Capitolo 19

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Erano passati oramai due mesi dal risveglio di Emma, e tra fisioterapia e visite varie, era tornata a casa, era tornata la Emma di sempre, la tipa tosta e stronza di sempre, quella che aveva fatto innamorare Regina dal primo giorno, quella che riusciva ad essere dolce solo con la mora.
Era tornato tutto alla normalità.
Le due erano tornate a scuola, mano nella mano, con lo sguardo di tutti puntato addosso.
I ragazzi che invidiavano Emma perché aveva Regina tutta per se, le ragazze che invidiavano Regina perché aveva Emma tutta per se.
Ogni giorno, al termine delle lezioni, la bionda usciva cinque minuti prima, per andare a prendere Regina nella sua classe, che si trovava alla parte opposta dell'Istituto.
Quel giorno però, Regina non era ancora uscita, così Emma si era affacciata sulla porta, e vedendo le sue cose sul banco chiese informazioni al professore, che le rispose che era semplicemente andata in bagno.
Emma ringraziò e iniziò a correre verso il bagno, tutta sorridente.
Ma il suo sorriso svanì non appena aprì la porta, mentre sentiva la rabbia salire.
Appena aprì la porta, vide Regina in lacrime, bloccata al muro da un ragazzo che tentava di baciarla.
"Dai fatti baciare, so che stai con quella biondina solo per farti una reputazione, lo sappiamo entrambi che sei soltanto una piccola sfigata, e pensa quanto diventerai popolare dopo che avranno saputo che avrai tradito la ragazza più figa e più temuta della scuola" aveva detto lui, cercando di baciarla ancora.
Emma si avvicinò, posò una mano sulla spalla di lui, e quando sì girò gli tirò un pugno in faccia "se ti rivedo di nuovo anche solo guardare la mia ragazza, considerati morto" aveva detto con rabbia, per poi prendere la mano di Regina e facendola uscire da lì, non prima di aver tirato un calcio nello stomaco al ragazzo, lasciandolo lì con il naso e il labbro sanguinante.
"Scusa, io non fatto niente.. ho provato a fermarlo, ma è evidentemente più forte di me, e allora ho provato ad urlare, ma qui non gira un'anima durante le lezioni.. scusa" aveva sussurrato la mora tra i singhiozzi.
Emma la abbracciò, la abbracciò più forte che poté, accarezzandole dolcemente i capelli "ehi piccola, non sono arrabbiata con te, sta tranquilla, okay? Non avrei motivo di avercela con te.. Regina, lo vedo che mi ami, voglio dire, me lo dimostri ogni secondo, quindi non avrei davvero motivo di dubitare di te" sussurrò la bionda al suo orecchio, dandole poi un bacio tra i capelli.
Regina annuì appena, stringendosi ancora di più ad Emma "già, ti amo" aveva detto poi, con un piccolo sorriso stampato in volto.
"Anche io puffa, ed ora vieni, andiamo a casa" disse la bionda dandole un bacio sulla fronte, passandole un braccio attorno alle spalle e incamminarsi verso casa, non prima di essere ripassate a prendere le cose della mora in classe.
Era passato altro tempo da quell'accaduto ed Emma era ancora più protettiva nei confronti di Regina, e alla mora questo non dispiaceva per nulla, anzi, tutt'altro.
Quel pomeriggio erano a casa, Regina era in salotto, il tavolo cosparso di libri, mentre lei era intenta a studiare l'ennesima materia per quel pomeriggio.
Emma, invece, era sul divano a fare zapping sulla tv, e non trovando nulla di interessante le venne un'idea brillante (possiamo immaginare le idee brillanti di quell'essere patatoso lol).
"Regina?" Aveva chiamato girando la testa verso la ragazza, senza ottenere risposta "Regina?" provò di nuovo, alzando di un po' il tono di voce, ma nulla anche sta volta.
"'Giinaa" aveva detto quasi sbuffando, "che c'è, Emma?" rispose la mora, non riuscendo ad ignorarla anche questa volta.
"Mi annoio" disse la bionda con voce da cucciolo.
A quel punto, Regina alzò lo sguardo, sorridendole "Emma, se non l'avessi notato, sto studiando, cosa che dovresti fare anche tu, visto che sei mancata tipo tre mesi" aveva detto la mora riportando lo sguardo sui libri.
"Ma io mi annoioo, mi fai un po' di coccole? Ti prego" disse la bionda facendo gli occhioni da cucciolo.
"Appena finisco qui ti faccio tutte le coccole che vorrai" le aveva risposto Regina, concentrandosi di nuovo sul suo libro.
"Dai puffaa, vieni qui e fammi un po' di coccole, poi ti lascerò studiare in pace, giuro" aveva detto la bionda abbassando il capo, cercando di risultare il più tenera possibile, cosa che era riuscita a fare, perché Regina si era inizialmente morsa il labbro "okay vengo, però facciamo massimo mezzo'ora, okay?" disse poi alzandosi e andando verso di lei.
Emma a quelle parole alzò il volto e sorrise "in che senso vieni?" chiese facendo un piccolo sorriso malizioso.
Regina rise, per poi mettersi a cavalcioni sulle sue gambe e dandole un bacio "beh, potrei venire in tutti i sensi" sussurrò poi all'orecchio della bionda, lasciandole un piccolo morso sul collo.
Emma rabbrividì, poi sorrise, posando le mani sui fianchi della mora, stringendoli appena.
Regina si staccò dal suo collo, continuando a ridacchiare "ma non ora, che io devo finire a studiare, e tu devi iniziare" aveva detto poi, prendendo il viso della ragazza tra le mani lasciandole un ultimo bacio e alzandosi e andando verso la cucina.
Emma la guardò sconvolta, poi si alzò anche lei, seguendola.
Regina era girata, e rimase sorpresa quando la bionda la spinse contro il muro senza farla girare verso di lei.
"Fammi capire bene, tu rinunceresti a questo" disse mordendole la spalla e accarezzandole la pelle della pancia da sotto la maglietta, sfiorandole quasi il seno "per studiare?" continuò poi, facendo scontrare il bacino con il sedere della mora per poi farla girare e baciarla, continuando a premerla contro la parete e bloccandole i polsi sopra la sua testa.
Regina, per tutta risposta cercò di avvicinare ancora di più il corpo al suo, impresa impossibile visto che Emma la teneva bloccata, e la bionda, capendo le sue intenzioni, fece aderire il suo corpo a quello della mora, completamente, come se fosse diventato un solo corpo.
Con una mano continuava a tenerle i polsi, mentre con l'altra tornò sotto la maglietta, passandole le dita sui fianchi, solleticandoli, graffianfoli appena.
"Emma, dobbiamo.. dovrem-" Emma non le fece finire la frase, bloccandola con un bacio, facendo scontrare la sua lingua con quella della mora, baciandola con quanta più passione avesse in corpo.
"Vuoi davvero tornare a studiare?" chiese la bionda con un piccolo ghigno, prendendole il labbro inferiore tra i denti e iniziare a succhiarlo, mordicchiarlo, per poi passarci sopra la lingua, e mettendo un ginocchio tra le sue gambe, spingendo quel tanto che bastava verso l'intimità della mora.
Regina gemette, piano, quasi non si sentì, ma la bionda lo sentì forte e chiaro "lo prendo per un no" disse sorridendo e liberandole finalmente i polsi.
Regina le mise le braccia attorno al collo, evitando di farla allontanare, ed Emma la prese per i fianchi, sollevandola e portandola verso il bancone, facendola sedere sopra.
La mora allacciò le gambe attorno alla sua vita, spingendola, se possibile, ancora di più verso se.
"Sopra ho una piccola sorpresa per te" mormorò la bionda abbassandosi sul suo collo, iniziando a succhiare, forte, lasciando un succhiotto, quasi al centro del collo.
"Che.. che sorpresa?" chiese Regina, tenendo ancora una mano tra quei capelli biondi, mentre l'altra continuava a torturarle il collo.
Emma non rispose, semplicemente le mise le mani sotto al sedere, alzandola di peso e portandola di sopra.
La bionda la posò delicatamente sul letto, togliendole la maglietta, iniziando a baciarle dolcemente la pancia, spostandosi anche sui fianchi.
Poi si allontanò, si protese verso il comodino e aprì il primo cassetto, prendendo una cinta.
Regina la guardò, seguì tutti i suoi movimenti, ed emise un verso contrariato quando Emma le legò i polsi al letto.
"Ricordi quando hai sognato me vestita da sceriffo sexy?" chiese Emma facendole un altro succhiotto vicino al seno, Regina ansimò leggermente al solo pensiero, poi annuì.
Emma sparì nel bagno con un semplice "torno subito", e infatti riapparve due minuti dopo.
Regina la stava fissando a bocca spalancata, le pupille dilatate, la salivazione quasi a zero e, improvvisamente, si sentì più bagnata di quanto già non fosse.
Emma indossava un paio di coulottes, il tessuto di un nero trasparente, se non fosse stato per qualche ricamo in pizzo, non lasciava praticamente niente all'immaginazione; il reggiseno, anch'esso in pizzo nero e trasparente.
Si era messa anche un paio di scarpe nere con il tacco, e, per completare il tutto, si era messa un cappello da poliziotta.
Si avvicinò lentamente al letto, lo sguardo di Regina non si staccò neanche un secondo dal suo corpo.
Emma iniziò a muoversi, lentamente, sensualmente, poi si era tolta le scarpe, ed era salita sul letto, mettendosi a cavalcioni sul ventre di Regina, iniziando a muoversi leggermente, facendo scontrare ogni tanto, anche la sua intimità con la pancia della ragazza.
La mora continuava a fissarla, era come se non capisse più niente, e forse era così, perché Emma le mandava in pappa il cervello, ogni santissima volta.
Emma continuava a muovere i fianchi, sempre lentamente, e Regina iniziò a strattonare la cintura che le impediva di toccare quel corpo che ora le apparteneva.
Emma rise appena, quando vide la disperazione mista ad eccitazione, quando iniziò ad accarezzarsi leggermente, partendo dal seno e scendendo verso la pancia, proprio come quello che aveva sognato la ragazza.
Emma si avvicinò di più alla faccia di Regina, in modo che potesse vederla meglio, così la bionda si passò una mano tra le gambe, iniziando a toccarsi.
Regina seguiva ogni singolo movimento della ragazza, alzando leggermente i fianchi, facendo scontrare di nuovo la sua pancia con l'intimità della bionda.
Emma ansimò, poi si alzò e si girò, sbattendo praticamente in faccia il sedere alla mora.
Regina alzò leggermente la testa, e le lasciò un morso sulla natica, e sorrise vedendo Emma sussultare appena.
"Bimba cattiva, non si fa" disse quest'ultima con voce roca, girandosi nuovamente verso di lei "ora dovrò punirti" continuò poi scendendo dal letto e iniziando a spogliarsi, lentamente, un vero e proprio spogliarello, e Regina stava impazzendo, perché non poteva fere nulla se non guardare.
La bionda spogliò anche la ragazza, togliendole pantaloni e slip in un colpo.
Si mise di nuovo a cavalcioni su di lei e tornò a baciarla, dolcemente, mentre con una mano andò a palparle il seno da sotto il reggiseno.
Regina ansimò, di nuovo, così Emma strinse più forte.
Quando la mora inarcò la schiena, Emma tolse la mano, e le portò due dita davanti alla bocca.
Regina osservò le dita, poi Emma, poi di nuovo le dita, prendendole tra le labbra e bagnandole con la saliva.
La bionda sorrise, tolse le dita, e, inginocchiandosi meglio, le fece scivolare dal ventre fino a farle arrivare al suo clitoride, iniziando a disegnare dei piccoli cerchi.
Emma ansimò, forte, lo sguardo fisso negli occhi della mora mentre continuava a toccarsi, aumentando leggermente la velocità.
Iniziò a muovere i fianchi verso la sua stessa mano, mentre con l'altra tornò a massaggiare il seno della ragazza sotto di lei, che in quel momento si stava mordendo il labbro, fino a farlo sanguinare.
Regina continuava a guardare quelle dita esperte, il muscolo del braccio che si tendeva, i fianchi che non riuscivano a stare fermi, l'altra mano sul suo seno, poi spostò lo sguardo sul volto della ragazza, soffermandosi sulle labbra sottili, che erano leggermente aperte, le guance arrossate, salì un altro po', fino ad incontrare il suo sguardo.
Non appena i suoi occhi incontrarono quelli della bionda, il suo cuore perse un battito, o forse più di uno, non sapeva dirlo con certezza, poi iniziò a battere velocemente.
Tenne lo sguardo nel suo fino a quando Emma non si accasciò su di lei, continuando a darsi piacere, e iniziando ad ansimare il nome della ragazza nel suo orecchio.
"Ti prego, liberami" aveva sussurrato la mora, girando il volto verso di lei e baciandola, con tutto l'amore e la passione che aveva.
Emma non se lo fece ripetere di nuovo, tolse la mano dal seno della ragazza, e dopo alcuni tentativi riuscì a liberarla.
Regina non aspettò neanche un attimo e portò una mano tra le gambe della bionda, penetrandola direttamente con due dita.
Emma rimase senza fiato, mentre sentiva le dita della ragazza muoversi lentamente dentro di lei.
Regina continuava a baciarla, aumentando gradualmente il ritmo e la velocità, sentendo le pareti della bionda stringersi attorno alle sue dita, segno che stava venendo.
"Re.. Regina, sto ah, sto vene..." non riuscì a completare la frase, perché un urlo le uscì senza che riuscisse a trattenerlo.
Regina sorrise, sentendo gli umori della ragazza colarle sulle dita; non le tolse subito, aspettò che la ragazza tornasse a respirare regolarmente.
Emma la baciò, di nuovo, per poi nascondere il volto nell'incavo del suo collo, iniziando a lasciarci dei piccoli e dolci baci "ti amo" sussurrò sulla sua pelle stringendola ancora di più.
Passarono diversi minuti così, una attaccata all'altra coccolandosi, poi Emma si alzò di scatto tirando a sedere anche la mora, e mentre la baciava le slacciò il reggiseno, sfilandoglielo, per poi spingerla nuovamente sul materasso.
Prese un capezzolo tra due dita, rigirandolo, tirandolo, torturandolo, mentre con la bocca si concentrò sull'altro, succhiandolo, mordicchiandolo, dando piccoli colpetti di lingua.
Una volta soddisfatta del suo lavoro, passò all'altro, riservandogli lo stesso trattamento.
"Emma, ti prego" aveva supplicato la mora, prendendole la mano e portandosela tra le gambe.
"Vedo che qualcuno è molto impaziente" disse la bionda ridendo appena, baciandola e penetrandola con un dito nello stesso momento.
Regina gemette nella sua bocca, per poi staccarsi e portare la testa all'indietro.
Sussultò quando sentì la bocca di Emma sul suo stomaco, e perse un battito quando alzò la testa e vide che la bionda le stava facendo una 'E' con i succhiotti.
Una volta finito il suo lavoro sullo stomaco, la bionda scese ancora di più, tracciando il percorso con la lingua, arrivando al clitoride della mora.
Iniziò a succhiarlo, forte, continuando a passarci la lingua, e, nel frattempo aveva aggiunto un secondo dito, spingendo a fondo, aumentando gradualmente la velocità.
Quando toccò un punto in particolare, Regina urlò, poi le mise una mano tra i capelli facendola alzare e facendola tornare ad altezza della sua faccia.
"Baciami" aveva detto la mora con tono quasi supplichevole e guardandola negli occhi.
Emma non perse tempo, si abbassò e la baciò con tutto l'amore che poteva, mentre sentiva le sue pareti stringersi attorno alle dita.
"Vieni, vieni per me piccola" sussurrò la bionda sulle sue labbra, e Regina venne, rimanendo senza fiato, dicendo più volte il nome di Emma.
La bionda tirò fuori le dita, portandosele alla bocca e ripulendole con la lingua, lasciandosi poi cadere di lato alla ragazza, stringendola forte a se.
"Ti amo anche io" avevo poi detto Regina, rispondendo al 'ti amo' di prima della bionda.
Emma iniziò ad accarezzarle dolcemente la schiena e i capelli, facendola evidentemente rilassare.
"Regina?" Chiese Emma quasi in un sussurro, per non rovinare quel momento "mh?" aveva semplicemente detto la mora, con gli occhi chiusi, quasi addormentata.
La bionda la osservò, le accarezzò la guancia, le diede un bacio sulla fronte e poi sulle labbra, cercando di non far trasparire emozioni.
"Sposami".

Saaaaalveee,
Piaciuto il finale? Lol
Okay, l'immagine sopra è random, ma fa niente
Come state? Io è da giovedì che sto a scrive sto coso che mi è venuto in mente durante un compito in classe.. poi mi lamento che ho 4 lol...
Cooomunque, questo è tipo il capitolo più lungo di tutti, e voi mi farete sapere cosa ne pensate, se lo fate vi porto la pizza, nessuno rinuncia alla pizza, right?
No okay, tipo che questo è il mio preferito, quindi ci tengo particolarmente a saperlo (:
Ci si... sente(?) Al prossimo capitolo
GayBye (:
(Di seguito, una mezza idea di come sarebbe il completino che indossa Emma. Enjoy ^-^)

 Enjoy ^-^)

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