Chapter Three

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Justin's POV

Feci un lungo respiro quando arrivai davanti all'enorme villa degli Stone.

Già da oggi avrei iniziato a dare ripetizioni a Brooke.

Questa cosa é ancora abbastanza strana da credere.

Perché già dal secondo giorno, Brooke, ha bisogno di ripetizioni?

Non hanno nemmeno iniziato ad interrogare e lei ha bisogno del mio aiuto.

Stavo per suonare al campanello ma Brooke mi precedette urlando il mio nome dall'entrata di casa sua che ci divideva da una quindicina di metri di giardino.

Sorrisi ed entrai avviandomi da lei.

Aveva addosso degli short in jeans e una maglia larga bianca sopra.

Devo ammettere che vestita così le risaltava molto di più le sue forme sexy.

«Grazie ancora, Justin» disse lei sorridendo e aprendomi bene la porta per farmi entrare
«No problem» commentai io entrando in casa.

Era così grande e spaziosa. Quasi tutta bianca con solo poche sfumature di nero qua e la.

Profumava di gelsomino casa sua. La mia, di solito, sa di limone per colpa del sapone che mia mamma usa per lavare gli oggetti.

«Vuoi stare in giardino o qui in casa?» chiese girandosi dalla mia parte.
«É uguale» feci spallucce e lei annui.
«Allora qui andrà bene» prese i suoi libri e si sistemò sulla sedia accanto al tavolo gigante. Andai da lei e mi sedetti accanto a lei.

«Da cosa vuoi iniziare?» domandai notando la marea di cose che avremmo dovuto fare. Ci pensò un po su mordendosi il labbro.

É...troppo sexy. Non va bene.

«Geografia(?)» disse insicura
«Va bene» prendemmo il libro ed iniziammo la 'lezione'.

***

Brooke's POV

Siamo qui su questi schifosi libri da almeno due ore.

Ma stranamente con Justin é divertente studiare. Ti fa metafore che neanche il libro riuscirebbe a fare.

É divertente e quando dico qualcosa di sbagliato, invece di urlare contro di me come fanno tutte le persone che mi aiutano, lui fa una faccia dolce piegando leggermente la testa sorridendo.

É anche un bellissimo ragazzo. Perché gli altri dovrebbero prenderlo in giro?
Io, detto sinceramente, non l'ho mai insultato. Anzi, molte volte ci rimanevo male io per lui.

Ma non posso farmi vedere dispiaciuta per Justin 'lo sfigato'. Ho comunque la mia popolarità.

«Vuoi fare un momento di pausa?» domandò risvegliandomi dai miei pensieri.
Io annui e mi alzai dirigendomi in cucina
«Vuoi da bere, Justin?» urlai aprendo il frigorifero per cercare il succo di frutta.

«Si, grazie!» urlò a sua volta.

Ovviamente io e Justin siamo da soli in casa.
Mio fratello, Alan, é a fare un servizio fotografico dato che é un modello di intimo.

Ha 23 anni ma ha un fisico da urlo.

I miei, invece, sono al lavoro.

Mi capita spesso di stare a casa da sola.

Portai il succo a Justin e insieme lo bevemmo.

Guardai di nuovo il suo viso e notai, ancora, che i suoi occhiali erano piegati verso il basso.

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