19.

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dedicato alla parte migliore di me. sempre io e te, papà.

***

Jason's POV

Tutto era di colore nero. Non riuscivo a vedere nulla, ma piano piano riesco a dare una forma alle cose. Sembrava tutto così bello. C'era un albero enorme e le sue foglie erano verdi. C'era anche l'ombra ed accanto un bellissimo fiume. Gli uccellini volavano da una parte all'altra mentre cantavano un' allegra canzone.

Sorrido.

«Jason?»

Mi giro e vedo mia nonna che mi sta chiamando. «Nonna» urlo correndo verso di lei, ridendo.

Apre le sue braccia e mi abbraccia, stringendomi contenta.

«Nonna, mi sei mancata» dissi mettendo la mia testa sul suo petto, come faccio con la mia mami.

«E tu a me, piccolino» accarezza la mia schiena ripetutamente. «Ma, cosa fai qui amore? Credo che questo posto non faccia per te»

Arriccio il naso e corrugo la fronte. «Dove stiamo, nonna?»

Vedo che pensa e poi mi sorride. «Siamo in un piccolo paradiso, Jason. Quando Dio chiama le persone, loro vengono qui»

«E tu ci stai sempre qui? È per questo che non ti vedo più?»

Sorride e poi accarezza la mia guancia. Il sorriso della mia nonna è uguale a quello della mia mami, ed i suoi occhi sono un insieme di quelli miei e di mami.

«Quindi? Cosa fai qui?»

Ora ricordo tutto. Gioco con le dita della mia mano. «Il mostro, è stato cattivo con me. Ma mami è venuta a salvarmi» sorrido «Il mostro non mi vuole, nonna. Mi ha picchiato, e ora sono qui»

Guardo gli occhi della mia nonna e hanno dell'acqua (lacrime). Mi abbraccia e mi dà un bacio sulla testa. Sento che sta tremando. «Stai bene?» le domando.

«Sì piccolino, tutto bene»

Sorrido. «Cosa faremo qui?»

«Nulla amore, tu ora te ne devi andare. Ma ricordati che devi essere molto forte»

«Forte?» alzo un sopracciglio «Perché?»

«Delle volte la vita ci riserva delle cose non belle, ma noi dobbiamo essere forti»

Annuisco con la testa. Si china e mette la sua mano sul mio cuore. «Ricordati di fare sempre quello che tu vuoi. Scegli tutto quello che ti faccia felice, si? Pensa sempre a quello che tu vuoi. Solo tu»

La nonna mi lascia un bacio sulla fronte. «Ti amo molto tesoro» mi sorride. «Non smetterò mai di farlo. Non lo dimenticare mai»

Stavo per risponderle ma tutto era ritornato di nuovo nero.

«Anche io ti amo nonna. Amo anche te mami»

Improvvisamente ho sonno e chiudo gli occhi.

_____'s POV

Jamie parcheggiò davanti all' ospedale. Rimasi sconcertata quando notai la targa della macchina che conoscevo perfettamente. Il cuore non smetteva di battermi, tanto che pensai di avere un attacco cardiaco sul momento.

«Tesoro stai bene?»

Mi bagnai le labbra e parlai. «Credo che mio padre sia qui»

Jamie prese la mia mano e me la strinse, facendomi capire quanto mi stesse vicino.

***

Camminai verso il reparto di terapia intensiva e vidi Justin insieme alla mia famiglia. Quando notarono la nostra presenza, si girarono e mio padre mi rivolse uno sguardo severo, come anche la sua compagna. Justin aveva la mandibola serrata e non so se perché mi ha visto mano nella mano con Jaime, o perché sa che non ho buoni rapporti con i miei.

«Finalmente ti sei degnata di venire» mi disse rigidamente mio padre.

Annuisco ignorandolo, andandomi a sedermi su una sedia.

«Il medico non è ancora arrivato. L'infermiera ha detto che forse tra poco esce dalla sala operatoria in cui è impegnato» Justin mi si avvicinò, sedendosi alla distanza di una sedia da me.

Lo guardai ed annuii con la testa. «Grazie» sussurrai appena.

Pochi minuti dopo il cellulare di Jaime iniziò a squillare e sapevo che fosse per lavoro, perciò lo precedetti. «Non ti preoccupare amore, vai»

«Per qualsiasi cosa avvisami e vengo» gli sorrisi, mentre mi lasciai trasportare dal bacio che mi diede.

***

Dopo tre ore finalmente il dottore era arrivato. «Buongiorno signori. Il paziente sta migliorando e i suoi segni vitali sono ottimi. Si sveglierà presto quindi siate presenti»

Sorrisi e sospirai, allontanando la negatività che avevo accumulato nei giorni precedenti. «Possiamo vederlo?»

«Certo, ma solo attraverso il vetro» ci fece segno di seguirlo e ci portò nella stanza di Jason. «È qui» spostò le tende azzurre dal vetro e se ne andò.

Mi avvicinai lentamente e tenni gli occhi fissati sul mio bambino. Non riuscivo a sopportare il dolore ed iniziai a piangere, quando vidi le macchine ed i tubi che lo tenevamo in vita.

Justin mi strinse da dietro ed appoggiai la mia testa sul suo petto. «Shhh, tranquilla» mi sussurrò dolcemente all'orecchio.

Justin's POV

Vedere _____ piangere mi distruggeva. Soprattutto ora che Jason sta male, non riesco a non soffrire per la mia famiglia e vederli così, entrambi, era l'ultima cosa che avrei voluto vedere nella mia vita. Io c'ero, ma non potevo fare nulla. Mille domande mi ronzavano per la testa.

Perché non ero lì con lui?
Perché non ho fatto il padre?
Perché ho chiesto il divorzio?

N/A: ho pubblicato 4 nuove traduzioni su Justin, quindi se vi va di dare un' occhiata sono: Dominant, Il Peccatore, Dear Sergeant e Bizzle. Spero di non deludervi e vi prometto che meritano.

il divorzio dei bieber ➳ jbDonde viven las historias. Descúbrelo ahora