~Capitolo 6~

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Jaydon's pov

Dannazione, Kristen.
L'altra sera ero così ubriaco che ricordo a malapena cosa le ho detto; spero di non aver spifferato nulla riguardo Erik.
Mi parla spesso di lei, ma per dei motivi assurdi non si sono mai visti e Kris non sa della sua esistenza; le assomiglia moltissimo: hanno gli stessi occhi verdi.
Kris sembra così fragile, ma allo stesso tempo una ragazza dal carattere forte.
I capelli di un biondo platino le ricadono sul viso e gli occhi splendenti di prima si rabbuiano appena mi vede.
E ora? Cosa succederà?

Kristen's pov

Si chiama Jaydon.

Mi sta osservando come se dovesse partire per non tornare mai più e ha paura di non dimenticare il mio volto.
I suoi occhi color nocciola analizzano ogni mio movimento e mi sento quasi sopraffatta data la sua altezza.
Distolgo improvvisamente lo sguardo e lui prosegue verso l'uscita del salone molto in fretta, probabilmente non ha assolutamente intenzione di parlarmi.
Stupidamente non lo fermo e tutto ciò che mi rimane è il rumore della porta che si chiude.

"Allora va bene così..?" Mi chiede Ben indicandomi due fogli con i rispettivi tatuaggi.
Annuisco senza neanche guardarli e mi metto a sedere sulla poltroncina.
"Kris che succede?" Chiede Allison sottovoce avvicinandosi a me.
"Il ragazzo dell'altra sera...è Jaydon."
Spalanca gli occhi ed è sorpresa quanto me.
"Già, ma ora non importa...abbiamo un tatuaggio da fare!" Le dico alzandomi e prendendo tra le mani i fogli.
Alli non aggiunge altro e mi segue.
"Vorrei fare il primo pezzo della frase, per te va bene?"
"Sì, ora però iniziamo, mi sta salendo un po' l'ansia." Risponde rivolgendosi sia a me che a Ben.

Decidiamo insieme di farlo sulla parte sinistra del corpo tra l'addome e la schiena; prima mi tatuo io poiché ho già esperienza, quindi mi posiziono sulla sedia in attesa che finisca.

Anche Jaydon si era fatto fare un nuovo tatuaggio...chissà cos'altro ha scelto di avere perennemente sul suo corpo.
Sorrido leggermente all'idea che potrebbe essere un altro animale e torno alla realtà quando sento Ben dire 'finito!'.
Mi alzo e ammiro la nuova scritta "Together forever never apart": amo il carattere che ha scelto.
"Mi piace!" Dice Allison.
"Anche a me, Ben non delude mai...però ora tocca a te!" Le faccio segno di sedersi al mio posto.
"Stai tranquilla.." aggiungo sorridendo vedendola agitarsi.
Resto vicino a lei per tutto il tempo e ci mette più di me perché ogni tanto chiedeva a Ben una breve pausa.
Al termine anche del suo ci posizioniamo davanti a un grande specchio per leggere tutta la scritta insieme unendo anche quello di Allison:"Maybe in distance but never in heart".
È meraviglioso.
"Vi piace?" Interviene Ben.
"Tantissimo!" Diciamo all'unisono io e Alli.
Finalmente paghiamo e usciamo dal salone: sono le 17:20.

Allison torna a casa perché questa sera esce con Arnold mentre io decido di andare nel Golden Gate Park, il parco più grande di San Francisco.

È immenso, lungo circa 5 km e contiene numerose zone: laghi artificiali, musei, piste ciclabili e il Conservatorio dei fiori, che è una serra in stile vittoriano, dove mi piace passare il tempo libero sin da piccola.
Oggi non c'è moltissima gente, ma comunque più del solito poiché si sta abbastanza bene fuori.

Mi siedo sull'erba verde mentre tiro fuori le cuffie e il telefono dalla tasca per rilassarmi ascoltando la musica.
L'effetto che desideravo di sentire mi travolge completamente quindi mi sdraio canticchiando a bassa voce Fix you dei Coldplay.

When you try your best but you don't succeed
When you get what you want but not what you need
When you feel so tired but you can't sleep
Stuck in reverse

And the tears come streaming down your face
When you lose something you can't replace
When you love someone but it goes to waste
could it be worse?

"Ti piacciono i Coldplay?"
Davanti a me si presenta una figura maschile che non riconosco all'istante perché appena aprì gli occhi il sole mi dava fastidio.
Mi metto a sedere per capire chi è.
"Jaydon..." Dico a bassissima voce e mi chiedo se abbia sentito.
"Kristen.." a quanto pare sì.
Si mette accanto a me tranquillamente chiedendomi se può prendere una delle due cuffie; rimango immobilizzata e annuisco.
"Mi dispiace per quella sera...ero ubriaco e non ricordo neanche cosa ti ho detto.." mi dice voltandosi da un'altra parte.
"Chi sei? E chi è Erik?"
"Cazzo. Davvero ti ho detto di lui?"
Si volta verso di me in cerca di una risposta.
"Mi hai praticamente minacciata e hai detto che lui ti deve qualcosa."
"Ero ubriaco Kris." Risponde prontamente.
"Cosa ci fai a San Francisco?" Gli chiedo.
"Per il tatuaggio.."
"Perché non te ne sei andato ancora?"
"Non pensi di fare un po' troppe domande?"
Mi sorride per diminuire la tensione che si è creata tra noi e tira fuori una sigaretta dal pacchetto.
"Mi dispiace Kris...io non posso darti nessuna risposta, devi saperlo dalla persona giusta."
Si passa una mano tra i capelli e fa fuoriuscire il fumo.
Ha più tatuaggi di me, un dilatatore nero all'orecchio sinistro e un piercing al sopracciglio.
"Hai finito di fissarmi?" Chiede girandosi verso di me.
Distolgo lo sguardo e per difendermi dico:"Guardavo i tuoi tatuaggi...ne hai molti."
"Trenta per l'esattezza."
"Wow sono tanti...io ne ho ancora 19."
Restiamo in silenzio per un paio di minuti mentre lui scorre tra le mie canzoni come se fosse la cosa più normale.

"Devo andare Kris, ho un treno da prendere tra un'ora...ci rivedremo sicuramente."
Si sporge dandomi un bacio sulla guancia, si alza e se ne va.

Sono le sette e il sole è tramontato già da un po' perciò decido di tornare a casa prendendo un autobus.
Riascolto per tutto il tragitto Fix you e ripenso a tutto quel che è successo: ammetto che è stato molto strano.

Arrivata a casa ho già preso una decisione e mi dirigo verso mio padre che è in cucina.
"Ciao piccola, finalmente sei a casa." dice appena mi vede.
Sorrido forzatamente avvicinandomi a lui.
"Papà...devo dirti una cosa..."
Non risponde aspettando il continuo di quel che devo dire.
"...voglio parlare con mamma e sei l'unica persona che può aiutarmi a trovarla."
Abbassa lo sguardo e smette di sorridere.
Da quando lei se ne andata mi ha assolutamente vietato di cercarla o parlarle tramite cellulare: diceva che lo faceva per il mio bene.

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