Chapter Thirteen

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«Dai, su, vai a metterli» me li lanciò e io sbuffai.

Brooke's POV

Mentre attendevo che Justin uscisse dal "camerino" (ovvero il bagno) guardavo qualche foto che c'erano appese ai muri.

Di sottofondo si sentiva Astrid grugnire contro il suo giocattolo, cosa che mi fece ridere.

Vidi una vecchia foto di Justin e quelle che devono essere sua mamma e sua sorella.

Noi a casa non abbiamo tante foto di famiglia. Forse solo due o tre. Ma neanche.

Alan non c'é mai, per non parlare dei miei genitori.

Mio padre e mia madre gestiscono varie aziende in giro per il mondo.
A volte non li vedo per settimane intere. O forse di più.

Di solito mi sento veramente sola e avrei bisogno anche io della compagnia di un animale. Okay, ci sono i domestici che girano per casa.
Ma al weekend non ci sono mai e diciamocelo: Rosalinda, la nostra domestica ultra sessantenne, che mi fa compagnia? Non ci parliamo quasi mai e io é già tanto se la vedo girare per casa. Sta sempre nel suo angolino a pulire in silenzio e a volte é così noiosa.

Emma e Faith...beh si loro vengono volentieri a casa mia, solo quando c'é Alan. Vogliono vedere il suo fisico da urlo e quando lui non c'é si inventano mille scuse. Le altre ragazze della squadra non le considero neanche. Tutte lecca culo pronte a rubarmi il ragazzo. Troie.

«Ho fatto» disse la voce do Justin riportandomi alla realtà. Misi apposto la foto e mi girai.

Oh santo...okay, Brooke. É bello. Calma. Non agitarti. Era una cosa incredibile. Stupendo più che altro.

«Wow» sorrisi e lui pure. Il mio battito cardiaco partì a mille e sentivo il mio viso andare più a fuoco del solito. Voglio dire, in questo periodo ho sempre del bruciore in viso. Ma dopo questa bellezza é raddoppiato.

Guardai i suoi capelli e sospirai: doveva togliersi quel gel. Era troppo.

«Vai a lavarti i capelli. Sono pieni di gel» dissi cercando di non saltargli addosso. Santo cielo, si é trasformato.

Non che non fosse bello prima, ma ora...é anche più sexy.

Sbuffò alzando gli occhi al cielo e ritornò in bagno. Aveva i pantaloni a vita bassa, perciò le mutande un po si vedevano...e che bel sedere devo dire.

No, cosa?! Basta, Brooke! Basta.

Guardai Astrid a la presi nuovamente braccio. Magari avessi un cucciolo come lei. Così calmo e tranquillo. Che si fa coccolare tutto il tempo. É di una tenerezza.

Dopo un po di minuti intenti a pensare alla mia vita con un cagnolino, Justin si presentò davanti a me con i capelli bagnati.

«Perfetto! Ora te li asciugo» lui mi guardò confuso e io lasciai che Astrid andasse dal suo padrone rimodellato.

«Io non capisco ancora del perché di tutto questo» affermò facendomi ridere
«Domani, a scuola, vedrai a cosa sarà servito tutto questo.» lui annui ridendo e prese un phon.

Si sedette su una sedia del tavolo e io attaccai la presa del phon.

Iniziai ad asciugargli i capelli facendogli la messa in piega. Anche se so che domani si rovinerà di sicuro.

Dopo qualche minuto finì e quando lui si alzò sentì nuovamente il cuore battermi. Era a dir poco bellissimo.

«Visto? Dovevamo solo accentuare di più la tua bellezza, Justin» dissi mentre lui si guardava allo specchio intento a sistemarsi i capelli

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«Visto? Dovevamo solo accentuare di più la tua bellezza, Justin» dissi mentre lui si guardava allo specchio intento a sistemarsi i capelli.

«Io non-»
«Te l'ho detto, domani capirai.» lui annui e io sorrisi.

Eri e sei bellissimo. Non dovevi cambiare più di tanto per essere perfetto. Io l'ho fatto solo per vedere come stavi con vestiti diversi dal solito. Ma sei comunque perfetto.

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