Una speranza

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Pov Chansung

Stavo correndo per strada e l'unica cosa a cui pensavo era Martina, non poteva lasciarmi proprio ora.

Grazie a lei ero riuscito a cambiare, a diventar migliore e a superare le mie paure, come quella di parlare di mia sorella.

La mia ragazza con i suoi modi di fare e con la sua pazienza piano piano mi aveva mostrato come aprire il mio cuore e senza di lei ora non potevo farcela.

Mi rendeva felice e mi amava per quello che ero, se jyp mi avesse detto che se ne doveva andare non sapevo cosa avrei fatto.

Anche io l'amavo, ormai era la cosa più importante che avevo e non potevo anzi non volevo perderla, ormai lo avevo deciso.

Pur di farla rimanere con me sarei andato anche in Italia con lei, certo così lascerò andare i miei amici, la mia famiglia e la mia carriera, ma ero disperato e non sapevo cosa fare.

Mentre continuavo a dirigermi verso la JYP entertainment sentivo il bisogno di trovare una soluzione, anche minima pur di darmi una speranza.

Mi serviva solo quella, una speranza, essa poteva rassicurare sia me che Martina, ma infondo solo le certezze avrebbero risolto questo crudele destino.

Parlando così forse potrei sembrare esagerato, ma quando dicevo che avevo solo lei non scherzavo.

Finalmente arrivai alla JYP e così entri per poi appoggiarmi al muro con il fiatone cercando di riprendere fiato.

Ad un tratto qualcuno si posizionò di fronte a me e quando alzai lo sguardo vidi Jun K. guardarmi con sguardo interrogativo.

« Tutto okay? Per caso hai fatto una maratona? » chiese lui ridendo e prendendomi per il braccio per poi farmi sedere su uno dei divanetti presenti nell'ingresso.

« Devo ... parlare con ... jyp ... è successo un guaio » risposi passandomi una mano tra i capelli sudati mentre il battito del mio cuore tornava alla normalità.

« Ti prendo una bottiglietta d'acqua poi mi spieghi tutto okay? Così vedo di aiutarti » disse Jun K. Sorridendo e alzandosi.

Qualche istante dopo lo vidi sparire dietro l'angolo e io mi sdraiai nel divanetto pensando alle cose che avrei dovuto dire a jyp.

Insomma le regole del concorso erano quelle certo, ma se lei decideva di rimanere qua poi la questione diventava un'altra.

L'unica cosa che complicava ancora di più questa situazione era la cittadinanza, Martina non ce l'aveva.

Magari se l'avesse avuta avremmo avuto qualche possibilità in più, ma essendo Italiana mi sembrava al quanto improbabile una cosa del genere.

« Eccomi qui, ora bevi e raccontami tutto » disse improvvisamente Jun K. venendo di fronte a me e dandomi la bottiglietta d'acqua per poi sedersi.

Subito io l'afferrai e l'aprii per poi berne quasi tutto il contenuto in pochi secondi, quando ebbi finito sospirai e mi passai di nuovo la mano nei capelli.

« Vedi, il concorso di Martina per rimanere da me è scaduto e le hanno detto che può restare qui solo qualche giorno, poi dovrà andarsene per sempre ... ma io non voglio ... la amo e devo cercare una soluzione per farla rimanere per questo sono venuto a parlare con jyp » spiegai gesticolando nervosamente e appoggiando la bottiglietta su un piccolo tavolino.

« Che brutta situazione ... senti facciamo così, tu ora vai a parlare con lui, io invece vado a cercare gli altri e vediamo se troviamo una soluzione alternativa okay? » mi chiese Jun K. sorridendo .

« E va bene, ci vediamo dopo allora » risposi alzandomi e avviandomi per il corridoio cercando l'ufficio di jyp.

Quando finalmente lo trovai bussai e poi dopo aver ottenuto il suo consenso da dentro la stanza entrai chiudendomi la porta alle spalle.

« Chansung prego accomodati, di cosa devi parlarmi? » mi chiese lui sorridendo e sistemando delle carte che assomigliavano più a degli spartiti.

« Vede si tratta della mia ragazza ... cioè di Martina quella del concorso, le hanno detto che tra qualche giorno deve andarsene per forza oltretutto non ha la cittadinanza, ma non si potrebbe trovare una soluzione per farla restare? So che il concorso ha delle regole però ... per favore » risposi con tono supplichevole.

« Ah beh mi dispiace ma io non posso fare niente, sono le regole e vanno rispettate, scusami Chansung ma sono il capo qui e non mi è consentito trasgredire nessuna regola soprattutto in questi casi come concorsi, concerti e tappe dei Tour » disse jyp scrollando le spalle e sospirando.

« Ma ... la prego ... una qualsiasi cosa davvero ... » lui non mi fece finire perché subito mi ordinò di uscire visto che non poteva farci niente.

Io mi alzai dalla sedia e uscii dal suo ufficio sbattendo la porta e con la rabbia che mi circolava nelle vene, consapevole che la mia unica speranza erano i ragazzi del gruppo.


Spazio autrice:

Salve!!

Ecco il nuovo capitolo della storia su Chansung!

Spero vivamente che vi sia piaciuto e se volete come al solito lasciatemi un commento per dirmi cosa ne pensate! 

Volevo avvisarvi che mancano solo 4 capitoli alla fine della storia!

Bacie e alla prossima!<3

La mia storia con teWhere stories live. Discover now