2.

4.5K 307 77
                                    

23 luglio. Corte famigliare di Los Angeles.

_____'s POV

Guardai un' altra volta l'ora: erano le 9:51 della mattina. L' appuntamento era oggi alle ore 8, ed erano quasi due ore che stavamo aspettando Bieber.

«Mami»

Mi girai con la testa per vedere Jason. I suoi piccoli occhi si stavano chiudendo a causa del sonno. Lo capivo perfettamente e non era la prima volta che Justin fosse in ritardo.

Nel tribunale eravamo: il giudice, l' avvocato di Justin ed il mio, Jason ed io. Jason era tenuto in braccio da una poliziotta, accompagnata da altri suoi colleghi.

Mi diressi verso il mio bambino e lo presi in braccio, dopo aver sussurrato un "grazie" alla donna.

«Cosa succede amore?» mi sedetti al mio posto, mentre Jason poggiò la tua testolina sulla mia spalla sinistra.

Sbadigliò e si passò le mani sugli occhi. «Papi non verrà»

Non sapevo cosa mi facesse più male: il suo visino triste o il fatto che la sua era un' affermazione e non una domanda.

Sospiro. Stringo Jason nelle mie braccia e gli spettino i biondi capelli con le mie dita. «Vediamo ora cosa succede, si?»

Lui nega con la testa, mentre io alzo un sopracciglio.

«Voglio andare a casa a dormire mami. Ho molto sonno»

Mi veniva quasi da piangere a vederlo in quello stato. Non avrei mai immaginato che le cose potessero andare così ed essere tanto difficili.

Guardo il giudice, il quale ricambia con un triste sguardo. Il suono del martello sul tavolo indicava che avevano già deciso.

«Tutti in piedi»

Tutti obbedimmo. Avanzai piano, per non infastidire Jason.

«Avvocato Miller, prendo l' assenza del suo cliente come imperdonabile ed ingiustificabile»

Guardo il mio avvocato per pochi secondi.

«Ho deciso che la completa custodia di Jason David Bieber passa alla signorina _____ Rodriguez. Il signor Bieber potrà vedere il bambino il venerdì, sabato e domenica, dalle 11 della mattina, fino alle 7 di sera»

Il giudice mi rivolse uno sguardo. «Entro 20 giorni potrà fare richiesta per cambiargli il cognome»

«Con tutto il dovuto rispetto...» parlò Carlos James, il secondo avvocato di Justin.

«Avvocato James, il suo cliente mi mostra così disinteresse per suo figlio. Doveva essere qui alle 8 e sono quasi le 10»

Il giudice sospira, parlando ancora: «Questo è il mio verdetto. Così detto, l' udienza è tolta» usò nuovamente il suo martello.

Baciai la fronte di Jason e gli chiedo mentalmente perdono per quello che sta passando. Prendo la mia borsa e mi incammino per uscire dal tribunale. Quando sto a metà strada, le porte si aprono e riesco a vedere un Justin tranquillo e non preoccupato. Il suo sguardo cambiò non appena vide che l' udienza si era conclusa.

«Giudice io non...»

Mi giro un' ultima volta per vedere il giudice parlare con Justin. «Il caso è chiuso. I suoi avvocati la informeranno su quello che ho appena deciso. Spero solamente che rispetti quanto stabilito, se non vuole che le tolgo completamente la custodia»

«Lui è anche mio figlio»

Justin strinse i denti davanti alle parole del giudice. «Mi pare che il sesso le interessi più di suo figlio»

Cerco di controllarmi per non piangere. Quando mi danno il permesso esco dalla sala, ma Justin mi ferma. Proteggo la testa di Jason, mentre lo spingo con la mia spalla.

«Da qui non te ne vai»

Lo guardo negli occhi. Prima che potessi dire qualcosa i poliziotti lo tengono bloccato. Rabbrividisco improvvisamente, mentre mi cadde una lacrima vedendo Justin lottare invano.

«Lui mi appartiene. È mio figlio, cazzo»

Non gli era passato per la testa suo figlio quando aveva fatto richiesta per il divorzio? No, sopratutto quando stava con lei.

il divorzio dei bieber ➳ jbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora