Cry...

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Mi svegliai di soprassalto quando la sveglia (finalmente dopo tempo) suonò.
Scivolai giù da letto a malavoglia, chi il primo di dicembre preferisce andare a scuola piuttosto di stare sotto le sue morbide coperte?
Mi preparo con calma dopo giorni, mi lavo la faccia, mi metto un filo di matita e il mascara. Non ho mai amato truccarmi pesantemente.
Fuori sembra ci sia piuttosto freddo perciò opto per un maglione color cipria e dei jeans neri.
Decido di mettermi gli stivaletti neri, metto il cappotto, la mia amata cuffia, prendo lo zaino ed esco.

Come immaginavo c'è piuttosto freddo, perciò mi affretto ad arrivare alla fermata dove di solito il bus è sempre in anticipo.
Arrivo e sono felice di trovare Alex.
- Una buona volta che non sei di corsa!- dice lui sorridendomi.
- Eh già! Ma noto che qualcun altro ha preso il mio posto!- lo incalzò io notando Genn che si avvicina correndo alla fermata.
- Ehi può capitare!- dice lui affiancandoci.
Ci mettiamo tutti a ridere per poi salire sull'autobus.
- La prossima volta che fate una rimpatriata abbiate almeno il buonsenso di dirmelo, magari non ti aspetto a casa per mangiare.- dice Genn riferendosi al giorno precedente... Chissà quanto avrà aspettato Alex.

Arriviamo a scuola e salutiamo Alex mentre ci avviamo verso l'entrata. Non ho voglia di aspettare la campanella perciò ci dirigiamo direttamente in classe.
Mentre stiamo parlando entriamo  io vengo investita da un bufalo... Ah no è solo l'Elisa che mi stringe in uno dei suoi enormi abbracci. Io ricambio felice,bmentre vedo Genn mettersi al suo posto.
- Scema perché non hai risposto ai messaggi!? Mi stavo preoccupando!- mi sgrida lei con uno dei suoi toni accusatori, ma so che ci tiene.
- Scusa Eli ieri non ho proprio usato il cellulare, martedì mi era venuto uno dei miei soliti mal di testa perciò mi sono riposata. Ma piuttosto tu come stai?-
- Io a meraviglia! Ah proposito...chi è il ragazzo nuovo?? Ieri mi sono messa vicino a lui e non mi ha nemmeno rivolto la parola ma vedo che con te va d'accordo- mi chiede lei con un sorriso malizioso... La conosco troppo bene se non le spiegò le cose come stanno la cosa potrebbe degenerare.
- Si, andiamo d'accordo ma è solo un'amico. Non pensare peggio. Sai cosa ne penso sull'amore. Piuttosto... Se ti sei messa vicino a lui significa che eri nel mio banco...- inizio io e lei annuisce
- Bene...prova a rubarmi il posto e ti ritrovi in mare!- finisco guardandola molto male.
Lei mi guarda per poi iniziare a ridere e rispondermi semplicemente con un'ok.
- Hai detto che con te non ha parlato... Ha parlato con qualcuno che tu sappia.- le domano abbassando la voce in modo tale da non farmi sentire da Genn
- L'ho visto parlare con Alessandro...- risponde e noto il rossore sulle sue guance.
- Te pareva che tu non notassi cosa facesse Alessandro!- la prendo in giro io. È dall'inizio dell'anno che è innamorata di quel ragazzo. Il solito belloccio... Io non ci vedo niente di che.
- Ma smettila- mi ammonisce lei dandomi una piaccia pacca sul braccio.
Elisa è più o meno alta come me, ha i capelli lunghi e parecchio mossi, quasi ricci. È molto eccentrica, io a differenza sua sono piuttosto calma. Siamo amiche dalla terza, in prima e in seconda non eravamo nella stessa classe. Ora è la mia più cara amica a scuola...si c'è anche Davide ma per un po, anche se lo vedrò spesso preferisco non parlargli.
- Piuttosto i tuoi sono via?- riprende l'Elisa cambiando discorso
- si, fino venerdì sera. E poi da sabato fino al 20...- rispondo io... Già erano più di due settimane...
- Bene allora dopo e domani andiamo al bar!- dice lei facendomi tornare il sorriso.

Giovedì e venerdì passano velocemente, anche se il fatto che Genn non parli con nessuno mi preoccupa.

Il venerdì Mentre torno a casa da un bel pomeriggio con Elisa noto che le finestre di casa mia sono aperte...possibile che...
Non faccio in tempo a finire il pensiero che mi fiondo in casa e vado addosso a mia madre senza pensare che forse ora, a 18 anni io sia diventata pesante...
- Lea pesi!- mi ammonisce mia madre mentre io la lascio in modo tale da salutarla bene.
- Pensavo sareste arrivati solo stasera...- le chiedo io sprizzando felicità da tutti i pori. Spesso i miei non sono in anticipo.
- Abbiamo preso l'aereo prima...volevamo farti una sorpresa.- disse mio padre scendendo le scale.
Io lo abbracciò e lui ricambia mentre sento il pizzicare della sua barba sulla mia testa.
- Grazie!- dico ad entrambi con un grandissimo sorriso.
- Che ne dici di aiutarmi con la cena?-
- Certo!- così io e mia madre ci avviamo in cucina per preparare una sostanziosa cena.
Parliamo di tutto e di più durante il pasto finché...
- Ci farai conoscere i tuoi amici vero-
Mentre mi madre dice questo a momenti non mi strozzo con il pesce.
- Emh...certo! Sono molto gentili!- rispondo io piuttosto imbarazzata.
Finiamo di mangiare e ci mettiamo in sala, io sulla mia poltrona e i miei sul divano e mi raccontano il loro viaggio come tanto tempo fa.

22:30
- Lea è meglio se vai a letto...hai scuola- dice mia mamma alquanto dispiaciuta.
- Hai ragione... Emh ci sentiamo! E non preoccupatevi okay? Se succede qualcosa vi chiamo- li rassicurò mentre li abbraccio.
- Si, ci sentiamo...- dice mio padre.
Mi avvio per le scale quando mia mamma mi blocca.
- Ti vogliamo bene, ricordatelo.-
- Anche io- le rispondo per poi andare a letto.

Mi risveglio con il suono della sveglia e la luce delle inferiate.
I miei sono partiti alle 5 così mi limito a prepararmi per più di due settimane a casa da sola.

Quando arrivò alla fermata dell'autobus noto Alex e lo salutò con un grande sorriso.
- E genn? Anche oggi in ritardo?- gli chiedo io scherzando, poi noto che è piuttosto cupo e non mi ha neanche salutato. Capisco ora che c'è qualcosa che non va.
- Oggi non verrà...- si limita a dire
- Sta male?-
- No.- e tronca la conversazione li. Ora sono sicura che c'è qualcosa che non va.

Tutto il percorso dell'autobus rimaniamo in silenzio e questo non fa che aumentare la mia agitazione.

Cosa sarà successo? È l'unica cosa a cui riesco a pensare per tutta la mattinata così prendo una decisione per me estrema arrivo alla fermata dove ritrovo Alex.
- Oggi vengo da voi.- mi limito a dire
Sul volto di Alex ( che era ancora cupo ) vedo una nota di cos'è? Gratitudine? E annuisce per poi tornare a guardarsi le scarpe.
Fuori fa ancora freddo, c'è nuvolo, ma non sono nuvole che portano pioggia, sono più chiare...come quelle che portano una sottile neve...ma si limitano a stare lì ferme. Niente neve che potrebbe ricordare un po di felicità. Solo grigio...come la tristezza.

Seguo Alessio fino una casetta non troppo grande ma comunque accigliante.
- La sua camera è l'ultima in fondo.- mi dice lui prima di entrare in cucina.
Dubbiosa salgo le scale di marmo bianco è noto che in casa non è appeso niente alle pareti. Come se qualcuno non volesse ricordarsi il passato...

Arrivo alla porta e faccio un respiro profondo. Chi sono io per entrare in una camera di uno sconosciuto? Sarebbe la domanda più ovvia. Ma non mi interessa. C'è qualcosa che lega me e questi ragazzi che nessuno può capire. Neanche io.
Sento una chitarra suonare poi si blocca così decido di bussare.
- Alessio ti ho detto di lasciarmi in pace!- sento la voce di Genn tesa...è arrabbiata.
- Non sono Alex. Gennaro apri questa porta.- gli dico io. Non so questa arroganza da dove l'abbia tirata fuori, e mi ero dimenticata che il suo nome per intero lo fa incavolare.
Aspetto un po e iniziò a perdere le speranze quando sento un lucchetto che si apre e intravedo Genn sulla porta.
- Ti ho detto di non chiamarmi così.-
- Non mi interessa. Dobbiamo parlare.- lui si rassegna e mi fa entrare.
La sua stanza è spoglia sulle bianche pareti. Sulla scrivania sono sparsi diversi fogli come sul letto. Non ci bado e mi siedo sulla sedia  mentre lui si appoggia al letto.
- Cos'hai?- gli chiedo schietta
- Niente.-
- Dimmelo. Voglio aiutarti. Perché stai solo? Sei un ragazzo fantastico non dovresti isolarti!- le parole mi escono dalla bocca e oramai non so fermarle.
- mi sei stato vicino sempre anche se ci consociamo da poco. Oggi mi hai fatto preoccupare! Genn pochi giorni fa mi dissi che ora sono parte della tua vita. Bene allora fammi partecipe di quello che provi! Dimmi Cos'hai...io voglio aiutarti...perché anche tu fai parte della mia vita...e ho bisogno del ragazzo che ho conosciuto io.-
Lui si guarda le scarpe, mi rendo conto che sto urlando e sento gli occhi pizzicare, non mi ero resa conto stessi per piangere.
- Io...non lo so- la sua voce trema e lì mi alzo dalla sedia e mi inginocchio davanti a lui. Gli prendo le mani e lo guardò. Anche lui ha gli occhi lucidi.
- Credo sia ora di raccontarti chi sono...-

Spazio dell'autrice
Premetto che Questo è un capitolo "ponte" ( e che non mi convince)perché ora si scoprirà chi è Genn e non so quanto verrà lungo il prossimo ma se tenevo anche quella parte diventava troppo lungo questo capitolo.
Grazie per i commenti! Sono felice che ci teniate, ma d'ora in poi non so quando posterò...sono piena di verifiche.
Cercherò di postare ogni 2/3 giorni.
Per ora è tutto.
BAELL A TUTTI!

Runaway || Urban StrangersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora