XIII

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Jacopo dorme da un po', è crollato dopo averla avuta vinta rispetto a che film guardare che comunque ormai è solo il sottofondo alle nostre chiacchiere: -Agnese, sai che l'hobby preferito delle ragazze della nostra classe è parlarti dietro?- guardo Orlando dal basso in alto, infatti quando mi sono resa conto quanto fosse noioso il film mi sono stesa sul pavimento (che è particolarmente comodo, per inciso) e ho iniziato a giocare con il telefono di Mattia e leggere chat che non capisco.

-Che dicono?-

-Che sei brutta, non adatta a me, stupida...- Per poco non mi cade il telefono di mano, fino al brutta e non adatta ci sto, ma stupida io? Io posso fingere di essere stupida, fare l'idiota e perfino sembrarlo a volte ma di certo non lo sono per davvero. Comunque conosco quelle ragazze e so che tipe sono, meglio lasciare stare.

-Che dicano quello che vogliono, io e le persone a cui tengo sappiamo chi sono e quanto valgo-

-Se ora fossi qui ti bacerei, ma sei troppo lontana per i miei gusti- Alzo le spalle, io non mi muovo.

-Problema tuo, qui è comodo e ho intensione di restarci-

-Dovresti non vedere l'ora di baciarmi! Ti manca l'ABC dell'essere fidanzati- Lo guardo con uno sguardo di sfida a cui lui risponde alzando un sopracciglio. Potremmo continuare in questo modo per molto altro tempo, se non fosse che Orlando sbuffa rumorosamente prima di intervenire con tono scocciato: -Non sono qui per sentirvi fare i fidanzatini, quindi evitate. Grazie-

Mattia si alza e va in bagno. -Vado a farmi una doccia, è quasi l'una e ci converrebbe andare a dormire. Agnese puoi prendere una mia maglietta dall'armadio-

Sentendo queste parole scatto in piedi, perché per una maglietta da ragazzo tutta la stanchezza sparisce, e corro a cercare quella adatta. Ne scelgo una che non gli ho mai visto addosso: nera con uno strano disegno verde neon e soprattutto enorme; mi sfilo quella che ho addosso e sento un verso schifato provenire da dietro di me, mi ero dimenticata che Orlando non mi ha ma mai vista senza maglietta, cosa che invece ha fatto suo fratello e il resto dei miei amici contando i vari gioco della bottiglia e tutte le volte che faceva davvero troppo caldo.

-Non fraintendermi, hai un bel fisico e non mi dispiace quello che vedo, ma sei la ragazza del mio migliore amico...-

-Scusa, ero sovrappensiero, non volevo scioccarti- Mi metto in fretta da maglietta del mio ragazzo e mi giro verso Orlandoche nel frattempo è scoppiato a ridere.

-Scioccarmi, tu? Oh povera piccola Agnese- E dire che sono nata prima di lui.

-Sento qualcosa toccarmi e per poco non mi prendo un infarto quando mi ritrovo Mattia a pochi centimetri da me. -Scusa ma non davi segni di vita e visto che tra dieci minuti dobbiamo uscire per andare a scuola ho pensato di svegliarti-

Annuisco mentre le informazioni arrivano al mio cervello in maniera sconnessa: scuola, vita, dieci... Appena capisco il senso scatto giù dal letto e corro in bagno, siamo in ritardo!

-Ehm...non è che mi presteresti una felpa?- La mia si è sporcata ieri e poi amo le felpe da ragazzo, sono la praticità fatta in vestito, lui me ne lancia una scura e io la metto sulla maglietta del giorno prima. Pantaloni, scarpe, zaino e sono pronta. I due fratelli ci aspettano davanti alla porta e probabilmente tra noi quattro l'unico con un aspetto minimamente normale è Jacopo visto che ieri notte noi tre dopo esserci messi a letto abbiamo continuato a parlare finché i ragazzi non si sono addormentati, a quel punto sono rimasta solo io ad ascoltare il respiro di Mattia accanto a me.

Prendiamo un paio di metro e riusciamo ad arrivare a scuola appena in tempo, per tutto il tragitto dormicchio sulla spalla ascoltando spezzoni del discorso, credo parlino di professori ma contando quanto sono lucida al momento potrebbero anche essere torte.

Davanti alla classe trovo Elonora e Thommy che parlano tra di loro, la prima sembra scocciata, mentre l'altro proprio incazzato, decido di inserirmi nel discorso.

-Amici! Che succede?-

-Lucia e Riccardo questo sabato non vengono, devo stare insieme, è l'anniversario del loro primo mese-

-Mesiversario, semmai- Correggo Ele, anche se dubito che la mia parola esista davvero. Quei due stanno insieme da un mese, appunto, e io non trovo che sia nemmeno poi un problema così enorme, anzi, sono carini quando si baciano e stanno seduti vicini, solo mi dispiace che sabato non ci saranno, negli ultimi tempi mi sto leggermente allontanando dai miei amici e volevo risolvere la cosa. Entriamo nell'aula con versi di disappunto, infatti la prof era leggermente in ritardo e speravamo tutti che si fosse dimenticata di noi ma a quanto pare per oggi la mia dose di fortuna è terminata.

Durante la lezione mi vibra il telefono in tasca e visto che la professoressa sembra immersa nel suo modo mentre spiega deciso di dare un'occhiata:

Mattia (sì, non l'ho salvato con roba tipo amore o simili):

siamo alle panche, appena esci ci raggiungi?

Come già detto voglio riallacciare i rapporti con il mio gruppo quindi a malincuore rispondo negativamente:

Oggi passo la pausa con Jacopo, Riccardo, Thommy e gli altri.

Mattia:

Federico dice di dire a Thommy che Luisa è una troia

Almeno ora so che gli aveva detto per farlo arrabbiare in quel modo, e ha senso vista la cotta che si è preso per lei tempo fa, diciamo che non è il massimo quando si parla di pudore, ma a me sta simpatica e comunque Federico non ha il diritto di parlare.

Appena iniziata la pausa vedo Lucia corrermi incontro a braccetto con Aurora, è stata la mia prima amica appena arrivata, ma poi per un motivo o per l'altro ci siamo allontanate e pensandoci bene questo è il momento per sistemare tutto anche con lei, afferro Ele corriamo verso le due, poco prima di scontrarci ci fermio di botto con la conseguenza che Lucia mi finisce in braccio e Aurora la stessa cosa tra le braccia della mia compagna.

-Ciao! È stata una delle cose più stupide che abbia mai fatto- Puoi dirlo forte, Ele.

-Dai raggiungiamo i ragazzi al prato- Propone Lucia appena riesce a smettere di ridere. Io annuisco mentre mi tengo la pancia con le mani e comincio a camminare, tirata da Lucia, a mia volta afferro Aurora e in un qualche modo riusciamo ad arrivare dai ragazzi che nel frattempo si sono seduti e si stanno lanciando la scarpa del povero James che ha rinunciato a tentare di riappropiarsene e la guarda sconsolato.

Adolescenti allo sbaraglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora