quattordici

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Il giorno era così come piaceva a Luke; nuvoloso e umido. Gli piacevano i giorni di umidità perché si divertiva vedendo come i capelli di Brooklyn si gonfiavano.

Suonò il campanello e in meno di un minuto la ragazza corse verso di lui, con i suoi capelli ingarbugliati, ma si fermò di colpo quando vide la maglia azzurra.

—Brooke, non ti preoccupare —sussurrò —vieni qui, principessa —aprì le sue braccia e lei, insicura, si avvicinò e lo abbracciò. Senza neanche sentirlo, Luke sapeva che il cuore le batteva a mille all'ora —Hai le vertigini?

—Sì, molto —ansimò —credo che questo sia troppo.

L'aiutò a sedersi per terra e si accomodò al suo fianco, attaccando la sua spalla con la sua, incitandola ad appoggiare la sua testa lì.

—Brooke, puoi farcela sempre e oggi non sarà l'eccezione —appoggiò una mano sulla sua schiena e cominciò ad accarezzarla —andiamo, piccola, apri gli occhi. Sono qui per aiutarti.

Lentamente, lei alzò le sue palpebre. Era un grande passo in avanti nel farlo, Luke lo sapeva, nello stesso modo in cui lei sapeva che poteva farlo.

E lo fece.

Dopo altre vertigini, palpitazioni e nausee, riuscì a guardare la sua maglia per qualche secondo prima di sedersi a cavalcioni su di lui e baciarlo.

—Grazie —disse nascosta nel suo collo, respirando pesantemente.

—Non è stato così difficile, vero? —lei negò con la testa e lui scostò dolcemente per togliersi la maglia e rimanere solamente con una canottiera nera che aveva da sotto —è stato sufficiente per oggi —si inclinò e depositò un bacio sonoro sulle sue labbra.

—Posso tenermela?—indagò la mora.

—Vuoi continuare a vederla? —chiese Luke a sua volta.

—No. È che mi piace troppo il tuo profumo—arrossì —voglio dormire con essa.

Luke la guardò, arrossì e sorrise chiedendosi come lei fosse capace di creare così tante emozioni dentro di lui.

Brooklyn lo vide sorridere e credette che mai sarebbe riuscita a trovare una persona migliore di lui in qualche parte del mondo.

—Tienila, bella —disse e si alzò —. Vieni, andiamo a fare un giro, non rimarremo tutto il giorno seduti sulla porta di cassa tua.

Camminarono per la città fino al tramonto e quando passarono per un parco illuminato da piccoli faretti nascosti fra gli alberi, Luke la fece retrocedere fino a quando la schiena di Brooklyn sbatté delicatamente contro un tronco e unì le loro labbra in un bacio che era il puro riflesso dell'amore che avevano per l'altro

—Il sapore delle tue labbra è diventato il mio sapore preferito. Baciarti; nel mio passaggio per il paradiso —erano così vicini che la sua voce fu solo un dolce mormorio —E ancora non posso vedere direttamente i tuoi occhi, ma comunque mi fanno sentire vulnerabile, impotente, forte e felice alla volta. Tu proporzioni quell'adrenalina che è capace di farti rimanere sveglio per giorni e solo pensando a te. Ti pare giusto questo, Brooklyn? Che io non ti possa togliere dalla mia testa neanche per un secondo?

Si dedicarono il millesimo sorriso e si diedero il centesimo bacio del girno.

—Mi sembra giusto, perché mi succede la stessa cosa. Ti ho dato il mio cuore e sei appropriato anche del mio cervello —baciò il suo collo —ti amo, Luke.

—Credo che sia evidente, però mi hai mostrato che anche io ho una facciata romantica, quindi lasciami utilizzarla— se chinò e staccò un piccolo fiore giallo che c'era nel prato, dopo si rimise in piedi e gliela tese —Brooke, vuoi essere la mia fidanzata?

—Non puoi smettere di essere così incredibile per un momento? Ovvio che voglio —saltò su di lui, circondandolo con le sue gambe, la sua vita e lui la girò, lasciandola sulla sua schiena e la portò per il resto del tragitto così fino a casa sua.

—Credi che tua madre ti sgriderà per l'ora? —chiese preoccupato e la fece scendere dalla sua schiena. Lei gli diede un bacio fugace e sfregò i loro nasi.

—Lo farà, ma dopo le passerrà la rabbia non appena le parlerò di quanto tu sia meraviglioso e di quanto tu mi faccia felice.

Si salutarono (con altri baci, senza dubbio), e Luke ritornò a casa sua pensando a quanto fosse fortunato ad avere una ragazza come Brooklyn nella sua vita.




LI AMO. 

mancano pochi capitoli.. -6 :c

cyanophobia ➳ hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora