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Ci può essere risveglio più dolce, di trovarti al tuo fianco la persona che ami appena apri gli occhi? Potrebbe,ma quando ho aperto gli occhi mi trovo disteso Mark nella sua solita posizione supina.
Mi alzo lentamente, per non svegliarlo, perché ancora non ho il coraggio di guardarlo in faccia, non ho il coraggio di ammettere a me stessa che ieri sera sono appartenuta ad un' altro con il corpo, ma anche con il cuore, e adesso lo sapevo, ma mi sentivo come una ladra, una traditrice, ma succede a tutti di farsi promesse interiori, che poi non rispettiamo mai, non sono mai stata capace di mentire, e forse se Mark avesse saputo guardarmi meglio l'avrebbe capito che io non ero più parte di un 'noi', non lo ero più dal momento che aveva perso la mia fiducia, non lo era più dal momento che incontrai quegli occhi smeraldo ed anche se c'erano nubi grigie, io avevo visto un sole, che aveva saputo scaldarmi nel profondo.

Oggi si terrà il primo incontro in tribunale, sento un'agitazione che si muove dentro, apro il pensile della cucina, in cerca del barattolo che contiene la mia polvere marrone, l'unica che può darmi forza, e rinsavirmi, rivivo ancora le scene di ieri sera, e non mi sembra vero, la sera è tutto diverso, ma la mattina quando ti ritrovi nella realtà è lì che devi fare i conti con te stessa.

Vedo apparire Mark che si gratta la nuca,stiracchiandosi, un lieve sorriso aleggia sul suo viso, mi guarda, non lo sa, perché lui non sa guardare oltre, si sofferma su il mio sorriso tirato e gli basta, gli basta sapere che sono qui, ma sono solo una presenza fisica, non si pone domande, sono un involucro creato da ricordi di noi due.

"Buongiorno Amore" si avvicina stampandomi un bacio frettoloso sulle labbra, labbra che non sapevano di noi, sento le sue screpolate, afferra una tazzina vuota, e ci versa dentro il liquido nero che lascia una scia che si dissolve piano, scomparendo, come il nostro amore.
"Buongiorno" gli rivolgo alzandomi dalla sedia, "oggi hai l'udienza" affermo,e sento le mani tremolare, mi maledico perché non sono capace di controllare le mie emozioni.
"Beh si, pensavi di venire?" Mi domanda inarcando un sopracciglio, vado? Non vado?, no non vado, non potrei vederlo, non ci riuscirei, e quella decerebrata con i capelli a pecora, no non credo che andrò.
"Si certo che vengo" affermo, evidente che io e l'idiozia siamo gemelle.
"Non credevo che t'importasse" ribatte, infilandosi la camicia con precisione, abbottonando accuratamente ogni piccolo bottone, la sua precisione fastidiosa mi irrita, sposto lo sguardo altrove, verso la vetrata, rivedo me ed Anthony, quando in realtà ci sono solo grattacieli, e palazzi alti, che coprono la visuale.
"Sarà interessante assistere" m'infilo un vestito a fiori con lo sfondo nero, mi rappresenta, da una parte mi sento scura come lo sfondo, sento che ho una colpa, ed il macigno che mi porto dietro mi pesa sempre di più, come un piombo, dall'altra ci sono i fiori, tanti petali delicati, che hanno bisogno di essere accarezzati, di cui bisogna prendersene cura, e saperli amare.

Arriviamo davanti al tribunale, ho l'ansia che mi sta assalendo, mi stropiccio con una mano il vestito, torturandolo, Mark entra con la sua 24 ore e lo seguo, gradino dopo gradino di fronte a me, aumenta, sento la gente parlare, ma non ascolto quello che dicono sono rumori in dissolvenza nella mia testa.

Quando apriamo le porte dell'aula e vedo, solo il suo smeraldo che incrocia il mio ambrato, un sorriso radioso gli appare sul volto e le sue fossette anche sotto la barba le intravedo, è vestito impeccabile, il cuore manca un battito, ho gli occhi dell'amore puntati addosso, e abbasso la testa sorridendo, quando Mark mi afferra la mano, cingendo le sue dita con le mie, Anthony sposta lo sguardo oscurato, lo sapevo, ma lo sapeva anche lui che non avrei potuto dirglielo subito, ma non voglio che creda che ciò che è successo sia stato rimosso, perché lui è come un tatuaggio su di me, indelebile, qualcosa che non voglio e non posso cancellare.

Mi volto e incontro lo sguardo di Ambra, che mi guarda indignata scuotendo i suoi ricci vaporosi, non ho neanche il tempo di sedermi che me la ritrovo a fianco,
"Credi che tutto questo servirà? Sei una povera illusa, sei sempre stata una nullità" mi sputa in faccia cattiverie gratuite a cui non do adito, i miei occhi sono fermi su i suoi,
"Vedi Ambra, io ho già tutto quello che voglio, vincerà o no, per me ha già vinto" sentenzio restituendogli il tono astio con cui mi aveva a rivolto parola.

Vedo Anthony avvicinarsi mentre Mark è intento a sistemare dei fogli per il procedimento, mentre si abbottona la giacca.

"Non gli hai detto niente vero?" Chiede scrutandomi in volto, accarezzandomi le nocche delle mani tremanti,
"Ancora no, lo sai ne andrebbe della tua causa, non rendermi tutto più difficile, devi solo aspettare" gli sussurro dispiaciuta ritraendo la mano per paura che ci scoprano, un'altra sceneggiata è l'ultima cosa che voglio che a casa.
Guardo Ambra e poi Mark è in un attimo sento che Anthony mi afferra il braccio portandomi nel corridoio,
"Aspettare? Ho aspettato troppo Anny, non c'è la faccio, lo capisci che ti amo? Cazzo, e le promesse di ieri cos'erano? Dimmelo, cos'erano? Cazzate?" Lo fermo, scontrando le nostre fronti, potrebbe arrivare qualcuno ma in questo momento voglio solo che capisca che per me lui è l'unica cosa importante,
"Non erano cazzate, lo sai bene, ti amo, devi solo aspettare, ti prego" una supplica patetica, ma non ho altro modo per farglielo capire, mi accarezza una guancia, quando sulla soglia vedo Mark che ci guarda in cagnesco corrugando la fronte,
"L'udienza sta iniziando" afferma duro,lo sguardo freddo, mentre mi sento morire dentro, e lascio andare Anthony dentro che non molla un attimo lo sguardo di Mark, facendogli capire tutti i segreti, quei segreti che non potevamo più tenere per noi.

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È una teenfiction. ❤️

Una Tentazione Divertente ( IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora