Capitolo 13

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Erano passati due giorni da quando Jungkookie mi aveva raccontato di quella ragazza e io sinceramente mi sentivo molto a disagio.

Lui diceva che avrebbe parlato con suo padre, che avrebbe combattuto per la nostra relazione ma infondo entrambi sapevamo che non sarebbe andata a finire bene.

I matrimoni combinati nella Corea del Sud erano molto frequenti, certo non mi aspettavo che capitasse proprio all'uomo che amavo io ma non potevo farci niente.

Ovviamente questo mi faceva stare male ma Jungkook non lo vedeva, soprattutto perché era partito da qualche giorno per vedersi con i suoi genitori.

Mi aveva raccontato che doveva andare ad una cena importante con loro e con altri conoscenti di cui lui diceva di sapere solo il nome.

A parere mio non sapevo se fidarmi o no visto tutto quello che ero venuto a scoprire, ma comunque infondo Kookie era un bravo ragazzo e da quanto avevo capito mi amava davvero.

Però un altro fatto continuava a tormentare la mia mente, Jimin il giorno in cui il mio ragazzo confessava di non avere colpe sul suo atteggiamento, era li.

Ora che ci pensavo da quel momento non mi aveva più rivolto la parola e la cosa mi dava davvero fastidio visto che era il mio migliore amico.

A quel punto preso dalla voglia di risolvere quella situazione mi alzai dal divano e andai di sopra per poi bussare alla camera di Jimin.

Poco dopo lui mi aprii e io lo guardai negli occhi, dentro di essi potevo leggerci malinconia e solitudine, anche se mi sembrava strano visto che era sempre stato un tipo allegro.

« Posso entrare o disturbo? » chiesi spostando il peso del mio corpo da un piede all'altro.

« Vieni pure » rispose Jimin lasciandomi passare e sedendosi sul suo letto.

« Hyung io ho bisogno di parlare con te ... sono due giorni e passa che non mi calcoli per niente ... almeno dimmi il perché » disse chiudendo la porta e rimanendo in piedi di fronte a lui.

« Sono solo stanco, a volte mi capita, comunque tu invece mi devi spiegare quella cosa di Jeon, ho capito bene l'altro giorno no? State insieme » rispose passandosi una mano tra i capelli e guardandomi.

« Ehm ... noi ... cioè ... si ... ma no ... non ufficialmente ecco » balbettai gesticolando qualcosa con le mani in preda al panico.

« Bene e da quanto tu provi questi grandi sentimenti per lui visto che ti ha trattato sempre con una merda? Come mai pensi che ti possa rendere felice con tutto quello che ti ha detto in questi anni? » chiese Jimin alzandosi e mettendosi vicino al mio viso.

« Io lo amo ... so solo questo e mi basta ... » risposi indietreggiando un po' visto la sua vicinanza.

« Penso che sei uno stupido Tae, sai davvero non ti capisco ... ma va bene eh, se vuoi farti spezzare il cuore fai pure, ma sappi che al contrario di Jeon io sarò li pronto a consolarti e a riassemblare i pezzi rotti del tuo cuoricino » disse Jimin aprendo di nuovo la porta e uscendo fuori dalla sua stanza con sguardo fiero.

Io rimasi lì fermo immobile a guardare il punto da cui era sparito, non riuscivo a credere che avesse detto quelle cose.

Certo Jungkookie mi aveva fatto soffrire ma io però sapevo il motivo, almeno pensavo fosse per colpa della famosa ragazza che avrebbe dovuto sposare.

Eppure ora iniziavano di nuovo a venirmi strani dubbi nella mente, infondo cosa ne sapevo io quali erano i veri sentimenti che stava provando il mio ragazzo.

Anzi non sapevo neanche dove si trovava in questo momento perciò figuriamoci se riuscivo ad immaginarmi cosa sentiva per me.

Subito preso dall'angoscia andai nella mia camera, poi presi il cellulare che c'era sul comodino e composi il numero di Jungkook chiamandolo.

« Pronto? » chiese una voce dall'altra parte del telefono.

« Kookie ... sono due giorni che non ti fai sentire ... come va? » chiesi a mia volta iniziando a camminare avanti e indietro.

« Bene per fortuna » rispose semplicemente.

« Ah e ... la cena tutto bene? » chiesi di nuovo cercando di investigare sull'argomento.

« Certo tutto okay » disse con tono titubante.

« Jungkookie vieni che dobbiamo andare a comprare i vestiti daiiii » urlò improvvisamente la voce di una ragazza senza farmi rispondere.

« Scusa ma con chi sei? » dissi con tono serio, dovevo ammettere che mi stavo abbastanza innervosendo e volevo sapere di più su quello che faceva.

« Tae ora devo andare a dopo » rispose Jungkook chiudendomi la chiamata in faccia.

In quell'istante buttai il telefono sul letto e iniziai a tirare calci contro la sedia che oltretutto non c'entrava niente, ma era un modo per sfogarmi.

Dopo qualche ragionamento e tra un calcio e l'altro capii chi era quella ragazza, ovviamente doveva essere la sua futura sposa.

Jungkook però non mi aveva avvisato che ci sarebbe stata anche lei e la cosa mi fece abbastanza arrabbiare.

A quel punto smisi di pensare e scesi di sotto in salotto poi mi misi il giubbotto e uscii dal dormitorio sbattendomi la porta alle spalle.

Non volevo tornare lì dentro, non volevo andare in camera mia e non volevo vedere nessuno, ora quello che contava era trovare Jungkook.


Spazio autrice:

Salve!!!

Ecco il nuovo capitolo della nostra bellissima vkook!

Spero tanto che vi sia piaciuto e come al solito se volete lasciate un commento per dirmi cosa ne pensate!

Baci e alla prossima!<3

Don't let me fall: Un amore proibito || Vkook [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora