Capitolo 20: La strada scelta

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Siamo partiti da Bang Saen alle 5 del mattino. (Ci credete se vi dico che in vita mia non mi sono mai dovuto alzare prima del canto del gallo?) Abbiamo avuto tempo per fare colazione insieme. Fortunatamente, la strada era abbastanza sgombra, e siamo riusciti ad arrivare con calma a Bangkok.

La Honda Civic nera di Phun si ferma vicino al marciapiede di fronte alla scuola alle 8 in punto. Siamo arrivati in tempo per vedere Ms. Wantana e Mr. Bancha punire gli studenti del primo anno per non aver infilato la loro camicia all'interno dei pantaloncini.

E dovrei sistemarla anch'io, visto che non ho nessuna intenzione di essere rimproverato di prima mattina.

"Sei sicuro di poter arrivare tardi?" Rivolgo la domanda a Phun, seduto al posto del guidatore nei suoi vestiti casual, mentre sistemo la mia camicia. Siamo venuti direttamente a scuola, senza passare per casa. Phun mi risponde con un sorriso. "Non preoccuparti. Dovresti sbrigarti."

"Okay, guida con prudenza. Di mattina gira un sacco di polizia. Non hai neanche la patente, teppista."

"Non c'è problema, sembro più grande." Eh,eh auto-ironia.

"Ah, quindi te ne sei accorto." Gli rispondo ridacchiando, mentre mi allungo verso il sedile posteriore per recuperare il mio zaino. Mi giro in tempo per vedere il viso di Phun avvicinarsi al mio.

Le sue sottili labbra dalla tonalità arancione mi stanno invitando a toccarle con le mie. E poi, le sue labbra premono sulle mie con forza, come a rifiutarsi di lasciarmi andare. Sollevo una mano, passando le dita tra i suoi capelli, che sembrano essere più lunghi di quanto sia consentito ad uno studente delle superiori. Le mani di Phun stanno stringendo il mio viso per impedirmi di interrompere il bacio.

Restiamo così talmente a lungo che non ho più aria nei polmoni. Le nostre lingue continuano ad allacciarsi e a stuzzicarsi. Decido di fare qualcosa per impedirci di arrivare ad essere incapaci di fermarci.

"Phun..." Bisbiglio il suo nome, le sue labbra ancora premute sulle mie. Attendo che lui si fermi per guardare il mio viso prima di allontanarmi.

Gli rivolgo un sorriso, sperando che capisca tutto quello che il mio cuore vorrebbe fargli dirgli.

"E' meglio che io vada."

Mentre scendo dalla macchina, non riesco nemmeno a dare un senso ai rumori che sento in sottofondo. L'unica cosa che so è che la storia tra me e Phun è finita.

***

"Ehi, Noh!" Non ho nemmeno bisogno di voltarmi per riconoscere la voce che mi sta chiamando. Mi fermo, per dare il tempo ad Om e Rodkeng, che stanno correndo e annaspando, di raggiungermi. Coincidenza interessante, questi due arrivano a scuola presto solo quando lo faccio io. A quanto pare la nostra amicizia ci connette anche a distanza.

"Che succede, stronzi? Come avete fatto a salvarvi dalla punizione?"

"Correndo come se non ci fosse un domani." Om mi risponde mentre tira fuori la camicia dai pantaloncini, lasciando che i lembi ricadano più in basso delle tette di una nonnetta di ottant'anni. Seguo il suo esempio. Avere la camicia infilata all'interno dei pantaloni è così scomodo!

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