《Capitolo 4》

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Haivy si voltò lentamente per vedere chi era, notò una testa bionda che subito si alzò mostrando due grandi e rassicuranti occhioni azzurri come il cielo estivo, le lacrime scendevano ancora silenziose sul viso della ragazza terminando la loro corsa sulla maglia, Mia le  accarezzava i capelli lentamente

«Vieni con me»
sussurro la bionda prendendo di polso e trascinando haivy in casa dove li Emily le accolse sorridendo appena.

«Vuoi raccontarmi cosa è successo?»
chiese titubante Mia scrutando la sua amica con una veloce occhiata
«...ecco da dove comincio..»
Haivy prese tempo indecisa  se raccontarle tutto oppure no

"potrò fidarmi di lei?
bhe..non ho più nulla da perdere ho già toccato il fondo"

penso tristemente, abbassando lo sguardo ed inizio a raccontare la sua storia, lei rimase in silenzio e osservò dolcemente Haivy. terminato il racconto Mia la abbracciò

Un abbraccio caldo e rassicurante, si staccarono Mia sorrise
«Vai a farti una doccia vedrai che dopo ti sentirai meglio» propose la bionda con un sorriso smagliante, esci dalla stanza dirigendosi in bagno.

Apri l'acqua della doccia si spoglio velocemente per poi mettersi sotto il getto caldo e rilassante. Riflette bene su cosa fare adesso. Terminata la doccia Mia aveva preparato un letto di emergenza con le coperte lilla ed un cuscino viola scuro, Haivy sorrise appena alla bionda lei ricambio il sorriso

«domani cosa facciamo?» chiese Mia distesa sul letto
«dopo scuola intendi?» domando confusa haivy sedendosi sul letto
«certo! ti va di uscire?» disse ovvia sbuffando
«no...domani penso di prendere delle cose da casa mia e trovare un altro posto dove stare» la voce è cupa e bassa
«puoi restare qui!» esclamò di getto Mia
«no non posso pesare sulle spalle di Emily!» ribatte seria Haivy
«ma smettila!» risponse
«no Mia ho deciso mi trasferisco in un Hotel fino a quando non trovò un lavoro»

«Scordatelo!» la voce fredda di Emily invase la stanza come un fulmine a cel sereno
«ma..» provò a dire ma venne  interrotta
«niente ma tu resti qui!» il tono di Emily non ammette repliche.

Suonò la sveglia ed Mia la spegne con gesto brusco seguito da un grugnito assonnato
«Mia alzati..» disse haivy scuotendola, lei brontolava insulti nel sonno
«Mia alzati» continua a scuoterla

niente..

«MIA TE DEVI ALZARE!!!» urlò a squarcia gola la ragazza dai capelli bianchi sfoderando le sue origini italiane -da parte di mia madre da quanto le aveva detto papà- molto spesso sopite che escono fuori solo quando Haivy era molto irritata.
La bionda scattò come una molla
«signor si signorina» esclamò con voce strascicata facendo il saluto militare uscendo dalla stanza.

Uscirono di casa correndo e presero il bus appena in tempo evitando di fare tutta la strada a piedi, arrivate Martina ed Erika le aspettavano una con lo sguardo cupo e l'altra con un grande sorriso; la giornata scolastica insolitamente vola ed il pomeriggio -contrariamente alle  aspettative si Haivy- fu incastrata dalle sia amiche in un pomeriggio di shopping fino a quando...

Mentre guardavano l'ennesima vetrina
un ragazzo attira la  attenzione di haivy, ha dei lunghi capelli neri lisci sciolti, occhi scuri, penetranti e misteriosi il fisico statuario messo era in risalto da una camicia blu scuro attillata, il giovane incontrò per un nano secondo sguardo della ragazza...un brivido gelido la invase tutta la spina dorsale si sentì paralizzata...come gelata dal suo sguardo color tenebra, il ragazzo scomparve dietro un angolo

"che strana sensazione"

Haivy allontanò quella strana sensazione da se attirata dal litigio delle sue amiche.

La sera si lascio cadere sul letto scordandosi che si una brandina e...

il letto si chiuse e haivy come una fessa mi si trovo in mezzo con le gambe attaccate al busto e la schiena che bestemmia in ebraico antico, urlò, Mia corse in camera scoppiando a ridere per la scena che le si parava davanti

«aiutami invece di ridere!»
Sbraitò dolorante haivy, la bionda ed Emily la liberarono dalla trappola entrambe ridendo invece haivy piangeva per il dolore alla schiena.

«Vi odio!» ringhiò
«hey se tu sei fessa non te la prendere con noi» ridacchiò Mia ricevendo un occhiata omicida.
La giornata contrariamente a come si aspettava haivy era passata velocemente, arrivata la sera però decise di tornare a casa, la macchina del padre non c'era, prese un respiro profondo ed entrò in casa, il silenzio ed il buio regna sovrano accendo la luce dirigendosi nella sua stanza

"mi sento a disagio"

in questo luogo che prima era così familiare...
prese dei vestiti e tutti i libri ed anche alcuni oggetti a lei molto cari come
Mirabel una bambola di porcellana vestita in stile vittoriano in tutte le sfumature del rosa, la foto di sua madre, guardo quella con i suoi vecchi amici ma la lascio li, non si erano fatti più sentire, era inutile attaccarsi a quel rapporto ormai rotto

Senti il cigolio della porta, haivy sussultò, si affaccio  dalla camera nella direzione della porta e lo vide...

Sguardo assente, capelli scompigliati ed i vestiti strappati dietro di lui c'era anche una donna di bell'aspetto anche se con un vestito che non si può definire tale. Inorridita dal vederli assieme Haivy si chiuse in camera uscendo dalla finestra e scappando a casa di Mia con i borsoni.

Giunta li si sedette a terra respirando profondamente cercando di cancellare quelle immagini dalla sua mente...con pochi anzi scarsi risultati

«Haivy»
la voce di Emily risuona nelle orecchie della giovane
«io lo odio...lo ODIO quel viscido!»
urlò carica di rancore contro quell'uomo, non era degno di essere chiamato ne anche padre.

[nella foto c'è Haivy]

❦𝓵𝓪 𝓢𝓬𝓱𝓲𝓪𝓿𝓪 𝓭𝓮𝓵 𝓟𝓻𝓲𝓷𝓬𝓲𝓹𝓮❦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora