5.

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SETTEMBRE, Don't go.

"We all have our horrors and our demons to fight.
But how can I win, when I'm paralyzed?
They crawl up on my bed, wrap their fingers around my throat.
Is this what I get for the choices that I've made?
Don't go, I can't do this on my own.
Save me from the ones that haunt me in the night.
I can't live with myself, so stay with me tonight.
Don't go."


8.18

"Tesoro, svegliati. Oggi come stai? Spero vada tutto bene. Sai che la mamma è con te qualsiasi cosa succeda.
Se vuoi passare nel pomeriggio mi farebbe solo piacere, ah, salutami Gracy, ti voglio bene."

Il mio cellulare vibra e i muscoli sfregano per raggiungere il comodino su cui ho lasciato il cellulare prima di spegnere la sveglia qualche minuto fa.

Sembra tutto così grigio oggi, ed il che è normale, ma oggi ancora di più.

Mamma è sempre dolce con me ultimamente, non che prima non lo fosse, anzi, ma dopo il casino con Troye ci siamo trovati sempre più vicini.

Sono passate due settimane e mezzo da quando l'ho visto per l'ultima volta, ho smesso di rispondere alle chiamate che continuano ad arrivare ed ho smesso di pensarci.

Beh, smettere d pensarci proprio no, ma ci sto lavorando.

Anzi, cosa dico, non ho smesso per niente.

Troye Sivan è come una puntura di zanzara, per quanto il paragone possa sembrare paradossale.

Ma è proprio così, anche se non dovresti continui ad arrivarci a grattarti con le unghie fino a far sanguinare la pelle.

E all'inizio ti fa sentire così bene, ma poi, quando si arrossa e comincia a sanguinare fino a quando non si crea un altro strato di pelle e quindi va tutto a posto fa male e ti penti di averlo fatto.

Ed è proprio così, mi fa sentire libero nei miei pensieri potermi aggrappare ai nostri ricordi ora, respirando il suo profumo abbracciando quei suoi vestiti che sono rimasti a me.

Però poi, quando il momento passa e anche le scuse ed i bei ricordi mi sento così terribilmente male ad essere stato triste a ricordarmene.

E piango tutte le mie lacrime, mi sveglio nel bel mezzo della notte ritrovandomi nel letto degli ospiti di Grace avvinghiato alla sua maglietta blu, quella che mi aveva regalato dopo averla riempita del suo profumo.

Com'era buono, quel suo profumo.

Mi riempiva la mente anche quando dovevo concentrarmi su qualcosa d'altro.

Però no, non riuscivo proprio a pensare se lui era lì con me, con quei suoi occhi blu e quel suo sorriso così dolce.

Mi faceva alzare il cuore, facendomi sentire a qualche centimetro dal suolo.

E mi chiedo come la gente possa dire di essere innamorata.

Perché no, noi lo eravamo. E nessuno potrà mai amare come io ho amato Troye.

L'ho amato con ogni momento delle mie giornate, ho pensato a lui quando respiravo veloce e quando lo facevo piano, pensavo a lui quando chiudevo gli occhi e quando invece li tenevo aperti, pensavo ancora a lui.

Sempre, costantemente, come una promessa.

Ed è finita male, ma era amore.

Amore vero.

"Oh, piccolo mio!" Mi saluta mamma quando entro dalla porta con un piccolo mazzo di fiori.

Mi sussurra un "Non avresti dovuto."all'orecchio mentre mi stringe a se, riferendosi al regalo.

Non ci avevo neanche pensato, sinceramente, ma poi avevo visto questo nuovo negozio e mi ero trattenuto cinque minuti giusto per prenderle qualcosa.

Avevo quindi puntato per dei fiori, ed anche se la ragazza mi aveva poi informato che il bouquet lilla sarebbe stato meglio per una possibile dichiarazione d'amore l'ho preso, cercando di togliermi Troye il prima possibile dalla testa alla parola amore.

Quindi quella proposta d'amore è qui, con mamma, e non con altra gente.

"Allora, Ty. Che mi racconti? Tutto bene? Mi dispiace dirtelo ma in meno di mezzora devo scacciarti, arriva la signora Smith a farmi visita e so che non ti va molto a genio. Ti secca restare poco?"

"Ohw, no, mamma, nessun problema! Non ti racconto nulla di che, dato che non succede più nulla, e starò meglio, grazie di averlo chiesto. Vado a casa a dormire, ne ho bisogno."

"Resta, almeno dieci minuti. Mi manca vederti ogni giorno. Voglio dire so che è passato tanto da quando ti vedevo effettivamente sempre, ma sai, sono sempre la mamma." Noto dell'imbarazzo e della confusione nel suo tono, sperando di non portarmi alla mente determinate cose.

Tipo la convivenza con lui. Beh, mamma, non c'è l'hai fatta. Ma non è colpa tua, siamo noi sciocchi ad avere troppi ricordi che poi fanno male.

Le sorrido scuotendo la testa per farle capire che non importa, che tutto mi ricorderà di lui anche in futuro ma che imparerò a trovarne un lato positivo.

Passerà, passerà...


**********

Vi do il permesso di odiarmi, non aggiorno da davvero troppo tempo e mi dispiace, ora metto qualche capitolo per farmi scusare.

Diciamo che ho avuto dei problemi nel ritrovare il file originale e poi mi sono dimenticata di trovarlo, fino a poco fa.

Scusatemi davvero.. ma fatemi sapere se la storia vi sta entusiasmando!

(Lo so, la canzone è molto forte ma l'adoro.)

Virgy. x

Twelve. ||Troyler.Kde žijí příběhy. Začni objevovat