Capitolo 14

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Tiziano fece una smorfia, poi annuì: " Dammi una prova concreta della tua innocenza, Davide. Perché quando l'avrò io e te potremmo davvero diventare una squadra."

"E' ciò che voglio ." fu la risposta immediata " presto vedrai con i tuoi occhi la prova della mia innocenza"

" ci conto" concluse il padre di Rebecca, che provò a rialzarsi nonostante il dolore alla gamba gli procurasse dolorosissime e indicibili fitte.

Davide l'aiutò a rialzarsi e gli sorrise: "Adesso , devi farti vedere questa ferita"

" Ma questa notte dove dormiremo?"

La domanda del giovanissimo Marc colse tutti alla sprovvista.

Ruth voltò lo sguardo verso quello che sarebbe dovuto essere per molti anni ancora la loro abitazione, e che adesso non era nient'altro che una piramide di rottami pericolosi e barcollanti.

"Fantastico" commentò con tono sarcastico Rebecca, mettendosi le mani sui fianchi.

" Ho un'idea" esordì Davide , conquistando l'attenzione della famiglia Curti in un batter d'occhio. 

"Ossia? Di grazia?" domandò Ruth con un sopracciglio inarcato, scettica. 

" Fidatevi di me" consigliò il biondo assaporando l'aria mattutina con fare pensoso.

*****

La villetta di Davide si stagliava non molto distante dalla strada principale che conduceva alla città.

Era graziosa . Ordinata . Pulita .

La governante dai capelli scarmigliati, Dorotea Voltaire, andò incontro ai nuovi arrivati con occhi lucidi, tenendosi con le mani lo scialle consueto sulle spalle.

Rebecca guardò la donna rapita dalla dolcezza che traspariva da ogni suo gesto , ma non le sfuggì la rigidità dei suoi genitori, che provarono nel vederla.

Sua madre aveva la mascella serrata, nel disperato tentativo di darsi un certo contegno.

Suo padre era vittima dell' imbarazzo.

" Ruth." esordì Dorotea abbracciando forte sua figlia, commossa.

Rebecca sorrise raggiante. 

Non vedeva sua nonna da anni e...

" Mamma" sussurrò Ruth, in lacrime.  

Davide conosceva benissimo Dorotea. Sua nonna aveva da sempre aiutato ed appoggiato la relazione di sua sorella Clara con Davide, contro il volere di Ruth, la sua unica figlia. Rebecca, questo lo sapeva. 

E sua nonna abitava nella villa di Davide da quando lui aveva deciso di allontanarsi dalla città, dopo la morte di Clara. 

Una bambina dai capelli dorati fece capolino dalla porta d'ingresso e si guardava attorno alla ricerca di qualcosa...o meglio di qualcuno.

Rebecca la vide sgambettare verso Davide , che non aveva occhi che per lei.

"papà" gorgheggiò la bambina , e la ragazza smise di respirare.

Come era possibile una cosa del genere?

Davide aveva affrontato un secondo matrimonio?

Tiziano e Ruth rimasero di sasso proprio come lei mentre Marc dava delle simpatiche pacche sulla schiena della nonna con un sorriso sornione sulla faccia quadrata.

Davide raccolse fra le sue braccia la piccola biondina , e la sollevò da terra senza sforzo. 

" Immagino cosa vi stia passando per la testa. Sinceramente nulla di buono , ma non potevo rinviare questa presentazione. L'attacco di oggi non mi ha permesso di prepararmi e..." non riuscì a terminare la frase.

Mi fido di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora