Capitolo 14 - Victoria

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Apro gli occhi dopo quelli che mi sembrano appena cinque minuti.
Mel ed io siamo ancora stravaccate sul divano vestite.
Che ci fa Mel qui?!
Oddio...la mi testa è un punta spilli.
Persino il respiro leggero della mia amica mi rimbomba in testa, manco fosse il concerto degli Slipknot!
Mi metto seduta sul divano e subito avverto quella strana sensazione alla gola, quella che mi dice che tra poco mi ritroverò china sul water. Odio vomitare!
Mentre mi precipito in bagno, mi balza in mente il ricordo del gioco alcolico di ieri sera...e anche tutto quello che è successo prima.
Non ho il tempo di rimuginare su Damon, mi chino sul water e lascio uscire la Cuervo dal mio corpo.
Oh Dio, quanto cazzo ho bevuto?
Mai nella mia vita mi è successa una cosa del genere!, penso, mentre ancora sono scossa dai conati.
Mel mi raggiunge e mi tiene i capelli. Meno male! Pensavo dovessimo condividere la tazza.
-Stronza. Perché non hai mangiato con me ieri? Mi dispiace dirlo, ma te l'avevo detto!-
Non mi do la pena di risponderle e, appena mi sento svuotata anche dei succhi gastrici, mi sciacquo la faccia e lavo i denti.
-Cazzo, Mel, ma che abbiamo combinato?-, Melissa mi guarda con il suo sguardo da mamma incavolata.
Come fa ad essere così fresca e riposata, lei che beve una birra e sviene?!
Di solito sono io quella che riesce a bere alcol come fosse acqua!
- Che ore sono?-, domando, sperando che stavolta mi risponda senza insulti, o magari, senza parlare, visto quanto mi fa male la testa.
-Le sette-
-Oh cazzo! È tardissimo! Devo prendere l'autobus!-
Dio, questa giornata è iniziata com'è finita quella di ieri. Una merda.
Ci facciamo entrambe una doccia veloce, Mel prende in prestito qualcuno dei miei vestiti ed usciamo di corsa.
-Buongiorno Victoria, ti ho preso la posta.-
Richard, il vecchio portiere, mi porge qualche rivista ed una busta di carta gialla imbottita senza il con su scritto solo il destinatario.
-Cos'è? -
-Non lo so, non c'è il mittente.-
La apro piano, come se qualcosa potesse uscirne e saltarmi addosso all'improvviso.
Niente di tutto ciò. Ne escono le chiavi della mia auto.
Un sorriso mi addolcisce il viso, perché credo di sapere chi me le ha prese.
-Wow. Che ci fanno li?-
Alzo le spalle senza formulare il pensiero che ho in testa. Usciamo dal palazzo e la mia auto è parcheggiata proprio al suo posto.
-Oh, è passata la fatina delle auto.- fa Mel.
Mi si scalda il cuore. Damon ha pensato a me. Dev'essere stato lui sicuramente.
Apro, e sul sediolino trovo un foglio strappato da un'agenda.
"Non dovresti affidare le chiavi della macchina ad uno..."sconosciuto" e invitarlo a provare se va in moto. I ladri di oggi non ti prendono l'auto e te la riparano. Buona giornata. X"
Il biglietto è scritto con una calligrafia tondeggiante e di classe.
Mel sbircia il bigliettino e fa un fischio.
-Che dolce!-
Mi scappa un sorriso, mentre mi metto guida. Lascio Mel a lavoro pochi minuti dopo, e alla radio passano "Lost Stars" dei miei amatissimi Maroon 5.
E stamattina questa canzone mi fa riflettere.
"Dio, dimmi perché la giovinezza è sprecata dai giovani."
Ed è così che mi sento, come se stessi sprecando i migliori anni della mia vita lottando per non lasciar entrare nessuno nel mio cuore.
E ognuno ha bisogno di una persona speciale che ti scaldi il cuore, specialmente quando si è feriti.
Il tempo giova, ma non guarisce e, a questo punto non posso non pensare che avere qualcuno che lecchi le tue ferite insieme a te, sia meglio che privarsi dell'amore per evitare altre cicatrici.
La vita spesso ci pone grandi sfide e grandi ostacoli da superare, il trucco è ricordarsi che vivere non significa restare fermi a guardare il mondo andare avanti per non cadere e farsi di nuovo male.
Ma, alla fine, rialzarsi con le ginocchia sbucciate e poter dire "Si!Ce l'ho fatta!"

La giornata all'università scorre veloce grazie alla compagnia dei miei compagni Erik e Beth, e mi sento stranamente frenetica, data la nottataccia passata.
Vorrei fare tante cose tutte nello stesso momento, ma inizierò senz'altro col ringraziare il mio ladro di auto preferito.
Sms? Mail? Biglietto nella buca postale del campus?
La scelta è semplice per me: ho sempre pensato che un biglietto scritto di getto sia meglio che una frase via sms, la tecnologia spezza i sentimenti.
Mi siedo su una panchina e straccio anche io un foglio della mia agenda.
Ok. Ho detto che devo scrivere di getto.
"Grazie per la sorpresa. E del frappé."
Bocciato. Strappo il foglio e ne prendo un altro.
"Sei stato gentilissimo a", straccio anche questo.
Non è semplice scrivere un biglietto ad un uomo che prima ti bacia come se fossi l'ultima donna sulla terra e poi scappa... e poi ti aggiusta l'auto.
Devo pensare bene per cosa ringraziarlo.
"I ladri di oggi non ti sottraggono le chiavi e poi ti offrono frullati ... e non vengono neanche a bussare alla porta per riprendersi una felpa...distraendoti con un bacio."
Perfetto. Lo imbuco velocemente nella casella con scritto "D. Butler" e scappo a casa.

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