Chapter Twenty Three

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Justin's POV

«Ciao, Riley» mormorai guardandola.

Mi sedetti sull'erba verde, che c'era davanti alla tomba di Riley. In realtà era ancora terra, avrebbero messo la lapide più avanti, quando la terra si sarebbe livellata.

Le lasciai i fiori, che le avevo preso, accanto alla sua foto che guardavo fino ad un momento fa.

Le botte di ieri di Hans non hanno lasciato molto il segno. Solo qualche graffio alla fin fine.

«Mi manchi così tanto. Lo sai?» dissi sistemandomi i capelli nervosamente.
Mi manca veramente tanto. Volevo solo lei. La mia Riley. La mia piccola, dolce e innocente Riley.

«Mi sento così fottutamente solo. Eri l'unica che riusciva a capirmi. A calmarmi. Eri l'unica che non mi chiamava sfigato e che mi amava veramente» mi lasciai ad un pianto silenzioso. Senza singhiozzi o urla piene di dolore. Parlavo mentre le lacrime uscivano.

Okay, lo ammetto. Tremavo e anche tanto. Avevo solo un po di paura. Paura di rimanere per sempre solo.

«Mi hanno dato la colpa della tua morte. Ma io come potevo saperlo?» sospirai e sentì le mie labbra bagnarsi di acqua salata.

«Se...se in qualche modo sono stato io, per-perdonami» iniziai anche a balbettare.

Vedere quella foto sorridente incorniciata sulla terra é veramente un colpo basso.

Quel giorno sulla spiaggia, il giorno prima della sua morte...é stato come un presagio. La sua domanda "e se io morissi?" sembrava già programmata a questa cosa.

Ma chi lo avrebbe mai detto?

«Eri praticamente tutto per me. Avevi solo diciotto anni...» lasciai la frase incompleta e mi concentrai sulla tomba. Lei é li. E io non posso fare niente.

«Non é possibile» sibilai quasi urlando. Volevo veramente farlo. Volevo urlare, sfogarmi in qualche modo.

Mi stavo tenendo tutto dentro. Non andava per niente bene.

Ma con chi mi sarei potuto sfogare? Brooke stava come me. Mia madre non poteva capire. Janette neanche. E...basta...ero praticamente solo.

«Ti prometto che non mi dimenticherò di te» sussurrai stringendo i denti per non piangere più forte di prima.

«Lo so che non sono molto bravo a mantenere le promesse - feci un lungo respiro cercando di mantenere la calma - ma sta volta la manterrò. É difficile dimenticare chi ti ha dato tanto da ricordare, Riley»

Quella frase la leggevo ovunque, ma ancora non ne trovavo il significato - dato che io non avevo nessuno. Ma ora capisco cosa si prova. Capisco il suo significato. Avrei preferito non saperlo. Almeno non avrei sofferto così tanto.

«Te lo ricordi quando sei entrata in classe per la prima volta? Eri agitata, ma io ti trovavo così carina. Mi sei piaciuta già da subito, piccola» sorrisi sconsolato a quel ricordo.

Quanto vorrei ritornare indietro nel tempo.
Avvisarla che sarebbe morta. Almeno sarebbe ancora qui con me.

«Io...ugh, mi dispiace così tanto» piansi più forte di prima e sta volta non mi controllai. Mi uscirono urla strozzate e versi isterici.

Strinsi i denti e urlai.

«Scu-scusami» sussurrai deluso. Ho deluso lei e me stesso, anche se mi ero già deluso da solo in passato.

«Scusarti di che?» per un momento sperai solo che quella voce fosse di Brooke. Forse, parlare con lei mi farebbe bene...lei sa cosa provo.

Mi girai e sospirai dal sollievo vedendola.

Aveva addosso gli stessi abiti che aveva a natale.

Posò i fiori che aveva portato per Riley accanto ai miei e successivamente si mise vicino a me.

«Allora?» domandò sorridendomi. Avevo bisogno di un sorriso. Guardai i suoi occhi e dovetti ricredermi subito. Era un sorriso falso.

I suoi occhi erano più scuri del normale e si percepiva la tristezza e il dolore che emanava.

«Dicono che la colpa della sua morte é mia perché non le sono stato accanto. Perché mi stanno buttando tutto addosso, come se fosse dell'acqua?» borbottai e lei prese un fazzoletto dal suo zainetto con tema blu e bianco.

Mi sorrise e mi porse il fazzoletto. Asciugai il mio viso e successivamente soffiai il naso.

«Lo sai anche tu che non é colpa tua. Lo fanno apposta. Ma tu ignorali, Riley ti amava veramente. E non é tua la colpa se quella mattina non eravate insieme. Tranquillo okay?» sorrise nuovamente forzatamente e io feci un verso di disapprovazione.
Guardai la tomba di Riley e sospirai.

Mi sento anche un traditore a stare qui, davanti a lei, assieme a Brooke. Mi fa venire i sensi di colpa. Oh basta...ci mancavano solo loro.

«Da quanto sei qui?» domandai sperando non avesse visto la mia scenata isterica. Sarebbe al quanto imbarazzante e allo stesso tempo penoso farmi vedere così debole e vulnerabile davanti alla ragazza più popolare della scuola.

«Abbastanza da capire che non sono l'unica che sembra tenersi tutto dentro» affermò sospirando a fine della frase.

Guardai nuovamente i suoi occhi e vidi che la tristezza era peggiorata. Vedevo i suoi occhi illuminarsi e le lacrime che iniziavano ad accumularsi.

Si girò di scatto e guardò la foto di Riley. Se piangeva, io non lo capivo. I capelli le facevano da barriera e lei non emetteva nessun suono.

«Brooke?» la chiamai sperando mi rispondesse, invece di ignorarmi come una persona ferita farebbe.

A quanto pare era veramente ferita, difatti non rispose.

«Brooke?» la richiamai e attesi. Poteva piangere con me, io non avrei detto nulla. Anzi, l'avrei consolata.

«Brooke Stone, puoi evitare di ignorarmi?» usai un tono alquanto scocciato. Lei sospirò tremante e mi guardò. Come pensavo...stava piangendo.

Già da subito l'abbracciai, cercando di tranquillizzarla...cosa impossibile. Iniziò a piangere più forte di prima lasciandosi andare in qualche verso stufo pieno di dolore.

«L'u-l'unica c-che...ugh» non finì la frase piangendo sul mio collo. Volevo sapere la continuazione di quella frase. "L'unica che..." cosa? Cosa ha fatto Riley con Brooke?

Però ora non é meglio insistere. Lei sta male. E parlare in continuazione del suo dolore non é per niente sensato.

«É tutto okay» le sussurrai cercando di non piangere. Almeno uno di noi due doveva essere forte.
Cosa che non ero, ma almeno mentre lei piange dovrei esserlo.

Poi a casa avrei fatto il ragazzo depresso. Ma non qua, quando l'unica cosa che potrebbe tenermi su, sta piangendo.

«Com-come fa ad essere tutto ok?!» quasi mi urlò contro, ma cercò di contenersi.

Sospirai e le alzai il viso. Indicai il viso di Riley sorridente e lei portò lo sguardo verso la foto per poi riportarlo su di me
«Lei vorrebbe vederti così?» domandai e lei sospirò facendomi sentire un profumo di ciliegia e lacrime.

Si calmò e asciugò con i palmi delle sue mani le lacrime scese
«Suppongo di no» sussurrò abbassando lo sguardo. Sembrerei uno stronzo a dire che era più tenera e dolce del solito in questo momento? Ma calmi tutti con i pensieri malsani. La vedo più come 'amica'. Io ho ancora un'unica persona sia nel cuore che nella mente: Riley.

«Allora...basta piangere» le imposi dandole un leggero pizzicotto sul braccio. Sorrise debolmente e riportò lo sguardo verso Riley.

«Ce la faremo?» domandò quasi speranzosa di una risposta affermativa
«Per forza» affermai per poi far cadere un silenzio tombale.

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