The Beginning

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Pov Lea

-Lea! Sbrigati. O farai tradi- sento a stento le parole di mia mamma, cerco di mettere a fuoco la sveglia
7:14
Merda. La sveglia non ha suonato e il bus passa alle 7:30 alla fermata.
Butto le mie amate coperte a terra e volo in bagno dove mi lavo la faccia e cerco disperatamente di sistemare quel nido che ho in testa che dovrebbero essere i miei capelli.
7:22
Posso farcela: prendo le prime cose che trovo (una camicia a quadri rossi e neri e dei jeans neri) metto le mie amate allStar rosse e mi affretto a prendere lo zaino.
Prima di scendere mi guardo un momento allo specchio: non perfetto ma comunque non è poi così male. Non mi trucco e volo in cucina dove saluto mia madre e mentre le do un bacio prendo una brioche e corro verso la porta. Le sento dire qualcosa ma non ci faccio molto caso.
7:28
Ho 2 minuti per arrivare alla fermata che non dista poi così tanto da casa mia. Mi ripeto mentalmente che posso farcela. Più perché non ho voglia di farmi 5 km di corsa per arrivare a scuola in orario.
Vedo l'autobus e inizio a sbracciarmi per farmi vedere. Fortunatamente l'autista mi vede e mi aspetta.
Grazie al cielo.
Mi siedo sul primo sedile che trovo e cerco di riprendere fiato, dato il fatto che sentivo il cuore in gola. Ristabilito un attimo il mio battito cardiaco mi rilasso un attimo.
- Hey stai bene? - mi giro verso il ragazzo che mi sta accanto, non l'avevo mai visto prima, sarà nuovo. Non è tanto male: capelli scuri, occhi a mandorla marroni scuri, e sembra pure gentile dal sorriso che mi regala.
- Ah no non ti preoccupare. Non mi era suonata la sveglia e ho fatto tutto un po di corsa. - gli sorrido. - Comunque piacere mi chiamo Lea. Tu sei nuovo o sbaglio?-
- si sono nuovo, mi chiamo Alessio, ma preferisco Alex, piacere. Oggi inizio il primo giorno allo scientifico. In teoria ci doveva esserci anche il mio conquilino qui con me... Ma in casa ho trovato un biglietto in cui mi avvertiva che sarebbe andato a piedi, ed è molto strano da parte sua visto che di solito è sempre in ritardo- mi risponde sorridendo e grattandosi dietro la testa. Okay è davvero dolce.
- Ah quindi fai lo scientifico con il tuo amico... È vicino alla mia scuola.Ho delle mie amiche li e mi hanno detto che non è esattamente una passeggiata.- e inizio a ridere ripensando alle facce delle mie amiche dopo i primi mesi di scuola.
- Ah ma lui non fa il liceo. Deve frequentare l'ultimo anno alla ragioneria - aspettate: ha detto ultimo anno di ragioneria?
- Si dal caso che anche io stia frequentando l'ultimo anno di ragioneria. Che indirizzo fa?-
- credo relazioni internazionali..- si volta verso di me e inizia a ridere di gusto. Devo avere una faccia da urlo mi Mounk.
- dalla tua faccia devo dedurre che anche tu frequenti quell'indirizzo. - continua lui ridendo.
- ci hai proprio azzeccato.- rispondo e inizio a ridere anche io.
Pur essendo solo 5 km da casa mia a scuola l'autobus ci mette sempre circa un quarto d'ora per arrivare, tra fermate varie e traffico. Così io e Alex iniziamo a parlare del più e del meno. Scopro che ha la mia stessa età, si è trasferito qui perché lui è il suo amico dovevano cambiare aria ( non ha detto altro quindi non chiedo altro) e che anche lui come me ama la musica.
Arrivati alla scuola scendiamo insieme visto che le nostre scuole si trovano una di fronte all'altra. Lo saluto quando mi viene in mente una cosa.
- Ma come si chiama il tuo amico?- gli chiedo mentre lo vedo allontanarsi.
Lui si gira e risponde -fidati lo conoscerai presto!- detto questo di regala uno di quei suoi sorrisi e se ne va, lasciandomi con un mucchio di domande in testa.
Mi dirigo verso il mio armadietto in sovrappensiero prendo i miei libri e vado verso la mia classe. Non mi accorgo di essere andata contro una persona e così mi ritrovo a terra, con tutti i miei libri e fogli ovunque.
-Ahia!- noto solo ora il ragazzo con cui sono andata a sbattere: un ragazzo piuttosto magro, capelli biondo cenere e... Oh mamma che occhi! Occhi così non li avevo mai visti: azzurro ghiaccio, splendidi.
- Scusa, non volevo ero soprappensiero. - mi sento un idiota.
- okay ma la prossima volta sta più attenta. Non vorrei che qualcun altro venisse investito da un tir- inizia a ridere lui. Non capisco la metafora: non assomiglio ad un tir, anzi, sono piuttosto magra.
- Beh potevi stare attento anche tu allora! Non è il massimo usare il cellulare nei corridoi- lo stuzzico io dopo aver notato il cellulare che ha in mano.
- Okay siamo pari- ride lui, aiutandomi ad alzarmi. Ah un sorriso bellissimo.
Mi aiuta a recuperare tutti i miei fogli e libri, intanto io non riesco a distogliere lo sguardo da lui.
- comunque. Mi chiamo Lea, tu?- -io mi chiamo.....-
DRIIIIIIINNN
Te pareva che la campanella non dovesse suonare proprio in quel momento?
- ehm senti io devo scappare! Ci si vede in giro! -
Lo vedo allontanarsi, e ora che ci faccio caso non l'ho mai visto...che sia... Metto da parte quel pensiero e corro in classe.
Alla prima ora ho economia, fortunatamente la prof arriva sempre più tardi e per questo entro in classe senza problemi. Mi siedo come mio solito vicino alla finestra e di conseguenza al mio amato muro. (si problemi? Sono innamorata del muro!)
Noto che Elisa (la mia compagna di banco, nonché mia migliore amica) è assente e cerco di rimettere in ordine tutti gli avvenimenti di questa mattina.
8:15
Strano,la prof non è ancora arrivata
La vedo entrare e tutti ci alziamo augurandole il buongiorno. Aspettate a pensare che siamo di quelle classi modello...
La prof ci fa sedere e inizia.
- Ragazzi da oggi  si aggiungerà a noi un nuovo alunno, entra pure.-
Vedo entrare un ragazzo a testa bassa, alza la testa e incrocia il mio sguardo. Non può essere:
-TU?!- diciamo all'unisono.

SPAZIO DELL'AUTRICE
Ciao a tutti! Sono nuova e questa è la mia prima storia... Spero vi piaccia😊

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