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Aspetto seduta davanti alla scrivania del preside. Il preside mi guarda, senza dire una parola. Ho provato a parlare due volte, ma mi ha fermata dicendomi di aspettare l'arrivo di mio fratello. In teoria Jack è davvero mio fratello. Il nonno l'ha preso sotto custodia quando sono morti i suoi genitori, cioè quando aveva sedici anni. Non ha mai vissuto nel villaggio perchè è uno stregone, ma il nonno lo ha mantenuto, gli ha comprato l'appartamento e gli da ancora i soldi. Nelle carte è mio fratello e questo è un altro motivo per cui devo smettere di amarlo.

Dopo mezz'ora Jack bussa ed entra nell'ufficio.

<< Mi scusi per il ritardo. >> dice porgendo la mano al preside << C'era traffico e abito dall'altra parte della città. >>

<< Stia tranquillo, signor Montgomery. >>

Si siede nella sedia accanto alla mia e nemmeno mi guarda.

<< Allora. >> dice con aria preoccupata << Che è successo? >>

Il preside mi guarda e dice: << Racconti cosa è successo e non provi a mentire, tutta la scuola è testimone di quello che è successo. >>

Respiro profondamente e dico: << Mi ero appena seduta alla mensa, in un tavolo da sola come sempre. Aspettavo la mia migliore amica, Hayley Maslow. Stava parlando con il suo ex fidanzato e ho sentito la loro conversazione. Ho scoperto che David l'ha picchiata molte volte e quando ha scoperto che è incinta l'ha picchiata sullo stomaco, molto probabilmente per farle perdere il bambino. Io non ne sapevo niente per questo mi sono infuriata. Non sono riuscita a controllarmi, allora mi sono alzata, sono andata dritta verso di lui e gli ho dato un pugno in faccia. Ero troppo nervosa e ho usato più forza di quanta volevo usarne. >>

Ha davanti il mio fascicolo immacolato.

Ad alta voce dice: << Il tuo comportamento è stato scorretto e dovrei espellerti per la gravità dei problemi che hai causato al tuo compagno. Ma in questi anni hai avuto un comportamento eccellente, i voti altissimi e nemmeno un giorno di assenza. E' ammirabile e, dato il motivo per cui hai fatto quello che hai fatto, posso cercare di comprendere il tuo comportamento. Dalla tua espressione capisco che non sei pentita di quello che hai fatto, ma se tu dicessi che sei dispiaciuta ti farei solo tre giorni di sospensione. Se non affermi che sei dispiaciuta, sono costretta a sospenderti per quindici giorni e la possibilità di sostenere gli esami finali. Su tre giorni di sospensione possiamo passarci sopra, soprattutto visto che non hai precedenti. >>

<< Ufficialmente mi dispiace per quello che ho fatto, sinceramente e in modo confidenziale non ne sono per niente pentita, lo rifarei. Però ufficialmente sono pentita. >> dico sorridendo.

<< Va bene, signorina Montgomery, la sospensione parte da domani. Venerdì mattina tornerà a scuola e verrà nel mio ufficio e si scuserà con i genitori di David e soprattutto dirà la motivazione per cui ha fatto quello che ha fatto. E si congratuli con la signorina Maslow, per la gravidanza. >>

<< Lo farò. >> dico sorridendo.

Io e Jack ci alziamo, salutiamo il preside e usciamo. Prima di raggiungere la macchina passo in mensa per prendere il mio zaino. Jack e io non ci guardiamo nemmeno una volta. Non lo so se è arrabbiato con me.

Appena saliamo in macchina Jack dice: << Che danni ha riportato quel bastardo? >>

Sorridendo dico: << Naso e mascella rotti. Gli usciva sangue dalla testa ma non sembrava avere deficit neurologici. Sicuramente si sarà graffiato, visto che è caduto sulla ghiaia. Dalla quantità di sangue però dovranno dargli dei punti e rasargli una parte dei capelli. >>

<< Ti faccio i miei complimenti. >> dice guardandomi e sorridendo << Sono fiera di te. Però non dirlo al nonno, devo portarti da lui, sta facendo la chemio. Cerca di sembrare almeno un po' dispiaciuta e spiegagli perchè lo hai fatto. Tanto non può metterti in punizione, se c'è una emergenza e il mondo ha bisogno di te non puoi rimanere a casa perchè sei in punizione. >>

<< Va bene. >> dico sorridendo.

Mette in moto e dice: << E un'altra cosa. Puoi dirgli che ti ho sgridato? >>

<< Certo, fratello. Mi hai urlato contro e mi hai dato anche uno schiaffo fraterno. >>

<< Ecco, brava. Però ricordati, non sono tuo fratello. Almeno, io non riesco a vederti come mia sorella. >>

Sento il sangue fluire nelle guance.

Stiamo in silenzio per un po' nel tragitto, rimaniamo imbottigliati nel traffico.

<< Mi piace il tuo vestito. >> dice ad un tratto << E' nuovo? >>

<< Si, l'ho comprato la scorsa settimana. Anche le scarpe sono nuove. >>

<< Devi dire a Hayley di non mettersi vestiti larghi sono per nascondere la pancia. >> dice guardandomi << Deve portare la sua pancia con orgoglio. Ieri le ho fatto compagnia durante l'ecografia. >>

<< Davvero? >> esclamo << Hai visto il bambino? >>

<< Si. Da quanto ha detto la ginecologa è di dodici settimane. Si sentiva il cuore, si vedeva la testa e tutto il resto. Sembrava un piccolo gamberetto. >>

Scoppio a ridere e dico scherzando: << Non è che per caso sei tu il padre e nessuno vuole dirmelo. Perchè sembra proprio così. Sei troppo felice all'idea. >>

<< Certo che non sono il padre. >> dice ridendo << Sono contento per lei, è una mia amica e... sai che vorrei avere dei figli un giorno. Mi piacciono i bambini, anche se sono ancora nella pancia. >>

Prima di avere il tempo di provare qualsiasi sentimento, la mia collana si illumina per la prima volta. Qualcuno è in pericolo nelle vicinanze.

Prendo il ciondolo tra le mani e dico: << Oh cazzo, adesso che faccio? >>

Jack è emozionato quanto me. Dice: << Tu hai costruito la collana, tu sai come funziona. >>

<< Non intendo questo. >> dico guardandolo.

Mi sorride e dice: << Vai e combatti. Sarò bloccato nel traffico ancora per un po'. Sarò qui quando avrai finito. >>

Sorrido emozionata e sfrego il ciondolo, per cambiare i miei vestiti.

Appena indosso il mio costume e ho la maschera in una mano, serro le dita intorno al ciondolo, chiudo gli occhi e mi concentro. Davanti agli occhi mi spunta una immagine. E' a tre minuti a piedi da qui, se corro ci metterò pochissimo tempo ad arrivare. Un cacciatore si sta avvicinando ad una ragazza che sta pomiciando con un ragazzo in un vicolo. Sono entrambi esseri sovrannaturali. Mi devo muovere.

Guardo Jack e sorridendo dico: << Ci vediamo fra poco. >>

Esco dalla macchina e comincio a correre. 

Freya, la ragazza che splende alla luce dorataWhere stories live. Discover now