi girai di scatto " Non mi cambierò davanti a te" Dissi e si girò dall'altro lato, mi cambiai velocemente e gli chiesi spiegazione di quest'azione e mi  rispose semplicemente 'Missione' 
"Scusa ma se dovevamo seguirli non potevamo andare nel locale insieme a loro?" 
"Era meno divertente Amanda" Disse sorridendo " Non ti cambi tu?" Chiesi 
"Sono abituato a correre 'elegante" Rise, ma tornò subito serio. "Eccoli" Indicò un piccolo gruppo da quattro, osservai i loro abiti. Erano loro.Scendemmo dalla macchina e andammo nel retro del locale di corsa cercando di non incontrare nessuno ma per nostra sfortuna incontrammo un drogato a quanto sembrava  mi fissava
"Ciao Sherl" Salutò esso "Ciao Bill" Rispose il mio compagno, ma come?Che mi sono persa?
"Sherlock?" Tentai di parlare ma mi ammutolì dicendomi ' lunga storia' Salimmo sul tetto attraverso una scala di emergenza e Sherlock cominciò ad osservare dall'alto la città "Siamo saliti fin qua su per osservare la città?" Chiesi scioccata "Ma che stai dicendo?Guarda hanno parcheggiato tutti in strade diverse la Ford Nera è parcheggiata in Royal Street, L'Audi nera in GardenLeean Street e quella cosa è?" Chiese strizzando gli occhi per mettere a  fuoco l'auto "Bhe direi..Una.." 
"500Xxl" Dimmo entrambi 
"Forza andiamo a divertirci" Disse Sherlock sorridendo
"Sei serio?"
"A volte il divertimento più grande è essere diversi dagli altri. Quindi si cara Amanda sono serio"

***
Ciao a tutti quanti! Sono Clear sono veramente sorpresa che la mia storia stia andando cosi! GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE Alla prossima Sherlockians <3

Mr And Mrs Holmes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora