Capitolo 11

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Dopo quella spiegazione da parte di Kookie io cercai di convincerlo a uscire con noi per festeggiare e alla fine ci riuscii anche se dovetti supplicarlo.

Quando arrivai con lui al piano di sotto i ragazzi ci guardarono i modo strano e io mi ricordai come dovevo comportarmi di fronte a loro.

A quel punto mi allontanai da Jungkook e andai vicino a Jimin sorridendo, prima lo avevo trattato male e volevo chiedergli scusa.

« Hyung ... posso parlarti mentre camminiamo verso il ristorante? » chiesi mettendomi le mani in tasca.

« Va bene Tae » rispose Jimin aprendo la porta per poi uscire fuori assieme a tutti gli altri.

Io feci lo stesso e iniziai a camminare un po' in disparte visto che stavo cercando le parole giuste da dire allo Hyung.

Sicuramente era arrabbiato con me, perché lui mi stava sempre vicino, in qualsiasi occasione mentre io lo avevo trattato in quel modo bruttissimo.

Dovevo assolutamente rimediare, perdere il mio migliore amico mi avrebbe devastato e io non volevo accadesse questo.

Perciò quando fummo a metà strada io mi avvicinai a Jimin e per fargli capire che dovevo parlare con lui imitai un piccolo colpo di tosse.

« Si? » chiese guardandomi e continuando a percorrere la strada.

« Senti Hyung ... mi dispiace per prima ... non volevo trattarti male davvero ... ma ero arrabbiato perché Jungkook aveva detto quelle parole, ti prego perdonami » risposi abbassando lo sguardo e sospirando.

Sapevo che lui non mi avrebbe abbandonato, ma a volte non bisognava scommettere troppo sulle cose perché la vita era ed è imprevedibile per tutti, nessuno riuscirebbe a fuggire per sempre da essa.

« Tranquillo Tae, dopo l'ho capito ... non ti preoccupare okay? Sono il tuo Hyung, non posso infuriarmi per queste cavolate e lo sai » disse Jimin sorridendo e guardando il cielo che ormai si era riempito di stelle.

« Grazie Hyung, ti adoro » risposi abbracciandolo e sorridendo.

Per fortuna lui ricambiò subito e poco dopo ci staccammo andando verso il ristorante, quando entrammo dentro io e i ragazzi ci sedemmo per poi ordinare.

Ad un tratto mentre tutti stavano parlando tra di loro io guardai Jungkook e vidi che aveva uno sguardo strano, come se fosse arrabbiato e triste.

Sinceramente non capivo perché facesse così visto che fino a poco tempo fa stava ridendo e sorridendo con me in camera.

In quell'istante sospirai e passati quindici minuti arrivarono le pizze che poco tempo prima avevamo ordinato.

« Allora ragazzi che ne pensate del nuovo tour mondiale che dovremmo fare ? » chiese improvvisamente J-hope con un tono al quanto elettrizzato.

« Io ne sono felice, insomma è sempre bello vedere le Army cantare con noi no? » risposi sorridendo e mangiando una fetta di pizza.

« Mh sai quanto importa, quelle sono tutte matte addirittura piangono c'è non è normale » disse Jungkook sbuffando e bevendo un po' d'acqua.

« Senti tu stai zitto che quando parli riesci a sputare solo veleno » rispose Jimin guardandolo per poi ritornare a mangiare.

« Nano vedi di rimanere calmo eh » disse di nuovo Jungkook con tono acido e prepotente.

« Io vado in bagno » sussurrai alzandomi e andandomene.

Appena arrivai dentro alla toilette mi chiusi la porta alle spalle e sospirai guardandomi allo specchio.

Dovevo ammettere che quel ragazzo non riuscivo a capirlo minimamente, certo si mostrava scontroso perché non voleva dare sospetti, ma a me faceva male quando rispondeva in quel modo.

Non mi piaceva tanto quel lato di lui, io amavo e adoravo quello dolce, tenere e timido che poche volte mostrava quando voleva.

« Perché sei venuto via? » chiese improvvisamente una voce dietro di me.

Quando mi voltai vidi Jungkook appoggiato con la schiena al muro che mi guardava con sguardo serio.

« Vuoi sapere perché ? Bene te lo dico, ero stufo del tuo atteggiamento e poi non capisco il motivo di tutto ciò, insomma cosa ti hanno fatto i ragazzi per meritarsi un trattamento cosi? E Jimin? Proprio non lo puoi vedere eh » risposi tutto di un fiato incrociando le braccia al petto.

« Sinceramente non me ne frega niente, poi non è affar tuo sapere come sto o cosa ho » disse Jungkook convinto delle sue parole.

Subito io mi bloccai e lasciai andare le braccia lungo i fianchi, non poteva averlo detto davvero, no non poteva.

« Ah no? Mi sembra proprio di si invece! Noi due siamo stati insieme! Abbiamo condiviso un qualcosa e poi abbiamo continuato a coccolarci in questi giorni! Perché non dovrebbe essere affare mio? » chiesi con un tono pieno di rabbia.

« Perché tu non sei il mio fidanzato ovvio, siamo stati insieme ma questo non significa molto » rispose lui come se fosse la cosa più normale del mondo.

« T-tu ... mi hai ... solo usato ... VAFFANCULO JEON JUNGKOOK! » dissi gridando le ultime tre parole per poi tirargli uno schiaffo sul viso e scappare via.

In quell'istante corsi fuori dal ristorante correndo, sentivo le lacrime scorrermi sul viso e sapevo che niente le avrebbe fermate.

Poco dopo arrivai al dormitorio e quando entrai mi diressi direttamente verso la mia camera sbattendo la porta e buttandomi sul letto.

Continuavo a piangere perché Jungkook mi aveva usato, aveva usato il mio corpo per quello che voleva senza degnarsi di capire i miei sentimenti.

Oltretutto quelle sue parole, quei suoi ti amo, tutti finti e senza alcun senso da parte sue perché non provava davvero ciò che stava dimostrando di fronte ai miei occhi.

Piano piano mi coprii con le coperte e nascosi il viso sotto al cuscino come se non volessi farmi vedere da nessuno e rimasi lì a piangere con la consapevolezza che era stato tutto uno stupido gioco.


Spazio autrice:

Salve!!

Come promesso ecco il nuovo capitolo della vkook!

Spero vivamente che vi sia piaciuto e se volete lasciate un commento per dirmi cosa ne pensate!

Baci e alla prossima!<3

Don't let me fall: Un amore proibito || Vkook [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora