Capitolo 8

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Tornati a casa la signora Hudson ci fece 1932423 Milioni di domande sul perchè io avessi il cappotto di Sherlock, tentammo di spiegare ma parti la ship Amandlock Holvri. Non posso credere la fantasia della signora Hudson.
Saliamo al piano superiore ovvero a casa di Sherlock e magicamente tornammo estranei. Nessuno dei due tentava di spiccicare parola con l'altro. 
"Vado a fare una doccia" Annunciai e lui annui. Possibile che mi abbia difeso?Sono davvero contenta che ci sia stato a dir la verità con questa gente che vuole farmi male, quel soggetto poteva essere uno di quelli. Mi spogliai, e vidi un livido sotto l'occhio proprio dove il disgraziato mi ha dato lo schiaffo. Entrai in doccia e tirai il pomello per l'acqua calda, ma uscì l'acqua a dir poco bollente, tirai un urlo d'istinto, mi calmai e chiusi a chiave la cabina della doccia. Accesi di nuovo l'acqua calda accompagnata da quella fredda, ora era perfetta. Stetti un po sotto l'acqua a lavarmi poi decisi che era ora di finire la doccia e tornare da Sherlock,provai a chiudere l'acqua ma non si chiudeva, misi tutta la mia forza ma niente, alcun risultato. Tentai di aprire la cabina di vetro ma niente.Neanche essa si apriva, guardai in basso disperata, che faccio ora? Non posso chiamare Sherlock.. sono nuda. Ma guardando proprio in basso mi ritrovai a imprecare in italiano, si era otturato lo scarico, mi chinai e notai che era pieno di silicone, non si era otturato per caso ma fu otturato, come fu incollata la cabina, anch'essa con il silicone nero, il più forte. L'acqua arrivava ai polpacci ormai e iniziai a dare dei pugni al vetro con la speranza di romperlo, ma nulla. Sono spacciata l'acqua correva più velocemente e ormai avevo l'acqua ai fianchi mi arresi e iniziai ad urlare, in quello stesso attimo l'acqua scorse ancora più veloce avevo l'acqua al seno ormai, e se Sherlock non mi salvasse per l'ennesima volta..Finirò qui la mia grande avventura di Londra.
"SHERLOCK!"Urlai in vano, non arrivo neanche sta volta, morirò affogata in una doccia, che triste fine. Ma proprio quando mi arresi, li fu che Sherlock arrivò come un'eroe. Appoggiò una mano al vetro ormai pieno d'acqua stavo trattenendo in fiato da una manciata di secondi e purtroppo non sono esercitata, quindi resisterò poco. Diede delle botte sul vetro invano, sparì di nuovo e tornò con un piede di porco e ruppe il vetro, per uscire mi graffai tutti i fianchi e le gambe ma almeno ero salva, e nuda. A quel pensiero presi immediatamente un asciugamano mentre Sherlock osservava la doccia, lo scarico e i pomelli bloccati. 
"Possibile che in un modo o nell'altro devo morire?"Chiesi esaurita "Non è possibile trovano sempre il modo di modo di farmi spaventare, cos'è vogliono che muoia d'infarto?" 
"Possibile" Rise 
"Non ridere Sherlock, è la cosa più imbarazzante che abbia mai fatto" Dissi ridacchiando, in un modo o nell'altro riusciva a farmi tornare il sorriso, nonostante i tentati omicidi e nonostante la paura,Sherlock sarà sempre li con il suo cuore di ghiaccio a farmi sorridere. 
"Ho già visto donne nude"
"Me lo auguro per te.." Dissi imbarazzata e lui sospirò.
"Comunque...Non capisco perché ti attaccano sempre da sola e mai quando ci sono io, ora anche la doccia insieme dobbiamo fare?" Chiese sorpreso
"No" Lo interrompi 
"Ero ironico" Fece un finto sorriso
"Senti io vado a vestirmi,nella speranza di non trovare qualche bomba, o pistola alla tempia o qualche ninja con le spade pronto a fare di me un sushi" Dissi andando in camera da letto, fortunatamente riuscì a vestirmi senza bombe o ninja, tornai da Sherlock o almeno tentai, ma non c'era.. che fosse uscito?Che coerenza.. dice che non deve lasciarmi sola e poi sparisce senza avvisare.Mah, presi la pistola che mi prestò Mary e la tenni sempre con me.Bussarono alla porta e io scattai puntando la pistola alla porta 
"Avanti" Dissi coraggiosamente, che poi di coraggiosamente c'era solo la mia voce, perchè in realtà avevo una paura folle. Mi calmai e posai la pistola quando vidi la signora Hudson entrare con un vassoio di tea. Sospirai di sollievo e mi sedetti sulla poltrona di Sherlock.
"Wow la fa stare addirittura sulla sua poltrona cara, state proprio bene insieme" Disse sorridendo e  sedendosi sulla vecchia poltrona di Watson.
"Signora Hudson non stiamo insieme io e Sherlock" Sorrisi, pensando a Sherlock come fidanzato, sai che noia?
"Sisi certo" Disse ironica e io risi, mi raccontò di suo marito di Sherlock che confermò la sua impiccagione, del fatto che anche se sembra di ghiaccio in realtà ha un grande cuore, poi annunciò che stava uscendo.Mi salutò e scomparse dietro la porta verde dell'appartamento di Holmes, nel dubbio chiusi a chiave tutte e due le porte che davano alla casa di Holmes. L'ansia mi stava mangiando, dov'era Sherlock? Presi il cellulare e iniziai a giocarci, non posso credere di essere in questa situazione mi sento la protagonista di un film, o di un libro, ma questa è la realtà è nella realtà c'è un  problema. La morte.
Mi svegliai di botto non mi ero neanche accorta che mi fossi addormentata fino a quando non trovai due uomini a puntarmi la pistola contro, presi la pistola di Mary e mi misi davanti a loro, eravamo faccia a faccia, loro vedevano la mia paura e io vedevo il loro vuoto. Perchè è così che sono gli assassini, vuoti. Non posso sparare ad uno l'altro mi ucciderebbe.Non posso fingermi morta perchè mi hanno visto e non posso svenire, mi rapirebbero o mi ucciderebbero. Sentì rompersi una finestra e vidi un'altro uomo a me sconosciuto, e adesso?Tentai  un colpo di genio. "SHERLOCK, JOHN" Urali con tutta la voce che avevo in gola,  ma sta volta gli uomini si tolsero la maschera nera e posarono le armi e lì entro Sherlock
"Niente ragazzi, grazie comunque" Disse dando a loro dei soldi, e rimasi a dir poco stupita. Iniziai a respirare velocemente ed arrabbiata. Aspettai che uscirono e poi iniziai a urlare contro il mio sociopatico iperattivo. 
"TI DO DUE SECONDI PER SPIEGARE" Urlai
"Non urlare, ti spiegherò tutto"Disse accomodandosi sulla sua poltrona. 
"URLO QUANTO VOGLIO" Urlai nuovamente
"Allora.." incrociò le mani sotto il mento "Li ho pagati per metterti alla prova" 
"Da quanto?" Chiesi infuriata
"Solo sta volta" Disse escludendo le altre volte
"Come posso fidarmi?" Chiesi ironica continuando a maneggiare la pistola.
"Perché io sono Sherlock Holmes e se serve ti salvo la vita" Disse alzandosi e avvicinandosi a me, molto. 
" Va a l'inferno" Dissi buttando la pistola sul tavolo e andando in camera, sbattei la porta e mi sdraiai sul letto, dal lato di Sherlock, mi faceva stare al sicuro, bastardo. 'se serve ti salvo la vita' Ma vaffanculo.Entrò in camera e si sedette nel mio lato. 
"Che vuoi?" Chiesi arrabbiata e offesa
"Questa è ancora la mia camera" Disse tranquillo "Mi....mi.. dispiace"Sussurrò e io mi girai dalla sua parte
"Ti dispiace?" Chiesi alzando un sopracciglio 
"E' stato difficile dirlo una volta non farmelo ripetere per favore." Sorrise
"Se non lo ripeti non ti perdono" Risi 
"Mi dispiace" Disse sbuffando
"Okay" Dissi semplicemente. Ci zittimmo e non parlammo più fino ad un po. Quando domandai "Sherlock, tu lo sai che prima o poi morirò qui, vero?" 
"Spero in un no"
"Ma c'è il rischio?" Mi sedetti dal suo lato
"Si" Disse girandosi anch'esso dalla mia parte, eravamo faccia a faccia a guardarci. "Amanda..." Si avvicinò ancora di più e sentì un calore sul viso... stava per baciarmi cuore di ghiaccio? "Giochiamo a cluedo?" Chiese prendendo la scatola da sotto il letto. 
"Risolvi crimini tutti i giorni, non  bastano?" Sorrisi
"E' come respirare per me, senza non riuscirei a far andare avanti la mia vita ora" Disse amaro
"Che è successo prima?"Chiesi 
"Barbarossa"Sussurrò
"Cosa?"
"Niente." Disse alzandosi 
"Non dovevamo giocare a cluedo?" Chiedi dirigendomi alla porta insieme a lui 
"Non ne ho voglia" Chiuse la porta davanti al mio naso. 
Sherlock Holmes, è un sociopatico iperattivo odioso, scaltro, astuto come una volpe.. Ma Sherlock Holmes sa come farsi voler bene, e ho paura a voler bene a Sherlock Holmes.

Mr And Mrs Holmes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora