Capitolo 6

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"Abbiamo già sistemato l'ultimo Aleni che poteva essere una potenziale minaccia per quella ragazza, circa mezz'oretta fa " annunciò il più anziano versando del liquore in due bicchieri, che aveva appena preso dalla credenza in cucina .

Davide accettò volentieri il bicchiere mentre si sedevano sul largo divano di tessuto verde posto davanti un televisore a schermo piatto.

"Siete stati in gamba, siete i migliori " rispose lui prendendo a sorseggiare il forte liquore trasparente , che gli bruciò in gola.

Leandro fece una smorfia e si passò una mano sul capo : " ti ho visto oggi come combattevi, perché non ripensi a..."

Davide gli impedì di finire ciò che stava per dire alzando una mano : " Matteo ha già riprovato a farmi cambiare idea . Ho risposto che ci avrei ripensato." Informò con un sospiro

" Datemi tempo!" aggiunse esasperato , per poi alzarsi dal divano e infilarsi una mano nella tasca dei jeans .

L'indecisione era evidente sul suo volto stanco , lo si capiva dalla sua fronte corrugata.

Leandro annuì sistemandosi meglio sul divano: " scusami, so bene quanto questa cosa possa pesarti "

"la verità è che non so più cosa fare per il bene di mia figlia. Non conta più ciò che desidero. Lei adesso viene prima di tutto " confessò Davide guardandolo negli occhi grigi .

Leandro capiva perfettamente cosa stesse provando il ragazzo : " Sei diventato un uomo " ammise guardandolo a sua volta con attenzione e con un certo senso d'orgoglio: "ma non devi preoccuparti per lei. Gloria non sarà mai sola, e semmai deciderai di rientrare in squadra potrà prendersi cura di lei la mia dolce Melania "

"Sto già arrecando molto disturbo, non vorrei che adesso anche tua moglie sia costretta a prendersi cura di Gloria soltanto per permettermi di ritornare in squadra . Inoltre io non so, il consiglio..." s'interruppe prendendo un ampio respiro. "Cercherò di darvi una risposta il più presto possibile d'accordo?" finì , dopo aver bevuto l'ultimo sorso di liquore e posando il bicchiere sul tavolino .

"io sono qui" rispose Leandro allargando le braccia " ma non sono qui soltanto per sentire la tua risposta. Davide , ti conosco da quando sei nato...se c'è qualcosa che ti turba non esitare a parlare "

Davide lo guardò grato delle sue parole : "Io...grazie" disse infine con sincerità , non sapendo cos'altro aggiungere . Poi il suo sguardo si perse tra il paesaggio innevato fuori dalla finestra, illuminato a fatica dalla pallida luce lunare che filtrava tra le nuvole nel cielo cupo d'inverno . Davide sperava tanto che quel cielo non sarebbe rimasto ancora in sintonia con la sua anima . Voleva credere, desiderava, pretendeva un risveglio da parte di entrambi: anima e cielo . Se per ottenere ciò che desiderava significava dover affrontare il suo passato, lui non aveva paura di riviverlo. Rebecca, aveva ragione. Doveva rispettare, accettare, ciò che aveva fatto fino a quel momento nella sua vita , e rimediare ai suoi errori per avere un futuro più forte e solare . Si, doveva fare per forza così.

"Comunque" riprese Leandro interrompendo bruscamente i pensieri del ragazzo : "sapevo che ancora non avresti deciso cosa fare qui in città , quindi mi sono preso la libertà di trovarti un lavoro. Nulla di ché , anzi roba di poco conto , ma ti darà qualcosa da fare almeno fino a quando non deciderai definitivamente cosa scegliere"

Davide guardò l'amico con occhi colmi di gratitudine : " Ti ringrazio. Non so cosa farei senza di te , davvero" confessò . Leandro fece spallucce : " tu pensa a decidere bene su cosa vorrai fare in futuro" e il suo sguardo fu più che eloquente "per me è un piacere" concluse facendogli un occhiolino.

Mi fido di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora