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Mark mi aveva abbandonato ai miei pensieri andando a lavoro,fisso ancora l'anello incredula,è giusto che tengo un oggetto legato al dito che sento che non mi appartiene?!?,mille domande frullano nella mia testa,decido di farmi una doccia.

Apro la porta del bagno,spogliandomi lentamente controvoglia,e butto i vestiti nel cesto dei panni sporchi in vimini,che si confondono con gl'indumenti di Mark,formando un unica palla ammucchiata,il problema è che io è Mark non siamo una cosa unica,forse lo eravamo un tempo,ma chi me la da la certezza che io sia mai stata unica per lui o per qualcuno? Forse non ho mai appartenuto a nulla,forse sono tutti tasselli che si aggiungano al mio puzzle di vita per farmi diventare una persona diversa,per rafforzarmi,per andare avanti e ringraziare un giorno le persone che sono state di passaggio,perché in fondo siamo tutti passeggeri nella vita di qualcuno.

Entro nel box doccia,e giro la manopola verso il pallino rosso che indica l'acqua calda,e inizia a scorrere sulla mia pelle nuda,fuori il mio corpo sente caldo,ma dentro sento tanto freddo,come se mi avessero risucchiato tutto il sangue,lasciandomi priva di difese.

Spremo il flacone di bagnoschiuma sulla spugna,e inizio a massaggiare il corpo,risciacquandomi e rinvigorendomi solo all'esterno.

Ció che mi fa più male è aver dato una possibilità a Mark, quando non posso rinnegare quello che mi lega come una catena d'acciaio ad Anthony.

Afferro le prime cose che mi capitano sotto mano,spalancando le ante dell'armadio nero laccato, Un Leggings,e una maglietta di cotone lunga dietro e corta davanti.
Resto per un po' immobile difronte ai vestiti sistemati accuratamente sulla gruccia, come persa, sperando che in mezzo a cui vestiti ci sia una risposta ad ogni mio dubbio.

Prendo l'elastico dove rilego i miei capelli in una coda scomposta,dove alcune ciocche scendono lungo il collo,solleticandolo soavemente, quando sento suonare alla porta.

Apro lo spioncino e lo vedo,vedo lo smeraldo, il cuore inizia la sua lenta melodia per diventare sempre più ritmata, 'cazzo Anthony,oh mio dio,è già qui...calma Anny calma,hai tutto sotto controllo...no non ho niente sotto controllo',faccio un bel respiro,e appoggio la mano sulla maniglia d'ottone aprendogli.

"C...c...ciao Anthony" sussurro fievole strascicando le parole ed impastandole, la lingua deve essersi attorcigliata, spero abbia capito, e vedo dal suo volto apparire due piccole fossette deliziose e subito dopo il sorriso più sexy del mondo, che mi manda vibrazioni che si ripercuotono all'interno.

"C...c...ciao anche a te ragazzina,posso entrare o preferisci parlare sull'uscio?,però non credo che i tuoi vicini vogliano sentire le nostre conversazioni spinte" mi strizza l'occhio, rimango interdetta e spalanco la bocca, e vedendomi in quello stato scoppia a ridere gettando la testa indietro, faccio cenno spiegando una mano di lato per farlo entrare, premendo il suo petto duro e caldo su i mie seni con la schiena appoggiata alla porta sentendo un calore divamparmi dentro,non sento più il gelo di prima,resto inerme, trattenendo il respiro affannato, quando entra del tutto e richiudo la porta con forza.

Gli passo davanti per condurlo in cucina,scostando da sotto il tavolo di vetro una sedia per farlo sedere.

"Allora,come mai sei qui?" Gli chiedo,quando mi rendo conto della domanda stupida che gli ho posto,mentre apro il pensile della cucina e afferro il barattolo di ceramica per prendere un po' di caffè e pressarlo dentro la macchinetta.

"In che senso Anny?devo parlare con il tuo caro fidanzato,anche se so che la risposta che volevi è che sono qui per vedere il tuo delizioso fondoschiena mentre mi prepari con premura il caffè" sentenzia, mi volto fissandolo con gli occhi ridotti in due fessure piccolissime impedendomi quasi di riuscirlo a vedere del tutto, si morde il labbro inferiore, togliendosi la giacca di pelle appoggiandola allo schienale di ferro della sedia.

Una Tentazione Divertente ( IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora