1. Good or bad?

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Chapter 1

"L-lasciami, ti prego." Chiedo in tono di supplica sentendolo dare estenuanti spinte dentro di me sempre più in profondità. L'uomo dai capelli grigi si prostra sempre più voglioso e ciò non fa demordere le sue spinte che invece di essere meno dolorose, lo sono sempre più.
"Non riesco più a ..." Le mie poche forze restanti non mi fanno terminare la frase perché i miei occhi cominciano a farsi sempre più pesanti tanto da chiudersi.

Mi sveglio di soprassalto, piccole goccioline di sudore solcano il mio viso seguite dal mio respiro affannato. Sono disorientata e riesco a constatare solamente dopo che si tratta solamente di un sogno. Un maledettissimo sogno. Le immagini di mio padre della sera precedente continuano a tormentarmi e al solo immaginarmi ciò mi sento solo peggio. Le lacrime non smettono di uscire ed è come se ricominciasse tutto da capo, come se rivivessi quest'incubo ogni volta  dall'inizio. Non è un incubo, ma la mia vita ed io non  voglio vivere così. Forse la vita capisce chi è più pratico, non me.
Asciugo le poche lacrime che continuano a inondarmi le mie guance rosee e dopo aver dato un'occhiata all'orario calcolo che tra esattamente dieci minuti la mia sveglia prenderà a suonare come ogni mattina, ed io affonderò la testa sotto il mio cuscino sbuffando e borbottando qualcosa di incomprensibile come al mio solito.
Mi preparo mentalmente ad affrontare questa nuova giornata e, giusto qualche minuto dopo la sveglia prende a suonare con quell'odiosa marimba. Dico sempre di dover cambiare suoneria ma alla fine resta sempre la principale.
Afferro il mio telefono bruscamente spegnendo la sveglia e mi alzo goffamente richiudendomi in bagno e preparandomi per affrontare un ennesimo, orribile, straziante giorno di scuola.

Mi preparo con quella poca solita volontà indossando i vestiti scelti la sera prima e mi avvio a scuola passando dalla porta del retro e incamminandomi verso l'inferno in compagnia delle mie uniche amiche fidate: le mie cuffie.



"Carrie, Carrie!" Sento dei passi dietro di me e qualcuno pronunciare il nome. Oh non mi sono ancora presentata: il mio nome è Carrie, Carrie Carter. Chi è che mi chiama? Linsday, quella poveretta mi sta rincorrendo per tutta la scuola.

"Carrie!" Continua a chiamarmi fermandosi di scatto non appena mi volto a guardarla.

"Ti ho rincorso per tutto il corridoio" Asserisce, mantenendo il tono basso e tenendo uno sguardo arrabbiato.

"Buongiorno anche a te, cara." Le sorrido dandole uno scalpellotto sulla guancia.

"Ieri sera ti ho chiamato ma la signorina qui presente non mi ha risposto."

Mi dice prendendomi sotto braccio, nel mentre io abbasso lo sguardo. Ecco l'argomento tanto odiato è stato preso in ballo,  intuisce subito la spiegazione al mio comportamento e sembra quasi mortificata.

"Oh piccola, scusami.."

Mi carezza la testa immaginando il perché della mia reazione, la rialzo e le sorrido debolmente.
Lei è la mia migliore amica, colei che con un solo sguardo capisce il concetto al volo ed io non potrei mai essere più felice di avere una persona de genere al mio fianco. Anche se ci conosciamo davvero da soli due anni è come se ci conoscessimo da una vita. La considero come la sorella che non ho mai avuto.
Capisco che non vuole farmi pesare il discorso e senza giri di parole ci avviamo in classe mentre lancia vari sbuffi.

"Cosa ti tormenta?" Chiedo sorridendole.

"Oggi devo incontrarmi con mio fratello e non sono proprio dell'umore."

"Aspetta, aspetta. Tuo fratello chi? Non mi avevi mai detto avessi un fratello."
Assumo un cipiglio in viso aspettando una sua imminente risposta.

"Ma si che te l'ho detto, stupida. L'amico di Styles, Payne, Horan e tutto il gruppetto."

"Ah quindi dici quello denominato con l'aggettivo di stronzo?" Chiedo riportando il nomignolo con cui lei era solita definirlo.

Yours Z.M Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora