CAPITOLO 3.

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Vado in cucina e faccio colazione.
Dopo la scuola andrò alla chiesa abbandonata, magari troverò delle risposte.
- Buongiorno tesoro! - dice mio padre dandomi un bacio sulla guancia. - Stamattina ti sei svegliata presto? - domanda.
Annuisco, guardo l'orario e sono in ritardo. Non ce la farò ad arrivare in tempo dato che devo andare a piedi. Saluto la mamma ed esco di casa, inizio a camminare velocemente verso la scuola. Penso a Madison e a cosa dovrò dirgli quando la incontrerò, vorrei evitare il momento o semplicemente ritardarlo il più possibile, non mi va di parlare con lei se continua a comportarsi in modo freddo con me, non potrei sopportarlo. Anche se, diciamo la verità, io non mi sono comportata male nei suoi confronti anzi è stata lei a comportarsi male nei miei confronti quindi decido che sta a lei fare la prima mossa e mi aspetto delle scuse da parte sua.

Guardo l'orario e sono già cinque minuti in ritardo, affretto il passo quasi corro. Finalmente arrivo e vado subito agli armadietti, prendo velocemente i libri e corro in classe. Faccio un respiro profondo ed entro.
- Buongiorno. - dico facendo un mezzo sorriso. - Scusi per il ritardo - continuo.
Mrs Lawrence mi incenerisce con il suo sguardo, abbasso la testa e mi siedo al mio solito posto. Madison si è seduta dall'altra parte della classe e non mi ha degnata di uno sguardo, ma che cosa gli prende a quella ragazza. Mi sto davvero innervosendo, ma devo calmarmi o Mrs Lawrence mi manda in punizione dopo la scuola ed io non posso.
Cerco in tutti i modi di non pensare a Madison, ma è l'unica cosa che riesco a fare. Vorrei tanto che venisse da me a chiedermi scusa, ma si sta comportando peggio. Voglio parlarle, ma devo trovare il momento perfetto per farlo.
Nelle ore successive cerco di avvicinarmi, ma lei sembra che mi stia letteralmente evitando. Non è mai da sola sta sempre insieme alle sue amiche e al suo nuovo ragazzo Ryan, ho provato anche ad andarle vicino, ma quando l'ho fatto lei ha appiccicato la sua faccia a quella di Ryan. Sto iniziando ad odiarla.

A pranzo decido di andare alla statua per starmene un po' da sola e riflettere sul da farsi.
Mi siedo sulla panchina e guardo il cielo. Il cielo che proprio oggi è limpido e c'è un sole da invidiare, sorrido. Prendo il telefono e inizio a cercare su google il percorso che devo fare per arrivare alla chiesa. Allora devo prendere la metropolitana all'Astor PI e scendere a E 180 St per poi proseguire a piedi. Penso di aver capito più o meno tutto il percorso, alzo la faccia e vedo un tizio che mi sta fissando. Sobbalzo. - Da quanto tempo sei lì? - domando.
Lui continua a guardarmi, è bello alto, ha i capelli biondo cenere e gli occhi azzurri come il cielo. È impossibile non guardare i suoi occhi sono stupendi e non sono di quell'azzurro chiaro anzi sono di un azzurro molto intenso quasi blu. Non mi accorgo che si è avvicinato a me, con lo sguardo seguo i suoi movimenti, si siede accanto a me.
- Devi stare attenta a ciò che fai - dice.
Corrugo la fronte e la mia faccia gli dice tutto, sono confusa.
- Non fidarti di nessuno nemmeno delle persone a cui tieni di più. Le persone non sono tutte uguali e quelli che credevi tuoi amici possono diventare tuoi nemici - dice.
Ma cosa sta dicendo questo, all'improvviso viene qui e inizia a sparare le prime cazzate che gli vengono in mente.
- Senti - dico ed alzo gli occhi al cielo per poi riporre il mio sguardo verso di lui, ma quando mi giro lui non c'è più. Sto impazzendo.
Immagino che sarà dovuto scappare ma sono davvero sconvolta da tutto ciò.
Sono sicura che lui stesse parlando di Madison, voleva intendere che non dovevo fidarmi di lei e perché mai? Siamo sempre state molto amiche e ci siamo sempre dette tutto, lo so che lei si sta comportando in modo strano ma io le voglio bene e mi fido di lei come nessun'altra persona al modo.

Finalmente finiscono le lezioni.
Esco fuori scuola e vedo Madison insieme ai suoi nuovi amici vorrei avvicinarmi per parlarle ma non è il momento, devo solo pensare ad andare alla chiesa. Mentre mi allontano la guardo e lei sembra davvero felice con loro, ma cosa ho sbagliato?
Scuoto la testa, non ci devo pensare e continuo a camminare per la mia strada.
Dopo 15 minuti a piedi sono arrivata alla stazione, finalmente. Ehm adesso devo capire quale direzione devo prendere.
' Il treno in direzione Bronx sta partendo dal binario 2'
Ma cos, guardo il treno che dovevo prendere andare via. Mi avvicino ad una signora - Tra quanto tempo partirà il prossimo treno? - le domando.
- Venti minuti - risponde.
Mi viene da piagnucolare, mi annoiavo ad aspettare venti minuti lì, mi avvio verso il binario 2 così almeno il prossimo non l'avrei perso sicuramente.
Per ammazzare la noia decido di ascoltare la musica, prendo le cuffiette e metto la playlist degli all time low.
Runaways.
Questa canzone mi piace un sacco. Inizio a canticchiare - So let's runaways, they will have to find another heart to break - muovo la testa a tempo di musica.
Dopo un po' iniziano a venire le persone e mi sembra di vedere quel ragazzo, spalanco gli occhi e cerco di mettere bene a fuoco, ma sembra che non ci sia più. L'avrò immaginato.
Tra due minuti dovrebbe arrivare il treno così mi alzo e aspetto impaziente.
Eccolo, il treno sta arrivando. Finalmente. Appena si ferma salgo subito e mi siedo. Il viaggio sarà lungo, tipo ci vuole un'oretta e poi dovrò camminare a piedi. Valerà la pena fare tutto ciò? Spero di sì.

'Prossima fermata E 180 St'
Mi alzo e mi avvicino allo sportello, finalmente sono arrivata. Il treno si ferma ed io scendo, guardo l'orario e sono le 5.10, per le 7 devo prendere il treno per tornare. Mi squilla il telefono, è mia madre. Cazzo mi sono dimenticata di avvisarla, rispondo.
- Ciao mamma -
- Ma dove sei? - mi domanda.
- Ehm mi sono dimenticata di dirti che dopo scuola andavo con Madison in centro - mento.
- Potevi avvisarmi prima eh! - dice mia madre un po' incazzata.
- Scusa, comunque penso di tornare verso le otto e mezza massimo nove, okay? Non stare in pensiero per me -
- Va bene, ciao - dice e stacca la telefonata. Mi sento più tranquilla adesso.
Inizio a camminare a passo svelto. Esco dalla stazione e devo girare a destra per poi proseguire dritto, arrivati ad un incrocio devo svoltare a sinistra, continuo a camminare. Sono quasi arrivata sulla strada. Mi guardo intorno ed è tutto così strano qui, ho un po' paura non so se ho fatto bene a venire qui, proseguo e mentre cammino vedo un enorme giardino che visto da qui è davvero inquietante, è tutto recintato infatti per entrare bisogna passare per un cancello. E' una distesa di erba con qualche albero qua e là, infondo ci sono delle giostrine per i bambini. Adesso è completamente deserta e questo lo rende ancora più inquietante, menomale che non devo entrare qui dentro anche se la chiesa non è meglio, il solo pensiero rabbrividisco. Faccio un respiro profondo e proseguo.
Arrivo in fondo al vicolo e finalmente vedo la chiesa. Ha l'aspetto di una qualunque chiesa, deglutisco. Ho paura, tanta paura. Le mie gambe non si muovo e non hanno intenzione di muoversi, sono una cagasotto. Passa un po' di tempo prima che trovo il giusto coraggio per entrare. Mi avvio, ci sono delle recinzioni per non far entrare le persone ma ovviamente queste possono essere sorpassate con abbastanza facilità. Mi ritrovo di fronte all'entrata e piano piano entro. Tutto è completamente distrutto, qui non c'è niente di speciale. Entro in una saletta e neanche qui sembra esserci qualcosa di tanto importante. Vedo delle scale che portano al piano di sopra, ehm non saprei proprio se salire o meno. Il cuore mi batte fortissimo però con tutto il coraggio che ho salgo piano piano le scale. Sembra tipo di stare in una casa, c'è la cucina, il salone, il corridoio. Guardo attentamente quest'ultimo e mi sembra di averlo già visto, ma si certo nel sogno dove c'era quella bambina. Continuo a camminare per la casa in cerca di qualcosa, ma non trovo assolutamente un bel niente. Poi come per magia vedo una stanza che prima mi pare di non aver visto entro ed è la stessa stanza del sogno dove quella bimba mi diceva di andare nel muro. Guardo il muro, ma non c'è niente così mi avvicino un po' e sul muro appare un angelo con le ali aperte e un cerchio intorno a lui, un lampo di luce irradia la stanza e davanti a me si apre una porta. Mi guardo intorno e vedo il mio corpo disteso a terra, questa volta non sono spaventata continuo a camminare verso la porta per vedere dove arriva. La luce diventa sempre più abbagliante.
Quando finalmente la luce sembra essersi spenta, mi ritrovo in un posto strano. È tutto buio e ci sono persone o per meglio dire angeli morti a terra, ma cos'è successo? Continuo a camminare e non c'è nessuno a parte i morti. Sento un rumore, mi giro di scatto e vedo di nuovo quel tizio dagli occhi blu solo che adesso anche lui ha le ali.
- Ti spiegherò tutto, vieni - mi dice, lo seguo in una stanza che dovrebbe essere il salotto ed è enorme. Wow.
Ci sediamo sul divanetto.
- È difficile da spiegare, ma tu ascolta e basta, okay? - dice ed io annuisco.
-Allora gli angeli sono sempre esisti. Il primo angelo venuto in terra fu Uriel che letteralmente significa luce di Dio, da quando Uriel venne in terra i demoni anche essi esistevano già e lui da sempre ha protetto gli esseri umani come meglio poteva. Lui era da solo quindi non riusciva a combatterli tutti così decise di invocare Dio, a tutti gli angeli è sconosciuto come lui abbia fatto perché dicono che sia rischioso però nei libri antichi in quelli più importanti, che sono custoditi nel Palazzo, c'è scritto. Comunque per farla breve chiese a Dio che più angeli scendessero in terra così che potessero combattere contro i demoni e salvare gli essere umani. Così oggi ci troviamo due regni, quello dei demoni e quello degli angeli, ovviamente questo è detto molto in breve - mi guarda ed io sono esterrefatta, devo metabolizzare tutto.
-Come faccio ad essere un angelo? - è l'unica cosa che riesco a dire.
-Sinceramente questo non lo so neanch'io. Solitamente si diventa angelo tra l'unione di questi due, un po' come gli esseri umani ed è quello più comune oppure, ma questo avviene raramente, quando una persona muore e il suo animo è puro perché cerca in tutti modi di aiutare gli esseri umani.
Tu non sei morta quindi...-
La testa inizia a girarmi e non sento più cosa sta dicendo il tizio. La vista mi si annebbia e poi il buio.

(Spero che la storia vi stia piacendo, grazie mille💜)

Tenshi to Akami - The Sacrifice.On viuen les histories. Descobreix ara