Chapter 8. Carpe Diem

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La feci sdraiare sul letto, la baciai con foga, mordendole il labbro inferiore, scesi al collo, dove lasciai morsi, leccate e macchie violacee, mi spostai sulle sue spalle, lasciando anche lì piccole tracce del mio passaggio. "Ti fidi di me, piccola?" le chiesi incrociando i nostri occhi "Sì, mi fido" sorrise ed io continuai la mia opera, le sganciai il reggiseno, leccando e succhiando i suoi seni, mentre dalla sua bocca uscivano gemiti e mugugni di piacere. Scesi lungo il suo ventre piatto, arrivando all'elastico delle mutandine, ne baciai il bordo, per poi infilare due dita e farli calare lungo le sue gambe "È imbarazzante" affermò diventando bordeaux in viso "Piccola ora voglio che tu faccia due cose: la prima guardarmi e la seconda seguire il tuo istinto" dissi avvicinando i nostri visi "Guardarti e seguire il mio istinto, posso farcela" mi baciò con passione per poi lasciarmi tornare alla sua intimità "Bocca o dita?" chiesi facendola sistemare meglio "Ahm, oddio non lo so... Entrambi" rispose rossa "Va bene, dentro o fuori?" continuai "Dentro" disse sicura "Ricordati: guardami e segui il tuo istinto" le ricordai leccando l'indice della mano destra, poi lo avvicinai alle sue labbra l e ei leccò prontamente anche il medio e l'anulare, succhiando leggermente le mie dita. Ritornai alla sua intimità, posizionando l'indice sulla sua entrata "Rilassati, sennò ti faccio male" dissi facendola rilassare e quando sentì i suoi muscoli distendersi, feci entrare piano il dito "Oddio" gemette "Calma, non agitarti" la bloccai "È stranissimo" commentò cercando di rilassarsi nuovamemte "Ecco, brava... Morbida, così" dissi prima di incominciare a lasciarle piccole leccate e lei ansimò ogni volta che la mia lingua la toccò. "Posso mettere due dita?" le chiesi vedendola un po' insoddisfatta "Sì, ti prego" piagnucolò mettendosi seduta sul bordo del letto, infilai un altro dito e lei gemette pesantemente; poco dopo bloccò il mio polso "Usa solo la bocca" mi disse sfinita ed io annuì, incominciando a leccarla ed a succhiarla, i suoi gemiti aumentarono e le sue mani giocarono con i miei capelli "Oddio, sì I-igna... A-anc-cora" ansimava spingendo il mio viso contro la sua intimità: stava per arrivare al limite "I-igna, s-sì... N-non smet-te-ere" si mordeva il labbro inferiore mugugnando dal piacere ed in pochi secondi ebbe il suo primo momento di pura estasi.

Si buttò di schiena sul letto senza fiato, io mi alzai da terra e mi sedetti al suo fianco baciandole il collo "Sei troppo Boschetto" disse ridendo, mi sporsi verso il comodino ed afferrai la mia maglietta "Tieni piccola" l'aiutai ad indossarla "Grazie Orso" mi baciò per poi calarsi a prendere le sue mutandine ed i miei boxer. Una volta indossati ci sdraiammo vicini "Tutto bene?" le chiesi abbracciandola "Dannatamente bene" rispose poggiandosi al mio petto, sorrisi baciandole la testa "Orso" mi richiamò disegnando cerchi immaginari sulla mia pelle "Uhm" dissi godendomi quelle piccole coccole "Mi prometti una cosa?" chiese continuando a muovere le sue piccole dita "Sì" risposi accarezzandole un fianco "Mi prometti che, qualunque cosa accada, non mi illuderai? Che sarai sincero?" affermò alzando lo sguardo puntandolo nel mio "Te lo prometto piccola mia" giurai per poi baciarla.

Qualche ora dopo

Ero sotto il getto dell'acqua, ripensando al pomeriggio appena trascorso con Ariele. L'acqua tiepida mi accarezzava, scorrendo lentamente lungo il mio corpo, mentre io ero assente. Finì di sciacquarmi ed uscì dal box, avvolgendo un asciugamano intorno ai miei fianchi e, tamponando i capelli con un altro telo, tornai in camera per vestirmi. Presi dei boxer puliti unica tinta neri, dei jeans ed una camicia bianca, li indossai velocemente ed infilai i calzini e le Stan Smith nere. Ritornai in bagno e mi lavai i denti, sistemai i capelli e mi spruzzai addosso una buona quantità di profumo. Scesi al piano di sotto e presi il telefono che avevo lasciato sul tavolinetto nel salone "Ehi, Orso dove vai così ben sistemato?" chiese mamma uscendo dalla cucina "Ceno a casa di Ariele, vuole presentarmi un suo amico" risposi baciandole la guancia "Uhm, okay... Ma sappi che a noi mamme non sfugge nulla" mi ricordò, facendo l'occhiolino; mamma aveva sempre capito prima di me chi mi facesse sentire bene, quindi non mi stupì più di tanto: in quel momento c'era Ariele nel mio cuore, e lei lo sapeva bene. Forse lo sapeva dall'inizio.
L'abbracciai ed uscì di casa, bussando poco dopo alla porta di casa Ginoble "Ignà! Entra" mi salutò Ernesto "Erni, tutto bene?" entrai dentro scompigliandogli i capelli "Sì, tutto bene. Te?" cercò di rimetterli a posto "Bene, grazie. Gianluca?" ridacchiai vedendolo quasi disperato "Gian è con Piero, tra un po' arrivano. Ariele è di sopra" mi informò controllando il telefono "Fidanzata?" domandai fedendolo sospirare "Sì, la mia principessa... Almeno ci vediamo per Natale" sorrise componendo il suo numero "Okay, vado da tua sorella, romanticone" scossi la testa salendo le scale.

Bussai alla porta di Ariele "Avanti" disse, aprì la porta e mi ritrovai davanti l'ottava meraviglia del mondo. Indossava dei jeans a vita alta chiari ed un top nero "Orso, già qua" sorrise guardandomi "Sei davvero bella" mi complimentai baciandola "Anche tu, solo che la camici, tesoro, va lasciata fuori" ridacchiò sistemandomela "Come dici tu, piccola" sorrisi baciandole l'angolo della bocca "Ernesto?" domandò sistemandosi i capelli "Parla al telefono con la sua ragazza" risposi ammirandola "Ah, Maria l'ha proprio fregato!" commentò "Maria, bel nome" dissi per farla ingelosire "Uhm. Già." parlò velocemente "Ed anche Gian è fidanzato giusto?" chiesi per provocarla "Sì, se ti interessa si chiama Ilaria." disse dura "Gran bel nome anche questo" trattenni una risata e lei mi guardò in cagnesco "Gelosa, piccola?" affermai "Esattamente, Boschetto" confermò "Cara piccola dolce Ariele, ricordati che il nome che preferisco in assoluto è un altro" le feci l'occhiolino "Miranda?" chiese infastidita "Uhm, no" risi "Allora Valentina" sbuffò mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio "Nemmeno" mi avvicinai a lei "Esther" disse mentre la raggiunsi "Ahm, fammici pensare... No" l'abbracciai forte baciandole il collo "Quante minchia sono?" sbottò allontanandomi "Ne manca una all'appello" le accarezzai la guancia "Tu, tu m-" la bloccai "Non ti sto usando, piccola, l'unico nome a mancare alla lista è il mio preferito, il tuo" sorrisi colpevole "Sei uno stronzo" sorrise a trentadue denti per poi gettarmi le braccia al collo e stringermi forte "Scema, voglio te" sussurrai al suo orecchio baciandole il lobo "Scendiamo, che è meglio" ridacchiò prendendo la mia mano facendola intrecciare con la sua.

Ci sedemmo sul divano in salotto, con accanto Ernesto che era ancora al telefono con Maria "Non ci posso credere, è davvero così smielato?" sentenziai ascoltando il terzogenito "Ahm, sì" Ariele rise poggiando la testa sulla mia spalle "Gesù Bambino, u diabbeti m'inchianau" (Il diabete mi è salito) scossi la testa "Sei impossibile" disse contro il mio collo. Ernesto chiuse (finalmente) la chiamata e si voltò verso di noi "Come mai siete così vicini?" ci fissò "Mai visto due amici abbracciarsi, fratellino?" gli chiese Ariele con innocenza "Anch'io avevo un'amica, ed ora è diventata la mia fidanzata. Sorella, l'amicizia tra uomo e donna non regge... In ogni caso" disse furbo "Noi saremo l'eccezione che conferma la regola, Ernesto" affermai convincente, ma a salvarmi dal suo contrattacco fu il campanello. Ernesto si alzò ed aprì la porta "Che è sta faccia?" sentì dire a Gianluca "Ignazio ed Ariele, abbracciati, molto vicini" disse solo ed il fratello maggiore si precipitò da noi "Cos'è sta vicinanza? Susu, scollatevi" strillò gesticolando istericamente, mantenendo comunque un tono di voce normale "Andiamo Gianlù! Per essere così amico di Ariele, deve essere gay" disse una voce profonda, a cui poco dopo associai un ragazzo alto, palestrato, vestito in modo decente con un ciuffo ben curato ed un paio di occhiali rossi "Non sono gay, mi dispiace per te" ribattei fissandolo con attenzione "Ah no?" mi prese in giro "No. Chiedi un po' in giro di Ignazio Boschetto ed avrai la conferma" risposi sorridendo con soddisfazione "Lo farò senz'altro, Ignazio" mi toccò amichevolmente la spalla per poi abbracciare la mora al mio fianco "Ciao picciridda" le disse poggiando le mani sui suoi fianchi. Lo avrei voluto uccidere, in quel preciso istante "Piero, ma sei diventato ancora più muscoloso! Quante ore passi in palestra?" Ariele gli chiese sorridendo "Quattro, ogni giorno" le fece l'occhiolino e lei sorrise timida. Incredibile, prima mi invita a cena e poi flirta con quello... Donne, chi le capisce!

Note personali:

Hallo! Scusate se aggiorno dopo un po', ma ho così tanti compiti che non avete nemmeno idea. In più qualche giorno fa, purtroppo, una mia compagna di scuola del primo anno è stata uccisa da un pezzo di merda ubriaco che l'ha investita ed oggi ci sono stati i funerali. Non ero molto in vena di scrivere, anche se non la conoscevo, ma era pur sempre una ragazza che avrò incrociato nel corridoio così tante volte da non pensarci e mi sembrava giusto darle un ultimo saluto. #ciaoRebecca

Dopo questo momento depressivo, parliamo della storia.

Che ve ne pare? Fa schifo? È carino? Venderò Bestseller (?)? Oppure posso sotterrarmi?

Per la gioia di martinasulfaro43 e Ribbonland è arrivato anche Barons!

IlariaGiordano6... Mi sembra di averti già vista...?

GiuliettaEverdeen, tesorina come sempre<3

SmileOfMarsalaPrince, lo so che mi odi but I don't care, I love you anyway

Ps. Ignazio è un orso veramente ahahahaha, cucciolino è caduto

Deskmate || Ignazio Boschetto Where stories live. Discover now