CAPITOLO 2.

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Prendo lo zaino. Mi avvicino a papà e lo saluto con un bacio sulla guancia.
- Ciao papi, ciao ma. - dico facendo un cenno verso mia madre ed esco di casa.
C'è Madison che mi aspetta con la sua nuova auto, una piccola auto rossa che esprime a pieno la sua personalità. Madison è la mia migliore amica, ci conosciamo da qualche anno ed è una persona fantastica.
Entro nella sua auto, a dicembre ha compiuto 16 anni e qualche settimana fa ha preso la patente, mentre invece io che ho compiuto 16 anni a luglio non l'ho ancora presa perché i miei dicono che sono ancora troppo piccola per guidare.
- Heyy - mi saluta dandomi un bacio sulla guancia. - Come stai? Ho saputo che ti sei di nuovo sentita male ieri. -
- Eh sì, però adesso mi sento molto meglio, è tutto passato. - dico sorridendo.
- Sei sicura? - dice distogliendo un attimo lo sguardo dalla strada.
- Si - rispondo con tutta la convinzione che ho
-Mi sento meglio, ma adesso non ci pensiamo okay? -
- Va bene, va bene. Se lo dici te, ti devo credere - dice sorridendomi.
Arriviamo a scuola, un enorme edificio antico in stile neoclassico con un enorme porta da cui entrare ed un giardino stupendo con enormi alberi che lo accompagnano. Io l'ho sempre amato, da quando sono arrivata in questa scuola la prima volta. Questo edificio anticamente era un castello dove famiglie nobili si riunivano per dare feste e poi successivamente è stata ristrutturata come scuola pubblica. Già immagino a quanto deve essere stato bello vivere in questo castello e ogni volta che lo guardo non smetto mai di stupirmi.
Saluto Madison con un cenno e mi dirigo subito al mio armadietto per prendere i libri della prima ora. Io e Madison non abbiamo tutte le lezioni uguali, ci siamo conosciute a lezione di letteratura; lei si era seduta accanto a me e subito ha iniziato a parlarmi come se ci conoscessimo già e all'improvviso senza neanche rendermi conto siamo diventate amiche, se non fosse stato per lei penso che oggi mi ritroverei a passare le mie giornate in solitudine.
Quando apro l'armadietto cade un bigliettino, lo prendo ed è lo stesso che c'era nel libro di storia
"W 199th St"
Ancora lo stesso indirizzo, non capisco cosa ci fosse lì e di chi mi mettesse questi stupidi bigliettini ovunque. Spazientita vado in classe. Mi siedo al mio solito posto, il professore di matematica entra in classe ed inizia la sua fantastica lezione.
Per quanto volessi seguire non ci riesco, l'unica cosa a cui penso è a quell'indirizzo.
All'improvviso la testa inizia a farmi male.
Vedo un angelo seduto accanto a me e mi sta guardando.
- Raggiungi l'edificio è importante- e scompare.
Il cuore mi batte fortissimo e il mal di testa smette con la scomparsa del ricordo, in realtà non è stato un ricordo ma con altre parole non saprei proprio come descriverlo, quell'angelo mi ha detto di raggiungere l'edificio, ma quale edificio? Poi come un flash mi ricordo dell'indirizzo che istintivamente senza neanche rendermi conto l'avevo scritto sul quaderno di matematica
"W 199th St".
Devo per forza raggiungere quell'edificio e cercare di capire qualcosa perché è davvero stressante tutto ciò. Però ho paura, ho paura di trovare qualcuno che magari mi vuole uccidere. Devo cercare di calmarmi e devo pensare lucidamente, a pranzo avrei parlato con Madison di questi strani avvenimenti accaduti negli ultimi giorni così che potesse aiutarmi a capire qualcosa, se ci sarebbe riuscita.

Nella quarta ora io e Madison abbiamo lezione insieme, letteratura.
- Hey piccolaa - mi dice abbracciandomi.
- Ehii - rispondo ricambiando l'abbraccio.E ci dirigiamo in classe. - Dopo devo dirti una cosa importante, ci incontriamo alla statua per pranzo?-
- Okay, non è niente di grave vero? Non sei mica malata? - domanda spalancando gli occhi.
- Nono. Non preoccuparti, sto benissimo. Stai tranquilla- dico sorridendo. E sembra tornare serena.

A pranzo mi dirigo subito alla statua. La statua è un posto davvero carino, si trova nel cortile posteriore della scuola e nessuno ci va perché è un po' isolato ed inquietante. Io e Madison l'abbiamo chiamato così perché c'è un enorme statua dove una donna è stesa a terra e un angelo la sta prendendo, anche se in realtà sembra tipo che si stiano abbracciando.
Noi ci andiamo da sempre quando vogliamo stare un po' tranquille e mi sembra il posto perfetto per parlare.
Mi siedo sulla panchina e aspetto nervosa l'arrivo di Madison. Dopo cinque minuti la vedo sbucare, ha un sorriso stampato in faccia e di conseguenza sorrido anch'io. - Cos'è successo? - dico guardandola, è troppo felice, sarà successo sicuramente qualcosa.
- Ryan mi ha chiesto di uscire - dice quasi urlando.
- Awww che bello, finalmente dopo tre anni - dico abbracciandola.
- Sii sono davvero felice, allora cosa dovevi dirmi? - dice.
- Mhh, allora non saprei da dove cominciare - dico.
- Parla, ti ascolto - mi dice rassicurandomi.
- Allora negli ultimi giorni sono successe cose davvero strane - dico e lei mi guarda incuriosita - Ho fatto un sogno strano dove c'era un angelo che mi diceva delle cose che mh adesso non ricordo - dico omettendo una cosa. - Poi stesso quella sera all'improvviso mi è caduto il libro di storia e dentro c'era un biglietto con scritto un indirizzo. Mi sono davvero spaventata, non sapevo cosa fare così ho lasciato perdere e ho cercato di non pensarci ma... stamattina quando sono venuta a scuola ho aperto l'armadietto e ho trovato di nuovo il biglietto con l'indirizzo e poi nell'ora di matematica ho avuto una specie di visione/ricordo dove c'era sempre questo angelo che mi diceva sempre di raggiungere l'edificio ed io..ed io non so davvero cosa fare, sto andando in panico. - dico sempre più agitata.
- Fammi vedere l'indirizzo. - dice soltanto. In realtà mi aspettavo una reazione diversa, pensavo che mi avrebbe presa per pazza.
Cerco nel mio zaino il biglietto che ho trovato sia a casa che a scuola, ma non li trovo sembrano scomparsi nel nulla eppure mi sono rassicurata di metterli nello zaino prima di venire qua.
- Aspetta, adesso lo trovo.- dico facendo una risata nervosa.
Continuo a cercare nello zaino, ma davvero non ci sono più allora provo a cercare nel quaderno di matematica dove l'avevo scritto quella mattina, ma sembra che anche lì sia scomparso. Non è possibile che succeda una cosa del genere. I miei occhi sono spalancati e sono in prenda ad una crisi.
- Erano qui - dico agitando la cartella e buttando a terra tutto ciò che c'è dentro. - Erano qui dentro - continuo. - Non è possibile - dico scuotendo la testa - Non è possibile-
Mi metto quasi a piangere per la disperazione quando Madison mi dice - Te lo ricordi a memoria l'indirizzo?-
Rimango un po' interdetta da quella domanda e allora cerco di ricordarmi in tutti modi l'indirizzo, ma non ci riesco.
- No - rispondo infine.
- Mh ho capito. Io direi che devi lasciar perdere tutto e di non farti prendere dal panico. Andrà tutto bene- dice sorridendomi per poi alzarsi e andare via.
Sono un po' sconvolta dalla sua reazione, non mi aspettavo proprio che reagisse in questo modo. Rimango un po' delusa, non so davvero cosa mi aspettassi da lei ma speravo che mi dicesse che saremmo andate insieme all'edificio per capirci qualcosa e invece...
Decido così di rimanere un altro po' lì.
Dopo un po' però decido di alzarmi per andare a mangiare qualcosa.
All'improvviso sento un forte rumore e mi sento come se fossi paralizzata, non riesco a muovermi. Provo ad urlare, ma la voce non esce. Mi sento più leggera come se una parte del mio corpo mancasse ed effettivamente è proprio così, mi giro e vedo il mio corpo disteso a terra e poi il buio.

Mi sento frastornata, apro gli occhi e mi ritrovo nell'infermeria della scuola.
-Come ti senti? - mi domanda la dottoressa.
-Mi sento abbastanza bene - dico sollevandomi dal lettino.
-Puoi raccontarmi cos'è successo? Se te la senti-
Annuisco e cerco di pensare a cosa sia successo, ma i ricordi sono frammentati.
-Ricordo solo di aver sentito un forte rumore, poi non riesco a ricordare più niente- dico.
-Mh capisco, adesso ti visito per vedere se hai subito qualche danno, se stai bene puoi tornare in classe - dice sorridendomi.
- Sai chi è stato a portarmi qui? - domando.
- Mh no, ero un attimo uscita e quando sono tornata stavi già stesa sul lettino -
- Capisco -
Alla fine torno in classe perché sto bene, mi sento solo confusa.

Finalmente sono finite le lezioni, esco di scuola e mi avvicino a Madison.
- Andiamo? - dico mentre mi aggiusto la cartella sulle spalle.
- Scusami - dice - Ma devo fare una cosa importante, ci vediamo - mi saluta e se ne va via con le sue amiche. Le sento bisbigliare, ma non riesco a capire cosa dicono quindi lascio stare e inizio a camminare verso casa.
Sono un po' triste perché non mi aspettavo che Madison si sarebbe comportata così, pensavo fosse comprensiva nei miei confronti. Non ce la faccio più, mi sento troppo esausta così smetto di pensare a tutto e continuo a camminare verso casa.
Arrivati a casa saluto velocemente mia madre, salgo in camera mia e mi metto nel letto a dormire.
Sono di nuovo in un luogo buio però c'è una piccola luce che risplende alla fine della stanza così mi dirigo lì per vedere cosa c'è.
Mi avvicino e vedo una piccola bambina rannicchiata a terra.
- Cos'è successo? - le domando, ma non risponde - Hey - dico scuotendola, ma niente la piccola bimba sembra non svegliarsi.
Continuo a camminare.
- Ciao - dice una voce. Mi giro di scatto, il cuore inizia a battermi forte nel petto. La piccola bimba si è alzata ed ora si trova di fronte a me.
- Ciao - rispondo.
- Tu devi venire con me, ti stiamo aspettando - dice porgendomi la mano. La afferro e inizia a camminare nel buio.
Dopo un po' smette di camminare, ci troviamo in un' altra stanza al buio e sembra che non ci siano vie di uscita a parte da dove siamo entrate.
- Dove andiamo adesso? - domando guardandomi intorno.
La bambina sorride - Lì - dice indicando il muro.
- Ma per lì non si può passare - affermo.
Mi sveglio di soprassalto, è stato tutto così strano.
Mi alzo e vado in cucina a prendermi qualcosa da mangiare, trovo un bigliettino sulla tavola "W 199th St"
Ancora? Ma non è possibile. Salgo subito in camera mia e cerco su Google quest'indirizzo.
Clicco sulla prima pagina che mi esce.
- Ormai la chiesa situata in W 199th St è stata abbandonata per cause che ancora oggi sono sconosciute. Ora qui vi portiamo alcune foto di com'era un tempo la chiesa. - leggo.
Non ci posso credere una chiesa abbandonata, perché mai? Non riesco davvero a capire ciò che mi sta succedendo, però di una cosa ne sono certa, dovevo assolutamente raggiungere la chiesa!

(Grazie mille💜
Non vi preoccupate nessuno vi mangia se leggete il capitolo 3 lol)

Tenshi to Akami - The Sacrifice.Where stories live. Discover now