CAPITOLO 1.

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Ecco mi sento di nuovo svenire. Non è possibile. Mi appoggio alla sedia e la testa smette per un attimo di girare e poi tutto buio.

Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è il volto di mia madre, preoccupata per me.
-Come stai?- mi domanda, è seduta accanto a me sul mio letto.
- Mhh...-  mugugno  –Meglio.-  In realtà la testa mi martellava ancora.
– Rimani al letto – mi dice con voce severa mentre si alza per aggiustarmi la coperta. – Ho chiamato il dottore, più tardi verrà a visitarti. – mi dice accarezzandomi i capelli, mi da un bacio fugace sulla guancia . – Devo andare al lavoro, ci vediamo più tardi tesoro. – ed esce dalla stanza.
Adesso mi ritrovo da sola con questo forte dolore alla testa e non riesco neanche  a pensare lucidamente, con tutta sincerità io non capisco quale sia il motivo di questi improvvisi mal di testa e svenimenti. E' iniziato tutto qualche mese fa ed ora ancora non capisco come poter risolvere questo problema, sono andata dai medici e loro mi hanno dato molte medicine da prendere, mi hanno detto di riposare ma comunque ancora il problema non si è risolto. Provo ad alzarmi, ma la testa mi fa troppo male quindi decido di rimanere nel letto e provo a dormire.

-Hiyori! Hiyori!- Apro gli occhi e vedo per la seconda volta nella giornata il volto di mia madre. -E' arrivato il dottore. - mi dice mentre mi accarezza i capelli. –Su forza prova ad alzarti e spiega al dottore come ti senti.-
Con tutta la forza che ho mi alzo dal letto.
-Allora Hiyori, dimmi un po' come ti senti? – mi domanda il dottore con voce 'gentile'.
- Mi sento come tutte le volte, la testa ha iniziato a farmi male e poi sono svenuta, come le altre volte. Non è cambiato assolutamente niente.- dico.
-Capisco, signora io non so davvero cosa fare, vostra figlia ha fatto tutte le analisi che doveva e non è risultato niente quindi io davvero non capisco da dove provengano questi forti mal di testa. Posso solo dire di prendersi queste medicine ogni volta che ha il mal di testa, più di questo non posso proprio fare. Mi dispiace –Mia madre annuisce – Grazie mille dottore, per tutto e scusi per il disturbo-
–Oh non si preoccupi, adesso vado – dice mentre esce dalla stanza e mia madre lo segue, rimanendomi da sola per una seconda volta.

Il mal di testa stava già iniziando a diminuire, la cosa più strana della giornata al momento è stato il sogno che ho fatto prima.
Mi trovo in luogo oscuro, tutto è buio. Mi muovo in cerca di qualcosa ma non trovo nulla. Non riesco a capire dove andare e la mia più grande paura mi piomba. Inizio ad annaspare in cerca di un angolino di luce, ma niente. Così chiudo gli occhi e cerco di non pensare a nulla quando un fascio di luce quasi mi acceca. Apro gli occhi e vedo una figura quasi angelica. –Chi è?- mi domando. –Dio?-
-Chi sei?- urlo alla figura che mi era apparsa davanti a me.-Sono un angelo e sono venuto a dirti una cosa importante e non lo ripeterò. Tu non sei quella che credi veramente di essere, sei diversa dagli altri essere umani, sei un angelo.-
E poi mi sono svegliata, avevo le parole di quella persona nella mia testa. Non riuscivo a capire il significato, ma in realtà non c'era un significato a tutto ciò perché era solo un sogno e quindi non dovevo pensarci più.
Mia madre mi chiama per cenare così mi alzo e vado in cucina. - Ciao papi - dico mentre mi avvicino a lui e gli do un bacio sulla guancia.
- Come ti senti tesoro? - dice con voce premurosa. Mio padre mi ha sempre voluto un gran bene, anche se lui spesso è fuori per lavoro. Anch'io gli voglio molto bene e lo ammiro molto per quello che fa, mentre con la mamma è diverso con lei litigo spesso, non andiamo affatto d'accordo. Penso sempre che il motivo sia perché abbiamo caratteri simili.
- Bene. Mi sento bene - rispondo con un gran sorriso.
Mia madre arriva con un piatto e me lo porge. Carne con l'insalata. Perfetto.
Dopo cena decido di andare nella mia camera. Mi butto sul letto e guardo il soffitto. I miei pensieri mi portano sempre al sogno e a quelle parole. Mi viene da ridere perché non è possibile, gli angeli non esistono e tanto meno non è possibile che io ne sia uno. All'improvviso il libro sulla scrivania cade. Mi alzo di scatto e spalanco gli occhi, il cuore inizia a battermi forte. Ho paura. Mi avvicino lentamente al libro caduto a terra, lo prendo è noto che dentro c'è un foglietto "W 199th St "
Un indirizzo, ma chi potrebbe averlo messo dentro al mio al libro? - E' uno scherzo. - dico a me stessa. - Qualcuno lo avrà messo per scherzo - continuo.

Tenshi to Akami - The Sacrifice.Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum