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"Non credo che tu sia nella posizione d'impormi ciò che devo fare,sei presuntuoso se pensi davvero che a me importi ancora di te,hai mai pensato che forse mi sono rifatta una vita in questi 4 mesi?"

Parlo a raffica senza prendere neanche fiato,non dandogli modo d'interrompermi.

Mi fissa portandosi una mano sulla fronte,emettendo un suono esasperato.

Le cose che gli riferisco,non convincono neanche me,perché dovrebbe credermi?
Certo mi ero rimessa con Mark,ma si sa che quando i cocci si rompono,puoi chiedere scusa mille volte,ma non torneranno mai come prima.

Non m'interessava davvero più Anthony?
Falso,falso,falsissimo,ma non posso e non voglio cedere,devo mostrarmi di nuovo forte,ma più che mostrarlo a lui dovevo convincere me stessa.

Indietreggia di due passi,e vedo che sospira facendo alzare il torace e abbassandolo.

"Ti sei rifatta una vita?" Si porta due dita in mezzo agli occhi chiudendoli,il tono di voce apparentemente calmo,ma sento che è agitato,poi li riapre,facendomi capire che attende una mia risposta.

"Non sono cose che ti riguardano" rispondo a brucia pelo,è più facile rimanere sul vago,che dire un semplice 'sì' che pesa come un macigno.

Sento un groppo alla gola e mi porto le mani al collo massaggiandolo,lui non stacca neanche un secondo il suo sguardo indagatore su di me,mi sento in trappola,vorrei fuggire da tutto questo.

"Si o no?" Continua il suo tormento,sento che la testa mi gira,la stanza si muove lenta insieme a me,non molla i suoi occhi su di me,è troppo da sopportare.

"Colazione in camera" ci guardiamo negli occhi sentendo una voce femminile provenire da dietro la porta bianca della stanza.

Uno sguardo infuocato di rabbia,capace di emettere scintille.

Gli passo davanti scansandolo con la spalla,e vado ad aprire.

'Cazzo' è Maggie e il cameriere con cui aveva l'appuntamento.

Mi guarda perplessa tenendo un braccio sollevato a mezz'aria,che regge una bustina bianca da cui proviene un odore di croissant appena sfornati che mi assale le narici.

Vedendo il mio sguardo preoccupato,il mio corpo rigido che non si muove di un centimetro,
E la mia bocca che non produce alcun suono,
Si scambia un occhiata veloce con il ragazzo di cui non so il nome,e passandomi accanto entra.

Mi volto guardando Maggie basita,i suoi occhi si stringono,e poi il mio sguardo si sposta su Anthony,
Che sembra una pallina da ping pong,guarda prima me,poi Maggie,poi di nuovo me,Maggie,il ragazzo senza nome,ed infine me.

"Loro sarebbero?" Mi fissa alzando un sopracciglio infastidito.

Apro la bocca per dire qualcosa di sensato,contando mentalmente fino a dieci,per ripetermelo in testa evitando errori di pronuncia.

"Orol..." È sempre più perplesso,ma vedo che gli spunta un sorrisetto laterale,il suo sorriso sexy,che è rimasto intatto,e mi manda in fibrillazione.

Quando mi rendo conto della figura di cacca che ho fatto,'oh cazzo' impreco,come diavolo mi é uscito 'orol'?!?

Maggie sbuffa,e togliendosi il trench e appoggiando sul comò di legno il sacchetto con la mia colazione,prende parola.

"Tu sei Mr Ferretti" poggia le mani sui fianchi e piega la testa.
Mio dio sembra di essere in una scena da film del Far West,sono faccia a faccia,nei lati opposti della stanza.

"L'ultima volta che ho controllato sulla carta d'identità si,e tu?" Vedo che si morde il labbro per trattenere una delle sue risate.

"Io sono la miglior amica di Anny,quella che lavora con lei,e quella che adesso ti farà un culo così".
mima il gesto con le mani,e mi sento mancare,'porca vacca' tossisco con così tanta foga,quasi da strozzarmi.

Anthony scoppia in una risata colossale,Maggie lo incenerisce sempre di più con lo sguardo Laser,e io fisso il volto sconvolto del povero ragazzo senza nome,portandomi una mano sulla guancia,per essere mortalmente mortificata.

"Forse dovremmo andarcene Maggie,non credi?" Il ragazzo senza nome si avvicina a lei,toccandogli una spalla,e lei si gira fulminandolo,e il poveretto indietreggia subito,impaurito dalla sua ferocia.

"Erik,è una questione delicata"sentenzia Maggie.

"Ok,ne ho abbastanza" sbotto infuriata,per questa scena pietosa,e non ho preso ancora il caffè,porca paletta.

Tutti si voltano a guardarmi straniti.

Una coppia di signori anziani passa dal corridoio,anche se non li ho sentiti per via della moquette rossa per terra,si affaccia nella nostra stanza,
"Tutto bene ragazzi?" La signora anziana che porta un cappello viola enorme sulla testa si para dietro al marito impaurita dalle nostre urla,stringendo la manica del maglione di suo marito.

Ci guardiamo tutti e 4 e rispondiamo all'unisono "si",e li vedo affrettare il passo.

"Basta uscite" grido esasperata.

"Ti aspetto nella Hall,vieni Erik" la voce dispiaciuta di Maggie,che mi guarda costernata,prende il trench che aveva lasciato sulla poltrona verde a righe oro,
Saluto Erik con un gesto della mano che ricambia con un cenno della testa,e chiudono la porta lasciandoci di nuovo soli.

"Lo sa la tua amica di non avere tutte le rotelle nel posto giusto?" Indica con un dito la porta,corrugando la fronte.

"Smettila,non mi hai cercato per 4 mesi,e ora ti dai tanto da fare per parlarmi" lo ammonisco,stufa della situazione,stufa di me,di tutto.

"Non ti ho cercato?dici?,ho lasciato passare 2 settimane dalla tua partenza,e ti ho chiamato,ma il cellulare era sempre staccato,finché non mi ha dato numero inesistente,ho chiesto a tua sorella Ilaria,che mi ha dato il ben servito sbattendomi la porta in faccia,ho chiesto allora a tua madre,che mi ha detto espressamente di non cercarti più,perché te non volevi più saperne niente di me,ho cercato di scoprire dove abitavi,scoprire le linee aeree dove viaggiavi,ma erano informazioni riservate,e finalmente ti ho incontrata"

Non prende fiato,parla senza freni,vedo le sue pupille dilatarsi,uno smeraldo così puro che mi fa male,una pugnalata al cuore.

"Devo prepararmi,credo che dovresti andare" tengo gli occhi bassi,non posso più sopportare i suoi occhi nei miei.

Mi afferra una mano con delicatezza ma la ritraggo,aprendogli la porta.

"Puoi non credermi,ma è tutto vero,e devo parlarti,domani sera,ti prego" la sua voce speranzosa,si passa una mano tra i capelli agitato.

"Ok,ti mando un messaggio io quando sarò disponibile domani" appoggio la fronte alla porta,fissa i miei occhi ambrati con una dolcezza e sensualità,che mi ricorda che il mio corpo appartiene ancora a lui,vibra al suono della sua voce,al suo sguardo smeraldo.

Lo vedo camminare lungo il corridoio con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni neri di sartoria,si volta per guardarmi sfoderando un sorriso rallegrato,lo fisso un istante mordendomi il labbro e chiudendo la porta,premendo la schiena contro il legno freddo,scivolando per mettermi seduta sul parquet e chiudo gli occhi,infilando le braccia sotto i ginocchi.

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È una teenfiction. ❤️

Una Tentazione Divertente ( IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora