Firework

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-Come scusa? Ah allora ciao!- mi giro e mi incammino verso casa a passo svelto quando mi riafferra il polso e mi riporta a se lasciandomi sbalordita.

-Non mi mancherai perché sarai sempre nei miei pensieri, scema.-
Alzo lo sguardo e lo bacio. Un bacio intenso. Il primo.
Le sue labbra sono morbide e carnose. Mi fa uno strano effetto, un effetto bellissimo.

Mi stacco e lo guardo.

-Cretino! Mi hai fatta spaventare!-

Gli dico ridendo e dandogli una piccola spinta.

Anche lui inizia a ridere, e il cielo è come se si rasserenasse.

È ragazzo che può sembrare cupo, ma dentro di se è sempre in lotta con i suoi pensieri, ed è così incasinato che neanche lui a volte riesce a trattenersi.

In questo siamo molto simili. Anche io ci capisco poco di quello che mi sta succedendo, ma la sua mano intrecciata alla mia mi tiene legata a questa vita più di una catena.

Arriviamo a casa mia ridendo, poi non curandoci dei miei genitori, ci abbracciamo come se fosse l'ultima volta che ci vediamo. Lo stringo per paura che tutto quello che abbiamo passato sia solo un sogno.

-Non sei un sogno...vero?- gli chiedo mentre mi stringo sempre di più al suo petto.

- Mi definirei più un incubo, ma no, sono qua e non ti voglio lasciare...-

- Allora sei il mio incubo preferito. Quell'incubo che vorrei sognare ogni sera.-

-Ma gli incubi non fanno paura?-

-Si, ma tutta questa situazione mi spaventa, e poi se l'incubo sei tu posso dire che non avrò paura.-

- La mia piccola guerriera... Ti amo.-

- Ti amo incubo.-

Lo saluto con un bacio e chissene frega dei miei. Lui è qui e non mi interessa niente del resto. Lo amo più di qualsiasi cosa, non posso farci niente.

Siamo due bei disastri.

Entro in casa e i miei fanno finta di niente ma so che hanno visto tutto.



25 Dicembre

Sono a casa di mio nonno. É una graziosa casetta di montagna, fatta interamente in legno. La mia stanza è spaziosa, tutta decorata, ma la stanza che amo di più è la sala.

Piena di ricordi. Mi sono sempre messa alla destra sul divano bordeaux con mio nonno alla sinistra. Il tavolino di vetro davanti con su le carte da gioco, e il camino in cui la legna brucia sempre.

Una biblioteca infinita si estende sulla parete dinanzi a noi aprendosi sul corridoio che porta alle camere.

I miei genitori seduti sul divano accanto al nostro, mentre mio nonno ora dorme e io leggo un libro, e i regali sotto l'albero che aspettano di essere aperti.

Mangiamo verso le 12 e finiamo entro due ore. Non siamo mai stati una famiglia molto natalizia. Anzi io e i miei genitori ci permettiamo una sciata sulle piste vuote, essendo tutti a casa con la famiglia, mentre mio nonno va in giro per il paese.

Amo sciare, è come volare. Mi sento libera sulle piste. Ci siamo solo io e la velocità. Sono isolata da tutto e da tutti.

Posso pensare senza essere disturbata, e posso fare finta di essere qualsiasi cosa mentre sono sugli sci.

Ad esempio pensare al fatto che non mi sento con Genn da quando ci siamo lasciati a Milano...non risponde ai messaggi e nemmeno alle chiamate...non ne capisco il motivo.

Runaway || Urban StrangersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora