1.La chiave della felicità

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Era una fredda mattina d'inverno qui a Roma.
Bella,ventunenne di origine iberica,era ancora nascosta sotto le coperte.
Come tutte le mattine suo marito,Carlos,era andato a lavoro.
Carlos era un calciatore,abbastanza alto,capelli neri come la pece e carnagione molto abbronzata,anche lui iberico. Erano sposati da ormai due anni. Per Bella questo era un matrimonio infelice,perché nonostante conoscesse Carlos da una vita,non riusciva ad innamorarsene,per lui provava solo affetto,quello che si prova solo per un padre.
Per lei era così,e non perché l'uomo era dieci anni più grande di lei.

Neanche questa mattina poteva vedere il cielo di Roma e il traffico delle auto che si creava appena sorto il sole. Poteva solo sentire il rumore assordante.

Con il passare degli anni aveva imparato i suoni di ogni singolo oggetto.
Alcuni credevano che lei non amava Carlos perché non poteva vederlo,non poteva vedere la sua bellezza. Era il sogno della maggior parte delle donne che vivevano in quella città.
Ma Bella non badava alle chiacchiere. Lei sapeva che non era per questo. Se c'era una cosa che aveva imparato dalla cecità è che la bellezza importante di una persona non è quella esteriore ma ciò che ha nel cuore.

Come sempre trovò sul tavolo la colazione pronta. Carlos la preparava ogni mattina per evitarle problemi con i fornelli. Sorrise toccando la tazza di caffè,pensando a lui che nonostante conosceva i sentimenti che Bella provava per lui,continuava a prendersene cura.

Si vestì di corsa e scappò a lavoro.
Era l'organizzatrice di un ristorante,anche se cieca questo lavoro le usciva alla perfezione e lei ne era davvero appassionata.
Poteva sembrare una persona insicura ma era una ragazza molto permalosa e autoritaria. Le piaceva quando ogni cosa era al suo posto.
E ovviamente odiava quando le ordinazioni venivano servite in ritardo.
Ogni mattina era la prima ad arrivare al locale. Quando entrò prese l'occorrente e senza aspettare un secondo iniziò a sistemare il luogo per la festa di quella sera. Era il compleanno di qualcuno e come sempre,voleva stupire i clienti del servizio ben organizzato e della puntualità.
Ma oltre a questo aveva da fare altro,era il mese di dicembre e ogni giorno era pieno di lavoro. Doveva preparare l'occorrente per il compleanno,le decorazioni per il cenone di Natale e per ultimo,ma non ultimo della lista,doveva organizzare ogni singolo particolare per la festa di capodanno.
Dopo qualche minuto arrivarono anche i gemelli,Daniel e Sara,gli unici confidenti,ma non amici,di Bella.
Daniel:"Già qui tu eh?"
Bella:"Sai come sono fatta. Ogni minuto è oro per me. Ci sono tante cose da fare e qui dentro è un porcile! "
Daniel:"E tu come fai a saperlo se non puoi vedere?".

Sara tirò una gomitata al fratello sapendo quanto Bella odiava questo tipo di battute.

Bella:"Io non vedo ma tu si e nonostante questo non ti sbrighi ad aiutarmi!"
Daniel:"Arrivo subito maestà!".

In poche ore tutto era in ordine,preciso e pulito. Bella passò una mano su ogni tavolo per sentire se c'era ancora polvere,ma anche questa volta Sara gli aveva già lucidati e smacchiati.
Sorrise compiaciuta dall'amico che ormai aveva imparato i suoi ordini a memoria.
All'improvviso sentì un rombo di un auto che conosceva fin troppo bene e camminando lentamente per far attenzione ai tavoli,uscì dal locale.
Si fermò sotto l'uscio della porta e il marito la abbracciò calorosamente lasciandole un bacio sulla fronte.
Carlos:"Amore mio! Ti sei svegliata bene stamattina?"
Bella:"Come sempre!"
Carlos:"Ti ho portato un regalo"
Bella:"Cos'è??"
Carlos:"Prova a indovinare!".

La ragazza accarezzò più volte il pacchetto cercando di indovinare le sue forme.

Bella:"È...è un cofanetto!"
Carlos:"Si,adesso aprilo".

Aprì il cofanetto e prese tra le sue mani una collana con appeso un ciondolo di diamante. Bella lo abbracciò e la diede al marito per aiutarla a indossarla. Toccò il diamante e sul suo volto spuntò un espressione di tristezza.

Carlos:"Che ti succede?"
Bella:"Nulla. Pensavo solo che non potrò mai vedere davvero la bellezza di questa collana."
Carlos:"Tesoro non fare così. Ma cosa importa se hai la vista o no quando hai molti altri doni!"
Bella:"Tipo?"
Carlos:"Tipo la bellezza,la forza,il coraggio,la tua dolcezza infinita. Hai molte cose che ripagano ciò che non hai."
Bella:"Ti voglio bene Carlos." .

Abbracciò nuovamente il ragazzo che fece un sorriso forzato.
Non erano quelle le parole che voleva sentire dalla bocca della moglie.
Non voleva sentire 'ti voglio bene',voleva sentire altro.
Cercava ogni giorno,sin dal loro matrimonio,il modo per farsi amare da Bella,ma non lo aveva mai trovato.
A lui non piaceva che la ragazza vedesse il loro matrimonio come una prova di vita forzata.
Voleva soltanto che fosse felice. La ragazza l'aveva sempre visto come un padre,si confidava con lui come si fa con un padre. Era l'unica persona che contava davvero nella sua vita.
Lui l'aveva cresciuta,curata,protetta e Bella sentiva di non ringraziarlo mai abbastanza.
Le raccontava tutto,ma era così timida che aveva sempre qualcosa nascosta dentro lei.
Un dubbio. Una sofferenza. Un ricordo.

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