Capitolo 60- Silence.

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LAURA'S P.O.V.

"Laura..."

Sentii il tessuto del mio intimo strisciare contro il lenzuolo del letto, poi dei baci languidi lungo la mia schiena.

"Lasciami dormire..."

"Tra due ore dobbiamo prendere quei sei pazzi all'aeroporto."

"Con la nave cargo? Non entrano in una sola macchina. Lasciami dormire, ho avuto una notte piuttosto stancante e tu ne sei testimone."

"Eccome se lo so..."

Altri baci lungo il collo, poi sulla spalla sinistra.

"Ti prego Kendall..."

Mi voltai verso il soffitto, osservando il tetto senza crepe.

"Stai bene?"

"No."

"Cos'hai?"

"Sono confusa."

Lui sospirò, avvolgendo un braccio attorno al mio fianco, e stendendosi vicino a me.

"È stato bello. Sai, quasi due settimane senza di loro, soli a casa, con più di un letto, dei tavoli, degli ascensori delle case delle sorelle altrui, delle sedie, delle docce, delle vasche da bagno... abbiamo anche rotto un'anta dell'armadio." Ridacchiai a quello che aveva detto.

Non aveva tutti i torti, anche perché non c'era angolo della casa in cui non eravamo stati fermi.

"Hai dimenticato i divani, Ken."

"Già, in tutti e tre i divani."

"Sì."

Ridacchiammo entrambi, stringendoci l'uno all'altra.

"Non è stato male. Un po' come i 'vecchi' tempi." Sorrisi io.

"Mi manchi."

Sospirai.

"Abbiamo dei problemi con le relazioni, lo sai anche tu."

"Ma con Selyade in Europa, James e Stella sposati e il resto della banda legati a vita, noi potremo essere felici, non credi, Laura?"

"Sai che ti amo."

"Anche io, ma questo non giustifica il perché non riprovare. Perché non facciamo uno sforzo e ci riproviamo? Potrebbe funzionare tutto. Tutto."

Passai una mano sul viso, cercando di ignorare il mio cuore che implorava di ascoltare le parole del mio ex.

"Kendall... io... senti, è complicato. Io non... mi sento pronta a ricominciare..."

"Ti aiuterei io, te lo prometto. Ti prometto che tutto potrebbe cambiare, se solo mi dessi una possibilità."

"Ho dato troppe possibilità alle persone sbagliate, e non riesco a trovare un motivo per dartene un'altra."

"Perché mi ami, è un motivo abbastanza importante?"

"Già, ti amo da impazzire. E non puoi capire quanto mi manca la  sensazione d'amore che c'era tra noi. Un po' come quella di questa notte. Mi manca il nostro 'noi', anche se so che non sarà più come prima."

"Vuoi davvero rinunciare al tuo lieto fine per proteggere quello degli altri?"

"Voglio che le altre persone siano felici, non importa quello che mi è successo. Tutti meritano il lieto fine."

"Anche tu."

"Non è questo il punto, Kendall."

"Allora regalami il lieto fine, e resta con me, amami come hai fatto prima. Dammi il mio lieto fine, e saremo felici entrambi."

Mi diede un leggero bacio sulle labbra, poi si alzò dal letto e se ne andò fuori dalla stanza, lasciandomi sola ed in preda ai pensieri.

~~~~~~~~

"Secondo te, se prendiamo la jeep ci entrano tutti?"

"Non ne sono completamente sicura, ma forse sì. Sai, magari si stringono nel vano scoperto."

"Hai ragione, prendi le chiavi."

Gliele porsi ed entrammo in macchina, partendo piuttosto velocemente.

Verso metà tragitto, presi parola.

"Forse hai ragione, su quel fatto, sai..."

"Allora ricominciamo?"

"No... posso pensarci. Posso pensare alla tua proposta e decidere se è davvero ciò di cui ho bisogno dal futuro."

"Non è un no, quindi?"

"Non è nemmeno un sì."

"Sai che non mi arrenderò, cara."

"Oh, eccome se lo so. Lo so sin dalla prima volta in cui ti ho visto. E quando mi hai dato il primo bacio."

"Sei tosta..."

"...ma anche tua."

Sorrise alla mia affermazione, per poi fermare la macchina.

"Sei pronta a rivedere quei pazzi?"

"Mai stata più pronta di così."

~~~~~~~~~

"E OH MIO DIO, ABBIAMO FATTO IL GIRO SULLA TORRE EIFFEL. NO, TU NON CAPISCI. LONDRA. SIAMO ANDATI IN QUELLA FOTTUTA CITTÀ. PARIGI, LONDRA, LUSSEMBURGO, E ABBIAMO FATTO UNA CAPATINA AD OSLO. MA CAPISCI?"

Era circa mezz'ora che Stella gridava per casa, raccontandomi cosa aveva fatto con loro in viaggio.

"Lo hai detto... credo trentadue volte da quando sei arrivata. Mi vuoi fare pesare il fatto che non sono sposata?"

Subito si rabbuiò.

"Stella, ma non dicevo sul serio!" Sorrisi per rassicurarla, ma lei non sembrava del tutto convinta.

"Laura, ma tu e Kendall?"

"Niente, solite cose, pizza, nutella, film, e cazzate."

"Niente di più piccante?"

Forse è meglio che tu non ti sieda sul tuo letto per un po'. Avrei dovuto cambiare le lenzuola. Dannazione.

"La cosa più intrigante è stata, aver sporcato di pizza la tovaglia."

E probabilmente, ma probabilmente, averla sporcata anche di altro. Di colore leggermente bianco(?)

"Ma sei sicura? Neanche un bacino?"

In quale zona del corpo?

"Affatto, ti ho detto che rimarremo solo amici..."

Con uno 'scopa' davanti, magari.

"Che cosa triste... ma sei sicura? A me Kendall sembrava strano..."

Quanti pompini gli ho fatto? Dieci sicuro.

"Se i ragazzi non lo avessero buttato a terra all'aeroporto magari non sarebbe stato 'strano', no?"

Sì, e noi quante volte ci siamo buttati a terra? Magari nudi?

"Hai ragione... scusa ancora, vado a sistemare le valigie... a dopo!"

Mi lasciò un bacio sulla guancia, per poi salire sopra.

Ridacchiai da sola per circa due minuti, ripensando a quante volte ci eravamo buttati a terra, sul letto, o sui divani, o su qualsiasi altra superficie piana.

Oh, fin troppe volte.

Remember 3...~ Big Time RushDove le storie prendono vita. Scoprilo ora